Tra i suoi obiettivi la tutela e valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali ed una riforma che scardini il sistema burocratico–clientelare
Nella lista +Europa, con la candidatura di Giuseppe Sanò, c’è anche un po’ di Messina. C’è quella parte di Sicilia che non rinuncia a pensare, che un altro modo di concepire l’impegno politico è possibile e che è pronta a spendere tutte le proprie energie, se l’obiettivo è migliorare gli standard di vita dei piccoli borghi come delle grandi città.
Di avere una visione di futuro nelle piccole battaglie del presente, lo ha dimostrato in questi anni Giuseppe Sanò, cercando di dare risposte concrete alle istanze di quel territorio dov’è nato, ogni giorno vissuto in simbiosi e dove il mare occupa da sempre un posto speciale.
“Le bellezze ambientali e paesaggistiche che circondano la Trinacria possono diventare fonte di ricchezza e sviluppo sostenibile per questa parte di Sicilia. Ma per fare questo – sottolinea il candidato – ci vogliono politiche nazionali e comunitarie che sappiano riconoscere le potenzialità e le peculiarità dei territori ed inserirle in percorsi progettuali per farne modelli di sviluppo; ma soprattutto è necessario che le persone che rivestono incarichi istituzionali siano pronte a sposare le battaglie delle comunità e le trasformino in sfide personali”.
Giuseppe Sanò può farlo da parlamentare europeo così come lo ha fatto da consigliere nella sua terra d’origine, andando anche oltre quel ruolo; lo ha fatto con le sue tante iniziative, in particolare quelle contro la pesca illegale: la raccolta di 33mila firme, il primo corteo di barche e poi il lavoro speso sul progetto finanziato con fondi europei, che tra un mese diventerà realtà. Sarà presto realizzato un’areale dedicato, attraverso l’immersione di moduli che contrastano la pesca a strascico illegale con “Unit Reef e Stop Net” posti entro le tre miglia dalla linea di costa. Oltre al posizionamento delle barriere che impediscono l’azione distruttiva delle reti, ci saranno anche delle piastre esagonali disposte a piramide che riproducono le condizioni per il ripopolamento della fauna ittica. Un intervento, che mette un freno alle attività di pesca non sostenibile, alla distruzione di interi habitat e alla perdita della biodiversità, ha una ricaduta positiva a lungo termine che vale la pena rilevare.
“Questi fenomeni hanno provocato” – ha sempre ribadito Sanò “una perdita di posti di lavoro e di professionalità arrecando un danno oltre che di carattere economico-sociale anche sull’identità del luogo, legato ad un’antica tradizione dove il rapporto con il mare si è sempre coniugato con le attività di pesca nel rispetto dei cicli di vita delle varie specie di pesci, che invece in parte sono sparite e altre rischiano l’estinzione”.
Il suo impegno in Europa sarà quindi orientato verso la tutela e valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali, delle aree interne e del mare, puntando su green e blu economy; farà opera di sensibilizzazione per una riforma che scardini il sistema burocratico–clientelare, recuperando l’efficienza amministrativa e attribuendo un ruolo propulsivo alle aree metropolitane; si batterà per una fiscalità vantaggiosa e per incentivi alle imprese per l’insediamento, gli investimenti e l’occupazione e allo stesso tempo per una rapida attuazione di tutti i programmi europei utili a recuperare centralità nel Mediterraneo.
CHI E’ GIUSEPPE SANO’
Studi classici, laurea in Farmacia e Master in Economia e Management della Sanità, Giuseppe Sanò è nato a Messina nel 1977 e vive a Capo Peloro. É stato Presidente IV Commissione VI Municipalità del Comune di Messina. Co-fondatore del movimento Percorso Comune. Lavora come Product Specialist Diabetes per la multinazionale americana Eli Lilly. Appassionato lettore mosso da infinita curiosità, ha studiato inglese in America e frequentato un corso base di arabo. Perennemente proteso all’amore per l’ambiente e la sua terra di origine che cerca, con l’impegno attivo, di rendere un posto migliore, si definisce schiavo della politica e della gente e trova motivazione nell’espressione “non si può fare”.
(propaganda elettorale, mandatario Giovanni Restuccia)
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