Nell’ambito delle celebrazioni internazionali del 500° anniversario della Riforma protestante, la Chiesa Valdese di Messina ha promosso un incontro che ha posto gli accenti su alcuni degli aspetti più importati della riforma protestante.
“Riforma ed ecumenismo” è il tema del recente incontro organizzato dalla Chiesa Valdese di Messina nell’ambito delle celebrazioni internazionali del 500° anniversario della Riforma protestante. Relatore il pastore Rosario Confessore, che ha posto gli accenti su alcuni degli aspetti più importati. A partire dai rapporti con la Chiesa Cattolica. “La critica che la Riforma ha rivolto alla Chiesa di Roma –ha chiarito il pastore Confessore- è stata certo radicale e ha dato luogo a una frattura grave e dolorosa, ma non perché suscitata da un pensiero teologico che si era emancipato dai riferimenti comuni. Al contrario, proprio rimanendo nello spazio di plausibilità, di ricerca di una comune verità riguardo Dio, generato dai significati delle narrazioni bibliche e della tradizione della chiesa, ha voluto render conto di quei motivi teologici e di quei bisogni spirituali che erano avvertiti come essenziali per la fede e la prassi cristiana del tempo e che trovavano ampia risonanza in tutta la chiesa unita del tempo di Lutero”.
Confessore ha anche sottolineato che “la riforma della Chiesa era un bisogno ecumenicamente avvertito. E l'unità ecumenica della Chiesa, che secondo una certa visione cattolica tuttora in voga la Riforma avrebbe colpevolmente infranto, è in realtà, sin dai tempi apostolici, qualcosa che si articola attraverso l'incontro e a volte lo scontro tra diversità di teologie, di punti di vista, di visioni della Chiesa e della sua natura e funzioni. In senso cristiano, la diversità è una dimensione ecumenica insopprimibile e la Riforma protestante, prima ancora che un fenomeno confessionale, rappresenta un’espressione essenzialmente ecumenica di quel dissenso confessionale che all'interno della Chiesa può rappresentare lo stimolo a un discernimento continuo che si deve esercitare rispetto alla parola di Dio”.
Ricordando poi che proprio la comunità di Sant’Egidio ha offerto a un imam il pulpito di Santa Maria in Trastevere a Roma per cantare dei versetti del Corano alla fine della messa come gesto di accoglienza e dialogo interreligioso, il pastore della Chiesa Valdese di Messina ha puntualizzato che “i principi che sorreggono la nuova idea di ecumenismo come un ritorno al cristianesimo originario anteriore alle divisioni confessionali sono gli stessi che animano il dialogo interreligioso segnato dalla ricerca degli aspetti comuni a discapito delle pur sostanziali differenze: buoni sentimenti, pacifismo, ecologismo e opere sociali, così come il monoteismo e l’attitudine di preghiera verso una divinità trascendente e creatrice”.
Il calendario degli appuntamenti organizzati dalla Chiesa Valdese di Messina proseguirà sabato 7 ottobre alle 17 nel Tempio di via Laudamo 16 con l’incontro “Pastore protestanti e suore cattoliche: donne a confronto”, che vedrà relatrici la pastora Silvia Rapisarda e suor Tarcisia Carnieletto. Subito dopo, come di consueto, sarà offerto un piccolo rinfresco ai presenti.