Era stato chiuso in direzione Messina a seguito della formazione di alcune buche. Eseguiti già i primi interventi all'altezza della frana di Letojanni
“A seguito dei primi interventi nel manto stradale, l’uscita obbligatoria a Giardini Naxos è stata revocata”. Lo ha comunicato il Consorzio per le autostrade siciliane. Il tratto della A 18 da Giardini Naxos a Roccalumera questa mattina era stato chiuso alle auto, in direzione Messina. Il provvedimento era stato disposto dal Comitato operativo per la viabilità in seguito ad una riunione in prefettura, a seguito della formazione di alcune buche lungo la carreggiata Catania-Messina nel tratto già caratterizzato dal doppio senso di marcia”, all’altezza della frana di Letojanni.
La chiusura si è resa necessaria “per effettuare gli interventi urgenti di ripristino del manto stradale” (ieri pomeriggio sono rimaste in panne, a causa delle buche, 15 auto).
“Sui luoghi – hanno spiegato i dirigenti del Consorzio per le autostrade siciliane – erano presenti da ieri pomeriggio le squadre di pronto intervento del Cas e quelle alla assistenza al traffico e viabilità, nonché la Polstrada dei distaccamenti della A 18 e mezzi di soccorso. Il Cas – si legge inoltre – aveva già dato avvio ai lavori di pavimentazione, previsti nell’accordo quadro annuale, in entrambe le direzioni di marcia dell’intera tratta da Messina-Tremestieri e S. Gregorio-Catania, purtroppo sospesi per le improvvise avverse condizioni meteo”.
Anche non considerando la frana di qualche anno fa quel tratto di Messina-Catania è Innegabilmente il peggior tratto autostradale d’Italia, quelle buche veri e propri gradini non sono assolutamente cosa recente ma sono solo state accentuate dalla pioggia.
Ai caselli in uscita non si dovrebbe pagare un pedaggio ma riscuotere un rimborso per la vita rischiata e il disagio.
La politica (populista e non) in altre parti d’Italia annuncia gestioni pubbliche come rimedio ai disservizi , alle nostre latitudini forse andava totalmente privatizzata già anni fa, prima che la gestione mangereccia del CAS, che tanto amiamo, facesse i suoi danni.