L'ex sindaco Lucano e - a Roma - padre Zanotelli contestano il blocco delle navi delle Ong: «Chi fugge dai lager libici ha diritto all'asilo politico»
Mentre il missionario comboniano, padre Alex Zanotelli, protesta davanti a Montecitorio, nelle stesse ore oggi a Riace è in corso una giornata di digiuno contro le politiche sull’immigrazione del governo Draghi. «Siamo in connessione – spiega l’ex sindaco Mimmo Lucano – con l’iniziativa di padre Alex Zanotelli. Dal Villaggio globale, estrema periferia italiana, abbiamo organizzato un digiuno come atto di protesta contro le politiche migratorie del governo Draghi che blocca per futili motivi le navi delle Ong. Sono scelte disumane in linea con i governi precedenti, perché chi fugge dai lager libici ha diritto all’asilo politico», argomenta Lucano.
Il “modello Riace”, nato per caso in seguito a uno sbarco di curdi tanti anni addietro, «s’è concretizzato in una soluzione umana al dramma delle migrazioni, alle vittime innocenti di decisioni di guerra, di miserie e povertà imposte dalle logiche neoliberiste». Ad avviso dell’ex primo cittadino, capolista in tutt’e tre le circoscrizioni elettorali in Calabria per una delle liste che si rifanno a Luigi de Magistris, si tratta di «un’onda rossa della rivolta dalle oppressioni contro l’onda nera del fascismo, del razzismo e della disumanità. È un giorno di digiuno come protesta».