A Reggio continua l'azione dei cittadini, che procedono spediti prendendosi cura ogni giorno di nuovi spazi, nuove piazze e strade.
Reggio non si ferma più, i reggini non vogliono arrendersi all’inciviltà e all’incuria. Una parte di buoni cittadini che ha iniziato oltre dieci fa a prendersi cura degli spazi e che oggi diventa sempre più numerosa, sempre più consapevole. Un esercito silenzioso che avanza con determinazione nella battaglia agli “incivili”. I cittadini attivi non indietreggiano di fronte all’inciviltà di molti che continua a lordare ogni angolo della città senza scrupoli; anzi procedono spediti prendendosi cura ogni giorno di nuovi spazi, nuove piazze e strade. Anche ieri, infatti, un gruppo di volontari si è dato appuntamento per ripulire la piazza della chiesa del Divin Soccorso, una parrocchia della zona sud di Reggio Calabria.
A Reggio non solo rifiuti
L’iniziativa, regolarmente autorizzata e supportata dalla ditta che gestisce la raccolta differenziata di Reggio, si è svolta nel primo pomeriggio. Circa trenta volontari tra cittadini, gruppo scout e Azione Cattolica adulti, hanno raccolto 100 sacchi regolarmente differenziati tra vetro, plastica, carta e indifferenziata e verde potato. I volontari, infatti, non si sono fermati alla raccolta, hanno potato anche la siepe che circonda la piazza di proprietà comunale. Un luogo, quindi che in poche ore è stato restituito, non senza fatica, al decoro e alle famiglie che ogni giorno frequentano la chiesa.
Il contributo dei ragazzi
Alessio Mamone del gruppo scout, ci riferisce “il nostro gruppo fa attività in questa parrocchia da anni. Come vedete la situazione è abbastanza grave, i rifiuti addirittura sono “nascosti” dentro le siepi. Bottiglie, sacchetti, rifiuti alimentari, stiamo trovando di tutto. La situazione non è delle più felici, ma queste azioni servono soprattutto ai più giovani che sono qui con noi e raccolgono senza sosta.”. Ed è infatti nei giovani che poniamo le nostre speranze per Reggio Calabria – continua un’altra volontaria – un giorno saranno loro a dire ai genitori non gettare quella bottiglia per strada perché poi devo raccoglierla io”