7 giorni con Sala, Basile-Schifani e la Messina del futuro

7 giorni con Sala, Basile-Schifani e la Messina del futuro

Marco Olivieri

7 giorni con Sala, Basile-Schifani e la Messina del futuro

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domenica 12 Gennaio 2025 - 10:21

Dal globale al locale, che settimana abbiamo vissuto. Tra la repoter liberata, il Piano immobili pubblici e il tema della qualità dei servizi

di Marco Olivieri

7 GIORNI D’ORDINARIA FOLLIA – Che settimana è stata? Intanto, dal locale al globale, in primo piano la gioia per il ritorno a casa di Cecilia Sala. Voto 10 sia a lei, sia all’operazione politico diplomatica del governo Meloni e dei servizi segreti che l’ha riportata dall’Iran in Italia. Da ascoltare il podcast di Chora Media, con il direttore Mario Calabresi, in cui la giornalista racconta, con semplicità e delicatezza, la permanenza nel carcere di Evin e il suo amore per un Paese bello e sventurato.

Le immagini di Cecilia Sala che, appena atterrata, abbraccia il compagno, Daniele Raineri, e i genitori, sono impossibili da dimenticare. Emozionante la descrizione del primo impatto con la vita dopo la detenzione. Tutto appare diverso. A partire dalla visione del cielo e da ogni contatto con il mondo. Ma rimane l’amarezza per le tante persone, come ha ricordato la stessa reporter, che rimangono nelle carceri iraniane, e non solo, senza diritti e senza giustizia.

Tornando nel territorio messinese, di rilievo la firma del Piano immobili pubblici, con protagonisti il presidente della Regione siciliana Renato Schifani, il sindaco Federico Basile e la direttrice del Demanio Alessandra dal Verme. Un’opportunità da non perdere nel segno della rigenerazione urbana, con il recupero in primis delle ex caserme Masotto e Nervesa. Voto 10 all’operazione. Oggi tanti voti positivi ma, a chi dovesse essere sfuggito, a fine anno abbiamo pubblicato l’alfabeto politico 2024 con giudizi vari. E non tutti positivi.

“Dare priorità al disagio abitativo”

L’importante è non smettere di guardare lì dove si vivono le sofferenze. Come ricorda l’avvocata Annalisa Giacobbe, che assiste diverse persone con disagio abitativo, una priorità è dare risposte a chi da tempo ha diritto a una casa: “Sono consapevole che sia fondamentale la pianificazione a medio e lungo termine che permetta di proiettare la città di Messina nel futuro, facendo rete tra gli enti e sistema tra le pubbliche amministrazioni, coordinando i servizi e rendendo accessibili, più verdi e inclusivi, gli spazi pubblici. Al contempo, però, non posso celare la mia preoccupazione per le tante, troppe famiglie che ancora attendono di avere un tetto sopra la testa. Famiglie come quella della signora Mara Rolla che, con la sua famiglia composta da sei figli (4 con disabilità, n.d.r.), aspetta da mesi l’assegnazione di un appartamento. Abitazione che, in sede di accettazione, avevano assicurato che sarebbe arrivata entro settembre. Dopo oltre quattro mesi da quella data, nessuna risposta è ancora arrivata. Le case di San Giovannello paiono oggi cantieri abbandonati e le promesse fatte in passato sembrano un miraggio”.

E ancora: “Se non si offrono prima soluzioni a queste emergenze, non possiamo immaginare alcun futuro fulgido per Messina. A nulla potranno servire i servizi integrati, gli spazi verdi e nuovi uffici se non daremo dignità alle famiglie messinesi. E l’unica e obbligata via per farlo è affrontare l’emergenza abitativa, nel più breve tempo possibile, ponendola in cima alle priorità delle nostre istituzioni a tutti i livelli”.

Un passo in avanti c’è stato, nel mese di dicembre, grazie alla collaborazione fra l’assessora alle Politiche sociali Alessandra Calafiore, l’Unione inquilini e gli uffici comunali nella realizzazione del nuovo regolamento per l’edilizia residenziale pubblica, approvato dal Consiglio. Ora ci attendiamo un’accelerazione su questo fronte.

Ma torniamo ai 7 giorni d’ordinaria follia. “Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”, s’interrogava il Michele Apicella/Nanni Moretti di “Ecce bombo”. Di certo, all’iniziativa con il presidente Schifani e il sindaco Basile, a Palazzo Zanca, mancava un protagonista come Cateno De Luca. Il regista dell’operazione politica. Il demiurgo di un’intesa sempre più solida, ma sarà il tempo a dirlo, tra il centrodestra e Sud chiama Nord. Un pranzo a base di pesce tra gli ex “nemici” e tanti interrogativi su come questa futura alleanza procederà. E vedremo che cosa cambierà negli assetti e nei contenuti tra Palazzo Zanca e l’Ars. L’alleanza sarà solo regionale e provinciale o avrà effetti in campo amministrativo? Lo scopriremo solo vivendo.

Il tema centrale è la qualità dei servizi a Messina e in Sicilia

Mentre persiste il “grande freddo” tra il sindaco Basile e il sub commissario al Risanamento Scurria, ciò che conta è che Messina evolva in modo significativi. I progetti ci sono. E vanno seguiti con attenzione perché non si perdano tra burocrazia e politica non sempre efficace. E un altro grande tema è quello dei servizi.

Dalla qualità dei servizi e dalla cura del territorio, anche se non può che essere un processo graduale, sarà valutato chi governa. Un’evoluzione sociale e culturale non può che partire da un nuovo patto civico tra cittadini e istituzioni. In città e in Sicilia. A questo andrebbe agganciata un’analisi economica, a tutti i livelli, per fare del sud una terra di lavoro e di nuove opportunità.

Oggi tutto questo sembra un sogno, seppure non manchino alcune idee da sviluppare, come quella del nuovo polo tecnologico a Messina. Ma ogni intuizione deve trasformarsi in un progetto organico di sviluppo e rinascita. Ora o mai più.

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