Tra giovani in fuga e sempre più vecchi, il report dell'Istituto nel bilancio sociale 2023, che fotografa la situazione economica della provincia
Messina – Nel 2023 a Messina e provincia i dati legati al mondo del lavoro confermano la crescita degli occupati, se pur lieve, registrata nel 2022. E anche invalidità civili e disoccupazioni crescono meno rispetto al resto della Sicilia. Ma il resto degli indicatori fotografa ancora una realtà a tinte fosche, che racconta di un lavoro sempre più precario e dell’emorragia di giovani che fuggono, col risultato che neppure gli stranieri in arrivo riescono ad evitare che la popolazione invecchi sempre di più.
Messina è un “paese” per vecchi
Messina, quindi, anche nel 2023 non è un paese per giovani né per donne. Parola di Inps provinciale, che ha presentato l’ultimo bilancio sociale convocando al Salone degli Specchi della Provincia il sindaco metropolitano Federico Basile, i rappresentanti sindacali, i vertici degli ordini professionali e delle principali associazioni di categoria. Di fronte ai dati, illustrati e analizzati dal direttore provinciale Gaetano Minutoli, ne è quindi venuta fuori una sorta di tavola rotonda sulle prospettive economiche della città e della sua provincia, attraverso il confronto con gli interventi dei presenti, esponenti del mondo del lavoro e del sociale.
Messina sempre più in coda rispetto alle medie italiane
“I dati restituiscono un lieve ottimismo per la situazione del contesto economico – spiega il direttore confermando l’andamento del 2022 – Il tasso di disoccupazione complessivo scende e il numero di imprese è lievemente più alto rispetto all’anno precedente. Ma se la disoccupazione cala, è sempre il triplo rispetto alla media nazionale. Aumenta anche l’occupazione giovanile, ma siamo ancora lontanissimi rispetto alle medie nazionali. Poi preoccupa ancora il tasso migratorio: sono sempre tantissimi, circa mille, i ragazzi e le ragazze che lasciano Messina”.
Solo il 17% dei nuovi contratti di lavoro è a tempo indeterminato
Il lavoro nel messinese è sempre più precario. I contratti a tempo indeterminato sono il 56% delle nuove assunzioni, il 22% sono assunzioni stagionali e solo il 17% dei nuovi assunti ha “vinto” un contratto a tempo indeterminato. Sono numeri in linea con quelli del 2022, come poco diversi sono quelli relativi all’occupazione giovanile e femminile. I lavoratori tra i 35 e i 49 anni sono per il 43,1% donne, contro il 39,3% dell’anno precedente. Ma restano numeri diversissimi rispetto alla media nazionale, che nel 2022 ha visto l’occupazione femminile arrivare al 64,5%, il 66% nel 2023.
Dal precariato alle Naspi
Naspi e invalidità civile sono invece sempre di più. Nel 2023 ne sono state erogate 29.105. Le invalidità civili crescono ancora ma a Messina l’aumento è minore rispetto al dato siciliano. “Inps non è solo previdenza ma l’istituto ha fatto fronte ai tanti nuovi compiti in questi anni assunti. In particolare, la direzione provinciale che ha mantenuto standard di efficienza elevati e che ha visto l’organico aumentare di 50 unità – spiega Minutoli- E’ così che per esempio il 91% delle Naspi è stato erogato entro 90 giorni”.
Al tavolo con Minutoli c’erano il vice presidente del comitato provinciale Inps Rosario Calogero e il consigliere Rosario Giuseppe Meli.
Peccato che i giovani vanno via, c’è tanto lavoro…. Potrebbero piantare alberi o costruire parcheggi di interscambio…. Miopia tutta Messinese. Si dà l’opportunità di lavoro, sviluppo e cosa diciamo : NO. Questo ci meritiamo , una città di anziani costretti a viaggiare a trovare figli e nipoti come sono costretto a fare io e mia moglie.