"77 bambini esclusi dallo scuolabus? Nessuna discriminazione"

“77 bambini esclusi dallo scuolabus? Nessuna discriminazione”

Redazione

“77 bambini esclusi dallo scuolabus? Nessuna discriminazione”

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giovedì 12 Settembre 2024 - 15:25

L'attacco di Palmira Mancuso (Più Europa) a Messina Social City e la replica dell'amministrazione comunale

MESSINA – Prima l’attacco di Palmira Mancuso (Più Europa): “I garanti intervengano sulla gestione degli scuolabus e tutelino i diritti dei più fragili. La vicenda dei 77 bambini esclusi dal servizio di scuolabus per morosità è solo l’ennesimo capitolo che mette in luce le gravi discrepanze tra la narrazione positiva promossa dall’amministrazione comunale e la dura realtà che colpisce le famiglie più fragili. La gestione del servizio da parte della Messina Social City (Msc), celebrata con numeri record e traguardi apparenti, nasconde una realtà di esclusione sociale e disuguaglianze che non possono essere ignorate”. Poi la replica dell’amministrazione comunale: “La maggior parte dei beneficiari ha già regolarizzato la propria posizione. Per chi completerà la procedura, il servizio sarà attivato tempestivamente. Riguardo alla sospensione temporanea per alcune famiglie di fruire del servizio scuolabus per morosità, è necessario chiarire alcuni punti fondamentali al fine di fornire un’informazione completa e corretta”.

“L’avviso pubblico per la partecipazione al servizio scuolabus – continua l’amministrazione – descrive con chiarezza tutti i requisiti necessari, inclusi quelli relativi alla compartecipazione economica delle famiglie in base alle fasce Isee, come stabilito dalla deliberazione n. 237 del 22/08/2022 della Giunta comunale di Messina. È inoltre previsto che le famiglie in condizioni di disagio sociale segnalate dal servizio sociale professionale, come tutti i servizi dell’azienda speciale, abbiano una priorità di accesso al trasporto scolastico, senza dover partecipare al bando pubblico, così da garantire un sostegno immediato a chi si trova in situazioni particolarmente delicate. Le quote di compartecipazione sono state pensate per essere notevolmente inferiori ai costi reali del servizio, al fine di sostenere le famiglie e rendere il servizio accessibile a tutti. La maggior parte dei beneficiari, risultati morosi, ha già regolarizzato la propria posizione. Pertanto, a chi completerà la procedura, il servizio sarà attivato tempestivamente”.

“Priorità a chi vive situazioni di disagio sociale”

E ancora: “È essenziale ribadire che, come dichiarato in fase di avvio del progetto, la sospensione è solo temporanea e non definitiva. L’azienda, in collaborazione con i servizi sociali, sta infatti monitorando attentamente ogni situazione per garantire che nessuna famiglia venga esclusa per condizioni di disagio non ancora segnalate. Fino ad oggi, non sono pervenute segnalazioni da parte dei servizi sociali riguardo i beneficiari sospesi. Si precisa inoltre che la graduatoria attualmente in vigore è provvisoria, come previsto dalla legge, e al termine delle verifiche necessarie sarà pubblicata quella definitiva. L’amministrazione comunale tiene a precisare che sono state stabilite quote accessibili che tengono conto delle diverse situazioni economiche delle famiglie, con l’obiettivo di ridurre al minimo la quota di compartecipazione”.

Più Europa: “Intervengano i garanti”

Al contrario, aveva evidenziato Palmira Mancuso, per Più Europa: “Questa situazione non riguarda soltanto la sfera economica, ma coinvolge direttamente il diritto fondamentale all’istruzione e all’inclusione sociale. Bambini lasciati a piedi, famiglie costrette a trovare soluzioni impossibili, e un silenzio assordante da parte di chi dovrebbe vigilare sui diritti dei più vulnerabili. Per questo, Più Europa chiede l’intervento immediato del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, padre Giovanni Amante, e della Garante dei diritti delle persone con disabilità, Tiziana De Maria. Nonostante le numerose criticità emerse in questi mesi sulla gestione dei servizi che riguardano la vita di bambini, disabili e famiglie in difficoltà, non abbiamo visto alcun intervento da parte di queste figure, il cui ruolo dovrebbe essere quello di tutela e controllo. Ricordiamo che il Garante dell’infanzia è una figura terza, indipendente dall’amministrazione comunale, e per questo motivo non dovrebbe essere legato né influenzato dalle dinamiche politiche locali. È invece preoccupante che in un contesto così delicato, dove i diritti dei bambini e dei più fragili sono messi in discussione, i garanti sembrino allineati all’amministrazione anziché schierarsi a difesa dei cittadini”.

“Lo scuolabus un servizio aggiuntivo riattivato dopo 10 anni”

A sua volta, nella replica, così l’amministrazione comunale: “Ricordiamo che il servizio scuolabus è un servizio aggiuntivo che è stato riattivato dall’amministrazione De Luca dopo un’interruzione di dieci anni e che l’attuale amministrazione Basile ha continuato con impegno a garantire questo servizio essenziale, dimostrando costante attenzione alle esigenze delle famiglie e dei più piccoli e ampliando ulteriormente la flotta dei mezzi. Messina Social City si impegna a garantire non solo il trasporto scolastico, ma anche un’ampia gamma di servizi, tra cui l’assistenza scolastica, interventi educativi e servizi di inclusione sociale, volti a ridurre le disuguaglianze e a supportare le famiglie più vulnerabili, al fine di contenere e monitorare episodi di dispersione scolastica. Il trasporto scolastico è solo una parte di questo ampio impegno, e chiunque si trovi in difficoltà può rivolgersi agli uffici competenti per trovare una soluzione adeguata alle proprie esigenze. Il Comune di Messina, in collaborazione con la Messina Social City, continua a lavorare quotidianamente per garantire che ogni bambino possa esercitare il proprio diritto allo studio, assicurando l’accesso a servizi essenziali e offrendo sostegno alle famiglie in difficoltà per prevenire la dispersione scolastica e promuovere l’inclusione sociale”.

3 commenti

  1. Se l’hanno esclusi per morosità dov’è lo scandalo? Li accompagneranno i genitori con la macchina, potrà sembrare cinico ma i servizi si pagano, provate a non pagare luce, gas o acqua e vedete se non vi staccano tutto o pensate di provare a impietosire l’Enel e dire che non è giusto?

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  2. Ora, io non sono certo una fan di questa amministrazione da tanti punti di vista.
    Ma è innegabile che hanno portato servizi, comunissimi e scontati in quasi tutte le altre città, ma prima impensabili in una Messina sempre stata caposaldo di inciviltà.
    Gli scuolabus sono uno di questi.
    AI ragazzi/e di Messina Social City in questo non gli si può dire proprio nulla!
    Possibile che i familiari di questi bambini “esclusi” non trovino il tempo di portare le certificazioni necessarie a non pagare? O cge se devono qualcosa di denaro pretendano di avere il servizio sempre gratis??
    Questo non vuol dire essere poveri ed avere i giusti aiuti, vuol dire essere approfittatori!
    Fa bene Messina Social City a pretendere prima che regolarizzino la loro posizione!

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    1. Se i genitori non pagano perché non lavorano, allora avranno molto tempo libero per accompagnare loro i figli a scuola.

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