Il M5S presenta la terza mozione di sfiducia a Crocetta in 3 anni. Più che la governatore i grillini puntano a quanti, finora, solo a parole, hanno annunciato l'addio alla maggioranza. Ad unirsi ai 5stelle saranno anche stavolta Forza Italia e il gruppo Musumeci
E siamo a quota 3. Il M5S presenterà nei prossimi giorni la terza mozione di sfiducia nei confronti di Crocetta.
Le prime 2 sono state bocciate per una manciata di voti e per “provvidenziali e calibrate assenze”. La terza sarà una sfida non tanto al governatore quanto a chi, tra i suoi alleati, continua a lanciare ultimatum e ad annunciare addii senza che neanche lo stesso Crocetta ci creda sul serio.
A sposare la mozione n°3 contro quello che viene definito il “peggiore governo della storia della Sicilia” saranno anche questa volta il gruppo Musumeci e i deputati di Forza Italia. Ad illustrare ai giornalisti i motivi dell'ennesimo “doveroso” atto contro Crocetta sono stati oggi in conferenza stampa all'Ars il capogruppo Giorgio Ciaccio, il vice capogruppo Angela Foti e il deputato Giancarlo Cancelleri.
“Probabilmente – ha detto Ciaccio – qualcuno ironizzerà sull'ennesimo atto che siamo stati costretti a presentare, spinti dall'eterna farsa in corso nei palazzi del potere, dove l'unico interesse è litigare per le poltrone, mentre la Sicilia muore, come confermano i recenti dati Istat, che dicono che la Sicilia è la regione più povera d'Italia. Non potevamo fare gli spettatori passivi. Noi siamo disposti a tutto pur di mandare questo governo a casa. Siamo pronti perfino alle dimissioni collettive. Se ci trovano le altre 32 firme che serviranno a far decadere l'assemblea, si sappia che le nostre 14 sono a disposizione”.
La nuova mozione di sfiducia nasce dalla telenovela rimpasto, divenuto ormai uno dei peggiori capitoli di un governo che era nato nel 2013 con queste parole di Crocetta: “non farò mai inciuci o inciucetti, né il mercato delle vacche. Mi cercherò la maggioranza in Assemblea sui singoli atti”. La storia ha dimostrato che non è andata così, Crocetta ha iniziato il cammino con Battiato e si ritrova a fare l’equilibrista tra correnti e partiti per far quadrare conti che non tornano più-
“Questo atto – ha continuato il capogruppo – serve a squarciare il velo dell'ipocrisia, a far uscire allo scoperto coloro che in questi giorni e nei mesi precedenti hanno sparato a zero contro Crocetta e contro il governo”.
Il riferimento è a quella parte del Pd che fa riferimento ai renziani (anche se lo stesso neo assessore Cracolici più di una volta parlò di “titoli di coda” salvo poi cambiare idea), a Sicilia Futura, che annuncia a giorni alterni l’addio alla giunta, a Sicilia Democratica che sta giocando al tiro alla fune anche con il Megafono, fino a quell’ala del Nuovo centro destra che ha scelto la strada del “ci sono in giunta ma non mi vedete”. Fatto sta che da fine giugno si parla di poltrone e rimpasti mentre la Sicilia affonda e l’ennesima missione di Crocetta da Renzi non fa altro che mettere a nudo la nostra condizione di “elemosinieri”.
Il concetto è stato rimarcato da Cancelleri, che ha sottolineato come “questo atto serva ad indicare ai siciliani i veri nemici della Sicilia. Non serve a sfiduciare Crocetta, che ormai non esiste più nemmeno nell'immaginario collettivo della gente. Ormai Crocetta non governa più e gli indicatori economici lo confermano. La mozione serve a far risaltare le contraddizioni del Pd e della maggioranza, di coloro che dicono una cosa e poi, puntualmente, ne fanno un'altra, serve a far vedere di che spessore è la spina dorsale di certi personaggi che recitano solo un vergognoso gioco delle parti. A Renzi lancio un appello: venga a riprendersi i bambolotti che lo rappresentano in Sicilia”. Il riferimento in questo caso è al plenipotenziario di Renzi nell’isola, Davide Faraone, osteggiato anche dai suoi nel Pd e finora impegnato in un “balletto” tra Roma e Palermo sui temi delle risorse.
Sugli indicatori siciliani in picchiata è stato incentrato l'intervento di Angela Foti, che ha ricordato i dati negativi dell'Ispra (istituto per la ricerca ambientale) che rischia di esporre la Sicilia a nuove procedure di infrazione, quello dell'indice di vivibilità dei capoluoghi italiani, dove spiccano (in senso negativo) quelli siciliani,e quelli recentissimi Istat, che dicono che la Sicilia è prima in fatto di povertà.
“Crocetta – ha detto Angela Foti – deve andare a casa ora. Domani potrebbe essere già troppo tardi. Non possiamo continuare ad essere ostaggi delle manovre del palazzo, di un pollaio che sgomita per un posto di potere. L'Ars è ormai alla paralisi, o quasi. In commissione non viene mai nessuno e in aula è praticamene la stessa cosa. Siamo solo noi gli scolaretti diligenti che continuano a frequentarla. E' ora di dire basta”.
La Destra di Musumeci e Forza Italia di Falcone hanno annunciato il loro sostegno, e se gli annunci di sfiducia dei parlamentari dell’Ars si tramutassero in voti favorevoli il destino di Crocetta sarebbe segnato. Ma nel gioco delle parti la matematica è soltanto un’opinione.
Sulle vicissitudini del Crocetta quater, ancora in mezzo al guado per via del caso Lanteri, interviene per Sicilia Futura Beppe Picciolo: "Noi abbiamo fame sì, ma solo di giustizia, di sviluppo e di occupazione per i siciliani nella più assoluta trasparenza degli atti politici ed amministrativi, non già di potere. A Crocetta ricordo che avremmo voluto mantenere, così come abbiamo fatto e faremmo, l'ottimo Maurizio Croce nel ruolo assessoriale. Sicilia Futura ha condotto una leale ed aperta battaglia politica sui temi della pari dignità, della chiarezza programmatica insieme alla esigenza di individuare una maggioranza di Governo autorevole e coesa. Si è preferito invece procedere con una doppia velocità: una riservata ad un "nocciolo duro" e l'altra a noi ed altri partner preziosi di Governo considerati spesso "minori". Siamo stati costretti a metterci all'opposizione a causa di queste gravi scelte e tuttavia, auspichiamo ancora oggi che si voglia percorrere la via maestra del dialogo attraverso la convocazione urgente di un tavolo di maggioranza per definire le delicate questioni del bilancio e del programma per avviare finalmente una politica di risanamento e di sviluppo per la tanto martoriata economia siciliana. Ribadiamo non abbiamo mai fatto comunque questioni personali e men che meno su singoli nomi. Sul metodo delle scelte invece si. il resto sono solo chiacchiere e noi proviamo a fare sempre fatti e non parole".
Rosaria Brancato
Volevate la sfiducia di Accorinti,siete trasformisti e poltroniosti,votate la sfiducia a Crocetta .
Volevate la sfiducia di Accorinti,siete trasformisti e poltroniosti,votate la sfiducia a Crocetta .