A rischio in Sicilia 438 km di costa, le strategie di recupero della Regione

A rischio in Sicilia 438 km di costa, le strategie di recupero della Regione

Carmelo Caspanello

A rischio in Sicilia 438 km di costa, le strategie di recupero della Regione

sabato 18 Luglio 2020 - 11:16

Il presidente Musumeci: "Il Piano è pronto per entrare nella fase operativa". Alcuni centri abitati seriamente a rischio

Su 1.623 chilometri di costa siciliana ben 438, quasi un terzo, risultano sfregiati dal mare, che ha inghiottito interi arenili provocando danni a strutture pubbliche e private e mettendo seriamente a rischio alcuni centri abitati. Il governo regionale è pronto ad attuare una strategia complessiva per porre fine all’ erosione costiera, recuperare le spiagge scomparse e ricreare condizioni naturali di equilibrio.

Lo strumento per portare avanti l’ambizioso progetto è stato messo a punto dall’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione. La Struttura commissariale, diretta da Maurizio Croce, adottando come parametro di riferimento le linee guida nazionali, ha eseguito in appena quattro mesi un monitoraggio delle coste dell’Isola, individuando le zone a cui dare priorità d’intervento e mettendo a punto le tipologie più idonee da adottare.

Il presidente Nello Musumeci ha spiegato che il “Piano regionale contro l’erosione costiera è già pronto per entrare nella fase operativa, con l’obiettivo di valorizzare, nel più breve tempo possibile, tutti quei territori rivieraschi che, anno dopo anno, hanno visto inesorabilmente ridurre la propria superficie”. Quello dell’erosione costiera è un fenomeno che la Sicilia, sino ad oggi, ha pagato a caro prezzo, anche in termini di flussi turistici. La Sicilia, dopo il Veneto, è infatti la Regione in cui si è registrata nel passato la maggiore urbanizzazione lungo le coste, non sempre nel rispetto della legge.

Lo studio effettuato dalla struttura anti dissesto ha tenuto conto di una gamma completa di parametri: dalle caratteristiche sedimentologiche a quelle meteo marine (con il calcolo di venti, onde e livello del mare); dagli effetti dei cambiamenti climatici all’analisi dell’evoluzione della linea di riva dal 1998 al 2019. Tutti i dati sono stati raccolti in un nuovo portale che potrà essere costantemente aggiornato e che permetterà di monitorare i benefici prodotti dagli interventi che verranno realizzati.

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