Lo chef Filippo Cogliandro arriva in Gambia per costruire un “ponte”

Lo chef Filippo Cogliandro arriva in Gambia per costruire un “ponte”

Elisabetta Marcianò

Lo chef Filippo Cogliandro arriva in Gambia per costruire un “ponte”

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martedì 08 Novembre 2022 - 18:27

"Sono spinto da un fortissimo sogno: costruire un ponte economico, culturale e produttivo tra due territori, quello gambiano e quello della Metrocity"

BANJUL – Sono giorni straordinari quelli che sta vivendo lo chef calabrese Filippo Cogliandro. Accolto da un’auto presidenziale all’aeroporto internazionale di  Banjul Yundum, lo scorso  4 novembre e accompagnato dai suoi chef Salihu Barrow e Abdou Dibbasey sta finalmente attraversando  il territorio gambiano alla ricerca delle radici dei due ragazzi che incontrò 9 anni fa. E dei quali si prende cura da allora, formandoli e trasformandoli in due validi chef. Ma Cogliandro è anche spinto da un fortissimo sogno: costruire un ponte economico, culturale e produttivo tra due territori, quello gambiano e quello della Città Metropolitana di Reggio Calabria, che hanno più cose in comune di quanto non sembri. Giorni immersi nella vita del villaggio, nei giochi dei bambini che curiosi sorridono, si avvicinano e dopo qualche minuto ti prendono per mano fiduciosi. Giorni di conoscenza delle abitudini, delle tradizioni, del mangiare comune, dello stare seduti in cortile stretti dal calore familiare. Giorni non solo di forti emozioni umane, ma anche di incontri istituzionali, di discorsi concreti, di sogni da realizzare portati in valigia.

La famiglia

“Una sorpresa vedere al nostro arrivo in aeroporto una macchina dello Stato – confida lo chef Cogliandro – siamo stati accompagnati in una casa gambiana e lì abbiamo trascorso la prima notte immersi subito nelle atmosfere e nei suoni della natura africana. Il primo giorno, poi è trascorso a Farato e lì abbiamo non solo incontrato, ma vissuta una giornata intera con la famiglia di Salihu avvolti nei profumi del loro cibo e del thè che immancabilmente accompagna l’intera giornata insieme alle preghiere.”

La gioia della comunità

“Non sono mancate le fotografie delle bellissime donne – continua lo chef – avvolte nei loro abiti colorati, gli splendidi visi sempre sorridenti. Ho giocato con i bambini che felici di incontrare un volto dalla pelle chiara mi hanno accolto e subito reso partecipe dei loro giochi. Nel tragitto verso l’hotel ho potuto vedere la grande evoluzione che ha avuto il paese negli ultimi 6 anni da quando, con libere elezioni, il popolo ha scelto Adama Barrow ed è tornata la democrazia. Strade e autostrade in costruzione, case residenziali, palazzi a più piani e centri commerciali senza dimenticare le moderne e accoglienti strutture turistico ricettive situate lungo la costa oceanica dove siamo stati ospitati.” Forte emozione negli occhi dello chef mentre racconta queste cose che finalmente riesce a vivere personalmente e promette ci tenerci aggiornati sugli sviluppi dei prossimi giorni.

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