I massimi vertici societari del Real Zancle hanno presentato ricorso contro la decisione del giiudice sportivo regionale relativamente al provvedimento del calciatore Cipriano sospeso per otto giornate.
"Contegno irriguardoso nei confronti dell'arbitro; nonchè per aver tentato di colpire lo stesso con un pugno non riuscendo perchè bloccato da un proprio compagno di squadra”. Questa la motivazione del giudice sportivo che ha inflitto la pesante sospensione al calciatore Cipriano del real Zancle.
Ora in merito a questa decisione, i massimi vertici societari giallorossi hanno presentato ricorso poichè affemano, è vero ch le proteste sono state eccessive ma è da considerare il rigore concesso all'88esimo minuto dal direttore di gara che di sicuro ha inciso sulla tenuta nervosa del calciatore, provocando un comportamento sconveniente ma anche una attenuante a sua discolpa.
Il presidente Christian Fiorentino tende a sottolioneare che i suoi tesserati hanno sempre tenuto un comportamento leale e corretto sia in campo che fuori, considerando deprecabile ogni tentativo di violenza a calciatori, dirigenti o arbitri e negli anni precedenti, partecipando ai campionati provinciali di Terza Categoria, ha sempre conseguito punteggi elevati nella classifica discipiplina.
"Sicuramente – si legge nel ricorso – il signor Cipriano ha contestato il direttore di gara, mostrando comportamento minaccioso ma, non ha mai portato a tentativi di colpire lo stesso con pugni o altro".
Pertanto la società chiede alla Corte Sportiva di Appello Territoriale di riformare la sentenza di primo grado indicata nel C.U n.155 del 7 niovembre, di ridimensionare la pena a Cipriano che, nonostante l'espulsione subita per il rigore concesso, non ha creato tensioni in campo e fuori, accettando la sanzione arbitrale inflitta.