Campionato 1984-85, il Messina batte l’Akragas subito dopo essere stato sconfitto a Palermo, nel match decisivo per la promozione. Arriverà col primo posto dell’anno successivo
Era il 19 maggio 1985, quart’ultima giornata del campionato di serie C1. Messina – Akragas finì 2-0, con le reti di Schillaci e dell'ex di turno Catalano (nella foto). Gli agrigentini persero anche le ultime tre partite e retrocedettero in serie C2, mentre il Messina riuscì a cogliere solo una vittoria e un pareggio, così come Catanzaro e Palermo che furono promosse in serie B con tre punti di vantaggio sui peloritani. La gara decisiva si giocò nella giornata precedente, Palermo e Messina distanziate di un punto in una “Favorita” con oltre 30mila spettatori paganti. Ai biancoscudati serviva la vittoria per il sorpasso o almeno il pareggio per mantenere inalterate le distanze. Si concluse, invece, con la vittoria di misura dei rosanero grazie alla rete di De Vitis all’87’. Solo dopo subentrò Schillaci, rimasto in panchina per tutta la gara.
Fu la seconda chance persa, perché due domeniche prima il Messina era uscito sconfitto anche nell’altro big match, a Catanzaro, pure in quell’occasione avanti di un punto sulla coppia formata da Messina e Palermo. Al 6’ calabresi in vantaggio con un’autogol di Bellopede, al 34’ il pareggio di Ranocchi e al 43’ il 2-1 di Bagnato. Ad inizio ripresa il 2-2 su rigore di Catalano, poi le due reti della vittoria per il Catanzaro: al 73’ grazie ad un altro clamoroso autogol, stavolta del portiere Anellino, e all’87’ con un rigore di Cascione.
A pesare, alla fine, fu proprio il rendimento esterno, una sola vittoria, 9 pareggi e 7 sconfitte, a fronte di un ruolino interno strepitoso, 14 vittorie e 3 pareggi. Il Messina raggiunse la promozione in serie B l’anno dopo, ottenendo il primo posto ribadendo lo stesso cammino interno ma migliorando in trasferta dove colse 3 vittorie e 8 pareggi a fronte di 6 sconfitte, con un totale di 53 reti realizzate (ben 13 in più rispetto al secondo attacco) e 26 subite.
Oggi l’Akragas torna a Messina dopo trent’anni, sempre nel campionato di terza serie. Tempi del tutto diversi, ma resta il fascino di una sfida rimasta accesa a cavallo tra gli anni ’70 e ’80.
(Marco Ipsale)