Le 37 guardie giurate del Detective, licenziate a dicembre, hanno scritto una lettera al prefetto chiedendo un intervento per trovare una soluzione definitiva. I lavoratori fanno anche un appello alla stampa ed agli imprenditori. "Così non possiamo più neanche sopravvivere"
Da nove mesi le 37 guardie giurate dell’Istituto Il Detective sono in mobilità e da allora nonostante le proteste non è cambiato nulla. Oggi hanno scritto una lettera al prefetto Alecci affinchè possa trovare quella soluzione che finora non è stata individuata per dare risposte a tante famiglie di una città ormai messa in ginocchio dalla crisi.
“Dal 15 Dicembre 2011, siamo stati licenziati e collocati in mobilità e ad oggi percepiamo una modesta indennità mensile, che non riesce a coprire il minimo fabbisogno familiare- si legge nell’appello-Le vicissitudini che abbiamo subito negli ultimi anni, (con periodi di cassa integrazione e mancate retribuzioni , facendo presente che ancora dobbiamo percepire circa 8 mensilità e il trattamento di fine rapporto), hanno minato la serenità e gli equilibri familiari”.
La grave crisi economica che sta attraversando il Paese e devastando Messina, rende ancora piu’ difficile la ricollocazione di questo personale che negli anni ha acquisito delle alte professionalità in uno dei settori piu’ delicati del settore lavorativo. Nella lettera viene chiesto al prefetto di trovare un modo per aiutare chi ha competenza e professionalità conquistata sul campo con anni di lavoro, a non restare fiori dal mercato come invece è finora avvenuto.
“È per questo che confidiamo in Lei, invitando le aziende operanti nel settore della vigilanza o di portierato,qualora dovessero assumere , ad attingere dal suddetto personale, possibilmente inserito in un apposito albo, onde garantire una maggiore sicurezza, anche in termini di rilasci di porto d’armi, cosi’ come avviene in altre parti d’Italia”.
Molti dei dipendenti del Detective lavoravano al Policlinico, ma la drastica riduzione del servizio, non ha consentito di dare risposte occupazionali attraverso le aziende subentranti nonostante la disponibilità espressa in un incontro in Prefettura dall’ allora Commissario Straordinario Pecoraro ora Direttore Generale ad aumentare il budget dell’ appalto per far rientrare, anche se di poco, un numero maggiore di lavoratori.
“Tra l’ altro la gara ebbe un lungo travaglio- si legge ancora nella nota- difatti mentre il primo capitolato speciale d’ appalto,prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali di almeno 12 guardie giurate ex Detective, inspiegabilmente con D.C.S n.603 del 18/09/2008 veniva revocata e la gara scadente il 29/09/2008 veniva annullata, senza piu’ salvaguardare i dipendenti che avevano prestato servizio di vigilanza al 31/05/2008”.
Non sono serviti a nulla né gli incontri con le forze sociali ed i sindacati né le proteste e le segnalazioni, con la conseguenza che solo le guardie giurate più giovani hanno avuto modo ed opportunità di essere ricollocati in altre aziende attraverso il cambio d’appalto.
“ Paradossalmente noi adesso siamo gli unici ad avere un contratto a tempo indeterminato ma a rimanere senza lavoro. Fra un anno l’ indennità di mobilità cesserà ed è viva la preoccupazione di trovarci senza un mezzo di sostentamento, visto che la maggioranza di noi è monoreddito.
Abbiamo dovuto vendere i nostri beni, i ricordi dei nostri cari, per poter mangiare, per pagare le utenze, viviamo nella speranza che qualcosa di positivo possa ancora accadere, evitando di farci prendere dallo sconforto, che purtroppo negli ultimi mesi nella Penisola è avvenuto con dei gesti inconsulti, la sola fede in Dio e il bene che vogliamo alle nostre famiglie ha evitato che si consumassero simili tragedie.
Facciamo un appello agli organi di stampa che possano divulgare tale lettera e fare da cassa di risonanza alle forze imprenditoriali operanti in città, alle Istituzioni, ai Politici ed a tutti coloro che vorranno aiutarci alla riconquista di un posto di lavoro”.
L’accorata lettera si conclude ricordando come, purtroppo, in piena campagna elettorale per le regionali tutti i candidati stiano parlando attraverso slogan che riguardano il lavoro, ma il rischio è che restino solo parole vuote.
E’ solo un modo, e lo sappiamo bene tutti, per andare alla ricerca del voto.
“Ricordiamo- conclude le guardie giruate- che L'art. 8 della legge n. 223 del 23 luglio 1991 prevede forti sgravi contributivi a favore delle imprese che assumono disoccupati iscritti nelle c.d. "liste di mobilità ".
Rosaria Brancato
Prima affossano le aziende e poi piangono miseria. PATETICI
PRIMA AFFOSSATE LE AZIENDE E POI PIANGETE MISERIA. PATETICI.