"3000 famiglie messinesi senza reddito di cittadinanza, no alla cancellazione" VIDEO

“3000 famiglie messinesi senza reddito di cittadinanza, no alla cancellazione” VIDEO

Marco Olivieri

“3000 famiglie messinesi senza reddito di cittadinanza, no alla cancellazione” VIDEO

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mercoledì 20 Settembre 2023 - 16:00

Oggi il sit-in davanti all'Inps di Messina. Interviste con il sindacalista Ivan Calì e il cittadino Samuele Sciarrone

di Marco Olivieri, riprese e montaggio di Silvia De Domenico

Ai microfoni di Tempostretto il sindacalista Ivan Calì e il cittadino Samuele Sciarrone, in arte come pittore Sam Levi.

MESSINA – Un sit-in davanti alla sede dell’Inps per ribadirlo: “No alla cancellazione del reddito di cittadinanza. Sì a un reddito universale che dia a tutti eguali condizioni di partenza e rimedi alle diseguaglianze”. Sindacati di base, il Partito della rifondazione comunista e attivisti si sono riuniti oggi per dire “no” al provvedimento del governo che “aggrava le condizioni materiali di 169.000 famiglie italiane. Per di più, le novità apportate dal decreto del governo Meloni, con un farraginoso iter che non consentirà affatto l’occupabilità dei richiedenti, ci sembrano gravissime”.

E ancora: “In un territorio come quello messinese, in cui è stato ritirato il sussidio a circa 3000 famiglie e in cui il tasso di disoccupazione resta altissimo, l’abolizione, senza alcuna alternativa reale e dignitosa, significa privare migliaia di persone di un’indispensabile forma di sostentamento”.

Mentre gli organizzatori preannunciano una nuova iniziativa il 30 settembre, e anche la Cgil si mobilita, i promotori evidenziano che “le scelte del governo non solo rappresentano un errore ma contribuiranno a provocare una crisi dei consumi delle famiglie. E quindi una contrazione economica di vari settori commerciali, come quello alimentare, della cura della casa, del reparto tessile. Il reddito di cittadinanza, sino a oggi, si è posto come strumento efficace per il contrasto al lavoro nero e sottopagato e ha evitato che migliaia di persone potessero finire nelle maglie della microcriminalità”.

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6 commenti

  1. Effettivamente andrebbero verificate le condizioni delle difficoltà in cui versano le singole famiglie ed aiutare i più bisognosi come necessario, però pongo il seguente quesito: con quale sostentamento vivevano le circa 3000 famiglie messinesi prima dell’introduzione del “Reddito di cittadinanza”?

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  2. GIUSTISSIMO il pensiero di Gaetano….vorrei dire che il cittadino intervistato è stata la persona meno adatta per farla parlare sul reddito di cittadinanza ,in quanto proprio lui, ha dichiarato su un altra testata che ha sempre lavorato,insegnato disegno, collaborato con associazioni ,scrive e disegna fumetti ,per cui mi chiedo come fa a percepire giusto giusto lui il reddito in base a ciò che ha dichiarato a luglio 2023?????? È questo il problema del reddito di cittadinanza …..che è stato dato a troppi che non ne avevano effettivamente bisogno …..c è stata gente che pur di percepirlo si è
    persino separata per poter risultare nullatenenti………..occorreva una stretta …..i bisognosi devono essere aiutati no chi fa finta di esserlo!!!!

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    1. Gentilissima, non conosco la situazione nei dettagli ma la persona in questione aveva diritto al Rdc, con il proprio nucleo familiare, e il fatto di “aver lavorato,insegnato disegno, collaborato con associazioni” non è una garanzia perché in certi ambiti si guadagna solo quando si è affermati. In ogni caso, mi preme sollevare il problema. In caso d’illegalità, interviene a l’autorità giudiziaria. Cordiali saluti

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  3. Direttore, grazie come SEMPRE del suo chiarimento ,ma lei stavolta è esente dalla mia “contestazione” che è rivolta esclusivamente al cittadino che fa delle rimostranze nel video ,quando in una precedente intervista non fatta da lei ,fa delle dichiarazioni di tutt’ altro tono che cozzano con quello di adesso ……avendola io sentita, e mettendola a confronto con quella di ora, si evidenziano due situazioni completamente differenti ,ecco perché ho riportato alcune delle cose da lui dichiarate, in un contesto dove non aveva nulla di che lamentarsi…… evidentemente adesso si ritrova in un periodo diverso da quello dichiarato in precedenza visto che come mi ha detto lei rientrava nel reddito di cittadinanza ….. cordiali saluti anche a lei.

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    1. Al solito del caso singolo ne vorremmo fare una regola non accettando (in questo caso) che qualunque beneficio di Stato come pensioni di invalidità, bonus di varia natura o detrazioni sulle tasse ha una percentuale fisiologica di percettori che frodano la comunità e non per questo si è mai risolta la questione eliminando il diritto/beneficio.
      Dimentichiamo che nel caso del RDC la maggior parte degli aventi diritto aveva già un reddito dal lavoro o pensione che non raggiungeva il minimo considerato la soglia minima per poter sopravvivere in relazione al proprio nucleo famigliare, e quindi percepiva solo una integrazione.
      E sono stanco di sentire tutta questa intransigenza sulla pelle delle fasce più fragili della popolazione mentre non sento mai proteste riguardo quelle masse di denaro che la collettività spende regolarmente in condoni a vantaggio di evasori o per pensioni d’oro e vitalizi riconosciuti a chi è già pieno di soldi e di privilegi

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  4. Ma infatti Giovanni 62 è
    giusto anche il suo commento…. ho parlato che occorreva una stretta perché gli approfittatori, coloro che non necessitano ,dal potente al medio comune cittadino non è AFFATTO giusto che percepiscano un sussidio che poi non usano AFFATTO per i beni di prima necessità per cui è stato erogato …..c è uno scempio con questo reddito di cittadinanza usato per giocare,bere,alcuni di fanno dare soldi e fanno come gli pare …….lo spreco da qualsiasi parte provenga non lo tollero perché io ho vissuto sulla mia pelle da bambina la povertà, e non transigo su chi fa finta di esserlo a discapito di chi lo è veramente!!!!!

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