Messina è città mariana. Ripercorriamo le tappe di questo profondo e antico legame
Oggi, giorno della Festa della Madonna della Lettera, la città non vedrà la processione in onore della sua patrona; quest’annata ce l’ha sottratta. Ma noi, nell’attesa di poterla celebrare di nuovo, vi offriamo un breve documentario sulla devozione messinese alla Sacra Lettera, con il contributo del nostro attento storico Franz Riccobono (parti in corsivo), che possa servire a riflettere su di un culto che va svanendo ed eventualmente a rinfocolare gli animi dei cattolici perché si votino alla Gran Madre della Lettera.
Il legame con la città
La devozione dei Messinesi alla loro protettrice purtroppo risulta molto diluita, ma in passato furono tanti i segni di devozione. Per esempio, tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento, ogni anno venivano pubblicati volumetti contenenti i panegirici e le prediche svolte nel Duomo e nelle principali chiese della città, su iniziativa del Senato o di devoti cittadini: esaltazioni a ricordo della protezione manifestata dalla Santissima Vergine Maria nei confronti della città di Messina e dei suoi abitanti. In queste brevi opere ritroviamo l’esaltazione di questa mitica protezione ricevuta nel 42 d.C. con la Sacra Lettera suggellata, secondo la tradizione, da una ciocca di capelli della madre di Gesù Nostro Signore.
I dipinti
Oggi la devozione dei messinesi alla loro protettrice più che nelle chiese la si può rileggere percorrendo le sale del Museo Regionale, dove si conservano decine di dipinti che celebrano questo evento straordinario che vede la Madonna protettrice della città di Messina attraverso l’invio della Sacra Lettera.
La Sacra Lettera
Presentiamo qui ora una serie di titoli di opuscoli contenenti prediche sul tema della Sacra Lettera, scritti e/o recitati in quegli stessi anni da importanti prelati dell’epoca e dedicati a illustri personaggi d’autorità, in occasione del 3 Giugno o della Quaresima. I titoli (e così le orazioni) sono nella maggior parte dei casi poetici e fantasiosi, sintomo d’una ricca ispirazione.
“L’Incantesimo: oratione panegirica della Sacra Lettera scritta dalla Beata Vergine a’ Messinesi” di padre Gioseppe Maria Costa, gesuita (1676).
“La Miniera delle Vittorie: oratione panegirica della Sacra Lettera scritta dalla Beata Vergine a Messinesi” di padre Gioseppe Galletti, gesuita (1677).
“La Parafrasi della Sagra Lettera scritta da Maria Vergine Santissima alla Nobile, e Fedelissima Città di Messina a’ riscontro di quella che San Paolo scrisse al Popolo di Corinto” di fra’ Egidio Scameroni da Bonifacio, Maestro in Teologia, dedicata a don Giovanni Bavestrelli, Nobile di Messina e Patrizio di Genova (1704).
“La geografia del mondo nuovo nelle glorie dell’amorosissima e sacra Lettera scritta a’ Messinesi dalla Gran Vergine Madre Maria” di padre Elia d’Amato, Commissario Generale dei Carmelitani di Calabria (1705).
“La navigatione ed acquisto del mondo nuovo. Oratione panegirica della Sacra Lettera scritta, e mandata da Maria sempre Vergine alla Nobile, e Fedelissima Città di Messina” di fra’ Silvestro Leuzzi, Maestro in Sagra Teologia, dedicata a don Francesco Maria Cianciolo Mollica, Nobile messinese (1707).
“La città soggiogata dal amor di Maria sempre Vergine” di don Pompeo Salamone, Duca di Albafiorita, consacrato alla Madonna sotto i titoli di “Gran Vergine Madre della Sacra Lettera e Augustissima Regina del Cielo e della Terra” (1717).
“Le tre linee nella Sagra Lettera di Maria scritta a’ Messina” di padre Domenico Fazino, basiliano, dedicato all’abbate Epifanio da Napoli (1721).
“Panegirico della Sacra Lettera scritta dalla Santissima Vergine alla Città di Messina con l’aggiunta di altri discorsi” di padre Innocenzio Raffaello Savonarola, dedicato a donna Catterina Ardoino e la Rocca, Principessa di Palizzi, Pietrapennata e Alcontres (1723)
“Messina primogenita della Vergine: Panegirico in Lode della Sacratissima Lettera scritta dalla Gran Madre di Dio alla stessa città” di padre Mario Corsoni, gesuita, consacrato alla Madonna stessa (1723).
“Il vero originale della Sagra Lettera, inviata da Maria sempre Vergine alla nobile, fedelissima ed esemplare Città di Messina” di padre Ludovico Maria Maschi, domenicano; dedicata al Senato di Messina e a don Georg Olivier, Conte di Wallis e Governatore di Messina (1724).
“Panegirico della Sacra Lettera scritta dalla Santissima Vergine alla Città di Messina” di fra’ Casimiro Guida dell’Ordine della Santissima Trinità (1724).
“La virtù coronata dalla Vergin Madre nel Sacro Foglio scritto a’ Messinesi” di don Ignazio Maria Gaeta e Castello, Canonico della Cattedrale Protometropolitana di Messina e Giudice Sinodale, dedicato al Senato di Messina e al Governatore, don Georg Olivier von Wallis (1725).
“Panegirico in onore della Sacra Lettera Scritta da Maria Vergine alla città di Messina” di padre Francesco Antonio Barracco della Compagnia di Gesù (1725).
“Orazione panegirica per la Festività della Sagra Lettera occorsa nell’ottava del sagramento” di don Francesco Tramontana, Professore di Teologia e di Canoni; dedicato a monsignor Giuseppe-Maria Perrimezzi, Assistente al Soglio Pontificio e Vescovo di Oppido (1728).
“Orazione panegirica per la Sacra Lettera scritta da Maria Vergine alla nobile, fedelissima, ed esemplare città di Messina” di fra’ Giovan Battista Falconio, dominicano, dedicata all’abbate Francesco Avarna (1728).
“La pruova della Sagra Lettera scritta da Maria Vergine a’ Messinesi. L’Amor di Messina verso Maria & La protezion di Maria verso Messina” del medesimo monsignor Giuseppe-Maria Perrimezzi, dedicato al Senato di Messina e a don Ottone Ferdinando von Abensperg und Traun, Conte del Sacro Romano Impero e Governatore di Messina (1729).
“Le gare fra’ le due ambasciarie alla Santissima Vergine” di don Francesco Tramontana, Professore di Teologia, dedicato a padre Gaetano Ottone, Preposito della Congregazione dell’Oratorio di Messina (1729).
“La protezione di Maria della Sacra Lettera manifestata a’ Messinesi nel tempo del Terremoto l’anno 1693” di padre Erasmo da Napoli, scolopio, dedicata a padre don Giacomo Friozzi dei Chierici Regolari Teatini (1729).
“Orazione panegirica ad onore della Sagra Lettera scritta a’ Messinesi dalla Santissima Vergine Maria” di fra’ Giacinto Maria Maysano, dominicano, dedicata al Nome Sacratissimo di Maria della Sacra Lettera (1730).
I panegirici
I titoli sovra esposti provengono da una collezione di panegirici fatta nel Settecento da un devoto messinese rimasto anonimo che li ha rilegati assieme. Questi panegirici, queste lodi, non hanno oggi eguali. Attraverso questa raccolta possiamo vedere una dedizione, un amore, una devozione radicata un tempo nel popolo messinese. Se tra duecento anni si facesse un riscontro delle lodi pubblicate in questo secolo, si troverebbe qualcosa?
All’elaborazione di queste brevi pubblicazioni celebrative si può abbinare la produzione di specifiche medaglie ad opera degli argentieri, che soprattutto nel Settecento e nell’Ottocento troviamo documentata in una ricca serie di medaglie ombelicali, produzione specifica della città di Messina. Le medaglie ombelicali venivano poste sull’ombelico appena reciso del neonato onde evitare l’insorgere dell’ernia ombelicale. La medaglia in argento vedeva in diritto l’immagine di Maria col Bambino con o senza il sacro rotolo, cioè la Lettera, a volte incoronata ed altre no; aveva il margine liscio o traforato, ed il peduncolo ritorto in avanti per non irritare la pelle del neonato; il retro era del tutto levigato e solo in rari casi veniva decorato a sottile puntinato con il monogramma di Maria Vergine (M.V.). Questa tradizione della medaglia ombelicale si diffuse, oltre che a Messina, sia lungo la costa jonica che quella tirrenica e perdurò sino al secondo dopoguerra, quando cadde in disuso quale costume. In alcuni casi le medaglie ombelicali venivano parzialmente o totalmente zecchinate, cioè rivestite di foglia d’oro, per renderle più preziose.
A chiusura di questa breve panoramica sulla produzione artistica letteraria e argentiera dedicata alla Madonna della Lettera, ecco alcune delle medaglie ombelicali di cui sopra. Nella speranza che la popolazione cattolica di Messina trovi ispirazione nella sua patrona, Maria.
(ringraziamo Franz Riccobono per le immagini fornite)