Si chiude un anno dal doppio volto per i colori biancoscudati. Si passa dalla gioia della vittoria del campionato all'angoscia dello spettro retrocessione
MESSINA – Se il 2021 dell’Acr Messina fosse un personaggio dei fumetti, sarebbe sicuramente l’ambiguo Harvey Dent dell’universo di Batman, meglio conosciuto come Due Facce. L’anno solare del club biancoscudato è caratterizzato da sorrisi e lacrime, gioia e dolore, felicità e rabbia. Tutti sentimenti ben impressi nella mente e nei cuori dei tifosi giallorossi, che ormai vivono ogni stagione consapevoli che tutto può cambiare da un momento all’altro. Ebbene: il 2021 ha dimostrato all’ennesima potenza che è così. Dalla gioia della prima metà, con quella promozione in serie C finalmente raggiunta e il ritorno tra i professionisti, si è passati alla delusione di un campionato non all’altezza, con quell’ultimo posto che grida vendetta, oltre a confusione societaria, cambi di allenatori e l’ombra di un tunnel che sembra non voler finire.
Il Messina di Novelli: la lenta cavalcata verso la C
Il Messina di Novelli, che combatteva per la vetta del girone I di serie D, ha cominciato l’anno con due vittorie interne intervallate dal pari esterno contro il Santa Maria Cilento. Poi, a fine gennaio, è arrivata quella che sarebbe stata l’ultima sconfitta della stagione, sul campo del Rende. Pioggia di critiche e addirittura futuro che appariva in bilico per il tecnico. Il suo Messina, invece, ha reagito. Dapprima lentamente: un netto 6-0 con il Troina e due pareggi consecutivi, poi riprendendo il ritmo e non perdendo più. Un lungo percorso ha portato i giallorossi fino a fine campionato, con la promozione conquistata sul campo del Città di Sant’Agata e, finalmente, il ritorno in C. Una soddisfazione doppia, per il club del presidente Pietro Sciotto, che ha potuto trovare così la prima vera gioia della sua gestione, superando anche i rivali del Football Club Messina, che da lì a breve avrebbero disputato e vinto i playoff, senza però salire di categoria, prologo del fallimento avvenuto poche settimane fa.
L’estate calda della dirigenza: via i salernitani, torna Lo Monaco
L’idillio dura poco. Il sodalizio tra Pietro Sciotto e il gruppo di dirigenti formato da Del Regno, Di Santo e Cocchino D’Eboli si sgretola in poche settimane, tra accuse e delusione dei tifosi. La squadra di dirigenti che ha portato il Messina in C, di fatto, non è più una squadra. E allora inizia a serpeggiare l’incertezza e un dubbio, sempre più forte e ogni giorno più osteggiato dalla tifoseria: il ritorno in riva allo Stretto di Pietro Lo Monaco. L’accordo si farà. Il patron Sciotto riporta a Messina Lo Monaco, a cui affida l’organizzazione dell’intera struttura. Via tutti i giocatori e il tecnico Novelli, la squadra viene affidata a una vera icona della storia del calcio messinese: Sasà Sullo. Il nuovo ds Christian Argurio, anche lui un cavallo di ritorno, confeziona la squadra e si parte, anche se tardi, verso la nuova avventura tanto attesa: la serie C.
Serie C: l’incubo retrocessione e i due tecnici (+1)
Il Messina di Sullo, tutto nuovo, ha bisogno di tempo. La biancoscudata, alla prima giornata, si fa rimontare tre reti e pareggia 4-4, poi ferma il Palermo con un discreto 1-1, cade in casa del Monopoli e finalmente, alla quarta giornata, trova il primo successo battendo la Virtus Francavilla. Sembra essere arrivato il momento della rivalsa, ma alle prime difficoltà la squadra si scioglie sotto il peso di una inesperienza di fondo o di un livello tecnico non adeguato. A farne le spese è, come spesso purtroppo accade, l’allenatore. Quattro ko di fila e l’addio a Sasà Sullo è servito. Al suo posto arriva Ezio Capuano, che vince la prima, pareggia contro l’ultima in classifica e poi cade, prima di ritrovare il successo battendo il Campobasso. Le montagne russe, però, diventano un rettilineo in picchiata verso l’ultimo posto: sei gare, un solo punto. Arriva così il divorzio da Capuano e le ultime due gare, con l’allenatore della primavera Ezio Raciti a conquistare 4 punti (2-2 con il Catania e successo per 2-1 sulla Paganese).
2022: quale futuro?
E ora? Il Capodanno dell’incertezza. Le voci di un ritorno di Novelli sono ogni ora di più eco di una speranza della tifoseria, che non lo ha dimenticato, ma di vero c’è che il Messina aprirà il 2022 sul campo del Palermo con in panchina Raciti. Ciò che è certo è che i tifosi, guardandosi indietro, prima di volgere lo sguardo al futuro, sperano di rivivere la prima parte del 2021 che si sta chiudendo, e certo non le gare con cui la squadra biancoscudata si è quasi trascinata fino al nuovo anno.