Firmata dal Team di artisti della Compagnia BA17 che torna in scena con la sua rivoluzione
Il 26 giugno 2021 (ore 21:00), presso l’Access Ponti Area Grecanica via Ghorio a Roghudi (RC) prende vita il nuovo progetto della Compagnia Teatrale BA17 “Mamè” all’interndo del Filica – Festival delle Identità linguistiche calabresi, un viaggio straordinario attraverso i territori e le storie delle comunità che hanno contribuito a formare la cultura e la personalità di questa terra.
La regia di Angelica Artemisia Pedatella mira a creare un continuo contesto di fusione e contraddizione, ad aumentare la suspence in un gioco psicologico tra il marinaio protagonista (Massimo Rotundo) e le tre sirene interpretate dalla stessa regista Angelica Artemisia Pedatella, dalla cantante Celeste Iiritano e dalla ballerina Giada Guzzo , alla ricerca della verità.
Misteriosa e suggestiva l’interpretazione di Sabrina Pugliese, che interpreta una Mamè piena di sfumature, inafferabile, lasciando allo spettatore l’idea della necessità del dubbio, della ricerca continua, del non dare in fondo nulla per scontato quando ci si trova in terra di Calabria. Partenze e arrivi, la storia di Calabria è un intreccio magico tra canti e le varie lingue, in uno scenario onirico e ritmato come un tamburo. L’allestimento determina un crescere di intensità in cui la cultura occitana, quella grecanica, quella arbëreshe danno vita ad un affresco inedito dove mitologia e modernità si fondono in un unico grande respiro.
Da un mediterraneo dominato da greci, egizi, etruschi fino alle moderne migrazioni, il pathos dei ricordi alimentati dalle sirene si trasforma in una catena ritmica di suoni e incantesimo. L’energia in scena è fortissima, grazie ad un cast di grande livello e ad un lavoro sinergico che rende il team BA17 una realtà unica in Calabria. In un luogo oscuro si nasconde il segreto di Mamè e gli artisti, nella loro ricerca umana e scenica, coinvolgono appieno il pubblico. Diretto, semplice, grandioso, il linguaggio di Mamè colpisce al cuore.
In coproduzione con l’associazione teatrale de “I Vacantusi”, da anni stabili operatori culturali nel territorio, il progetto è un’opera di drammaturgia contemporanea che intreccia la narrazione audiovisiva con la performance dal vivo, grazie ad una magistrale opera di concerto tra i diversi linguaggi. La composizione video è firmata dai bravi Lorenzo e Vincenzo Cardamone, mentre la scenografia suggestiva è opera di Silvana Esposito; a completare lo straordinario team operativo ci sono Raffaele Guzzo e Francesca Torcasio grazie ai quali il mistero immaginifico di Mamè ha preso vita e l’efficace Teta Cosentino, che ne cura la comunicazione.
È senza dubbio questo lo spettacolo che apre le porte verso una “Calabria Nuova” fatta di giovani artisti che sente di appartenere a questa terra e che ha deciso di restare in Calabria, e come gli antichi poeti, la canta con tutta la sua forza.