A Reggio, via cabotaggio e cemento: un Porto su misura di crocieristi e maxi-yacht

A Reggio, via cabotaggio e cemento: un Porto su misura di crocieristi e maxi-yacht

Mario Meliado

A Reggio, via cabotaggio e cemento: un Porto su misura di crocieristi e maxi-yacht

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venerdì 21 Maggio 2021 - 18:33

Come abbiamo visto nelle nostre interviste audiovideo e in particolare nel contributo che ha rilasciato ai nostri microfoni Mario Paolo Mega, presidente dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, questa mattina al Comune di Reggio Calabria è stato firmato il protocollo d’intesa per l’avvio della procedura di redazione del Documento di indirizzo per la redazione del Piano regolatore di Sistema portuale.

La rifunzionalizzazione

Un cammino, insomma, inizia. Ma nei cinque articoli che compongono l’accordo sono comunque presenti gli indirizzi operativi prioritari per lo sviluppo del porto di Reggio.

Soprattutto, a “sovrintendere” a tutto quanto c’è la rifunzionalizzazione del Porto reggino, alla luce anche di due imminenti, fulgide presenze: il Museo del mare e il Waterfront firmato Zaha Hadid. Due gemme “ingombranti”, ovviamente, per poter ignorare l’assoluta incompatibilità di alcune attività commerciali con l’ormai irreversibile “lettura” turistica del sito portuale.

Gli step della pianificazione

Si evidenzia in protocollo che andranno redatti due fondamentali progetti propedeutici. Il primo è il Dip, cioè di Documento d’indirizzo alla pianificazione: includerà gli obiettivi e fungerà da «supporto del raggiungimento di pre-intese» con gli Enti locali. Successivamente il Prdsp, ovvero del Piano regolatore di Sistema portuale, che è poi l’atto pianificatorio in senso stretto. In entrambi, andranno «assunti come prioritari» gli indirizzi operativi poi specificati.

Mezzi pesanti, goodbye

Le previsioni di massima sono contenute praticamente tutte nell’articolo 2 dell’intesa.
In particolare, «il traffico dei mezzi pesanti e delle navi ro-ro» con relativi ormeggi andranno spostati: li ospiterà il nuovo porto in via di realizzazione a Villa San Giovanni, tra Acciarello e Bolano. Il traffico commerciale e verso Tremestieri sarà invece dirottato in una nuova banchina lato Nord, mentre le navi veloci (aliscafi) vedranno la riorganizzazione del servizio nei pressi dell’attuale Stazione passeggeri, che sarà unica per tutti gli operatori.

Maxi-yacht, welcome!

Il traffico crocieristico sarà ospitato nella nuova banchina di Levante e nella porzione centrale del molo di Ponente. Vecchia banchina di Levante, banchina Margottini e la radice del molo di Ponente accoglieranno invece i maxi-yacht, «sia stanziali che in transito».

Attrattività turistica

Mario Paolo Mega è il presidente
dell’Autorità di Sistema portuale dello Stretto

Una serie d’accorgimenti dovranno rendere il Porto di Reggio Calabria più al passo coi tempi sotto il profilo della funzione squisitamente turistica. Ecco che gli immobili nei piazzali della vecchia banchina di Levante saranno destinati «ad attività, sia commerciali che ricettive, con funzioni anche di natura turistico-ricreativa a supporto dell’accoglienza degli ospiti delle imbarcazioni all’ormeggio». Mentre il Mercato ittico manterrà la sua destinazione mercatale, affiancandole attività turistico-commerciali e di somministrazione.

Mai più cemento

Fra le altre previsioni, «la demolizione dei silos del cemento», ma pure il recupero di tutti gli immobili demaniali esistenti, inclusi ex “Onda Marina” ed ex sede della Capitaneria.
Su altro versante, le attività diportistiche saranno rilocalizzate in una nuova darsena nella zona Nord del Porto.

Viabilità stravolta

Da un lato i Piani di security, dall’altro un utilizzo «sicuro ed efficiente» da parte dei pedoni faranno ripensare completamente la viabilità nel sedime portuale. Altro radicale cambiamento, saranno «limitate allo stretto indispensabile le aree destinate a parcheggio».

da sx: il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà
e l’assessore alla Mobilità sostenibile Mariangela Cama

Le connessioni con la viabilità urbana a Sud saranno consentite alle sole automobili, per il resto il collegamento alla viabilità cittadina ed extraurbana avverrà attraverso il varco Nord del Porto. Invece, lungo l’intero confine Est dell’area portuale prenderà corpo una pista ciclopedonale. Conformazione della pista e strutture di separazione dalle aree portuali operative dovranno prevedere materiali che non ostruiscano «la fruizione visiva del bacino portuale, assicurando adeguati standard di sicurezza.

Niente più carburanti

Saranno inoltre dismesse le attività dei depositi costieri di carburante. Quelle cantieristiche saranno invece delocalizzate a Nord.
All’altezza della stazione ferroviaria di Santa Caterina, andrà assicurato un raccordo intermodale ferrovia-mare.

Il ruolo del Comune

Un momento dell’incontro di questa mattina

Mentre la pianificazione investe l’Autorità guidata da Mario Paolo Mega, il Comune di Reggio Calabria fornirà la documentazione necessaria e parteciperà ai tavoli di lavoro per la redazione di Dip e Prdsp.
Insieme all’Autorità di Sistema portuale dello Stretto, l’Ente locale s’impegna poi a un «confronto continuo sui temi dell’interazione e integrazione tra le attività portuali e quelle urbane».
Sarà comunque sempre possibile l’aggiornamento del Protocollo, specie in caso di nuovi obiettivi o di compromissione di parte di quelli attualmente definiti.

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