Il taglio del nastro, la commozione, la gioia, Nino Frassica, la musica dei Kunsertu, i grazie e e le lacrime, la partecipazione della città. E' stato un giorno di grande festa l'inaugurazione del Birrificio Messina. Una lunga e intensa serata che segna la fine di una lunga battaglia e l'inizio di una nuova vita. LE FOTO
Una serata bellissima. Gioia, felicità, commozione, ricordi, sogni, musica, risate. Gli ingredienti della grande festa del Birrificio Messina sono stati tanti. Ma il più importante è stato l’affetto e la partecipazione che la città ha riservato ai 15 “eroi” che in tre anni sono riusciti a fare un autentico miracolo. Da ieri sera il Birrificio Messina è realtà. Quel taglio del nastro, quel momento in cui le porte dei capannoni si sono aperte, gli occhi commossi, gli abbracci, sono stati il sigillo di un’esperienza che è diventata simbolo di lotta e riscatto per l’intera città. Nell’area della zona artigianale Asi di Larderia ieri sera si è scritta l’ultima pagina di una storia iniziata cinque anni fa, una storia di lotte, di lacrime, di battaglie, di cassa integrazione, disoccupazione, famiglie in crisi, ma anche di unione, di valori veri, di voglia di non arrendersi, di incoscienza e follia. Un traguardo che diventa nuovo inizio. E da ieri sera i 15 del Birrificio Messina hanno iniziato a scrivere una nuova storia, la città intera tifa per loro e siamo sicuri che sarà bellissima, perché belli sono i sentimenti che hanno messo dentro questa avventura, i valori che hanno insegnato con questo percorso, gli esempi che hanno regalato.
Alla festa del Birrificio Messina c’era Nino Frassica che è volato a Messina solo per essere accanto a loro, in prima fila insieme ai 15. C’era l’assessore regionale Maurizio Croce, il sindaco Renato Accorinti, il commissario dell’Irsap Maria Grazia Brandara, il vice prefetto Mulè, deputati messinesi, consiglieri comunali e di quartiere, ma soprattutto c’era la gente. Tanta, tantissima, accalcata fuori dai capannoni, sotto un sole cocente, in attesa di poter visitare i capannoni del Birrificio Messina dai quali tra poco più di un mese usciranno le 4 birre made in Messina.
Sul palco della cerimonia Francesca Stornante e Maurizio Presente, per raccontare la lunga strada percorsa per arrivare a questo giorno e per festeggiare l’inizio del nuovo corso.
I 15, sempre uniti, hanno detto grazie a chi li ha sostenuti, a chi non li ha mai abbandonati, a chi ha creduto in loro. Nelle parole e negli occhi di Mimmo Sorrenti, il valoroso condottiero di questa avventura, l’emozione incontenibile, quasi l’incredulità, di essere riusciti a fare tutto questo. “Abbiamo dimostrato che tutto è possibile e che bisogna credere e rischiare per realizzare i propri sogni. Noi il nostro sogno stiamo continuando a viverlo”. Un sogno reso possibile anche grazie ai tanti che gli sono stati vicini: tutti gli Enti e le Istituzioni che in questi due anni non hanno fatto mancare supporto e vicinanza: Legacoop, Irsap, Prefettura, Confindustria, Genio Civile, Camera di Commercio. E poi anche a chi ha reso possibile finanziariamente questa operazione: Cooperazione Finanza Impresa, Coopfond, IRCAC, Banca di Credito Cooperativo Antonello da Messina, SEFEA, Finvals Srl e Unicredit Leasing.
Un grazie speciale ai tanti messinesi che hanno partecipato alla colletta e ad imprenditori come il cavaliere Salvatore Ruggeri, messinese trapiantato a Milano, che ha donato 250 mila euro alla causa del Birrificio.
Grazie alla squadra di professionisti il geometra Domenico Gemelli e gli ingegneri Natale Jeni e Roberto D’Andrea che hanno curato gli iter di progettazione, messa a norma e certificazioni dei capannoni; l’avvocato Luisa Carrozza che, come loro stessi raccontano, è stata la madrina di questa cooperativa e li ha accompagnati per mano in ogni passo; i dottori Renato Brecciaroli di Medicina del Lavoro, Milena Lisa e Maria Cristina Romeo in prima linea per l’aspetto della sicurezza nei luoghi di lavoro; il commercialista Paolo Scilio. Un grazie a Salvo Frazzica per le etichette, al responsabile commerciale Roberto Crisafulli. E ovviamente a chi c’è stato nei momenti più duri della lotta per non perdere il lavoro, la Cgil di Messina con il segretario generale Lillo Oceano, il segretario della Flai Cgil Giovanni Mastroeni, Enzo Cocivera, Graziella Giacobbe. Poi anche Graziella Falliti, Giusy Squillacioto, la dottoressa Ruggeri dell’Inps.
Un grazie particolare ad Elio Azzolina, ideatore del piano finanziario del Birrificio Messina che ha affrontato uno dopo l’altro i tanti problemi sorti per strada per quanto riguardava i finanziamenti.
Un pensiero speciale Mimmo Sorrenti lo ha rivolto ancora una volta a suo “fratello” Gaetano Giunta e alla Fondazione di comunità, il 16esimo uomo del Birrificio Messina. Anche Giunta, salito sul palco, non ha celato l’emozione per un traguardo sudato e che però ha insegnato alla città che non bisogna piegarsi e rassegnarsi.
A loro, invece, a dire grazie è stata Federica, figlia di Adolfo, uno dei 15. Federica ha cantato per loro, in mezzo a loro, e poi ha letto una lettera da parte di tutti i figli del Birrifio Messina. Una lettera in cui quei figli hanno detto di essere orgogliosi e fieri dei propri padri e delle proprie madri che non si sono arresi mai.
Una serata di musica e spettacolo con le note della Cooperativa Sinfonietta Messina, un gruppo di sei professionisti messinesi della musica che nel loro progetto si sono ispirati agli uomini del Birrificio mettendosi insieme, in autogestione, per produrre cultura. Sul palco anche la spensieratezza della piccola vincitrice dello Zecchino d’Oro Greta Cacciolo, accompagnata dal coro Enarmonia, diretto dal prof Costantino Lauria e composto dagli alunni dell’Istituto Enzo Drago, la simpatia e la passione di Luigi Sciliberto. Per il Birrificio Messina anche i Kunsertu, storica band messinese ritornata a suonare nello scorso mese di aprile dopo 21 anni di letargo. Hanno fatto ballare e cantare tutti, hanno fatto sognare con il successo senza tempo Mokarta. A chiudere la serata il video realizzato dalla Space Monkey di Alessandro Turchi. Un racconto per immagini degli anni della vertenza degli ex Triscele oggi divenuti “I 15”.
Adesso Messina aspetta solo la sua birra.
Un ben augurante brindisi di…buona birra doc agli eroici 15 lavoratori ed a tutti i messinesi dotati di buona volontà.
Un ben augurante brindisi di…buona birra doc agli eroici 15 lavoratori ed a tutti i messinesi dotati di buona volontà.