Cittadini, sindaci, medici,avevano protestato alla notizia della totale conversione del nosocomio in struttura Covid. Decisivo l'incontro con l'assessore Razza
La popolosa comunità dei Nebrodi ha trascorso giorni angoscianti già tragici a causa dell’emergenza sanitaria. Sembrava imminente e incontrovertibile la conversione del nosocomio di Sant’Agata Militello in Covid Hospital.
No all’ospedale Covid
Pur mantenendo il Pronto Soccorso era evidente che trasferendo alcuni reparti , in caso di necessità gli abitanti della zona, se colpiti da patologie serie sarebbero stati trasportati agli ospedali più vicini e quindi Patti o Mistretta. Quando l’alleato per salvare la vita si chiama intervento tempestivo, macinare chilometri in ambulanza sospesi tra la vita e la morte è una prospettiva agghiacciante. Così si è scatenata la protesta dei cittadini in primis che hanno lanciato una raccolta di firme, del “comitato medici e infermieri dell’ospedale di Sant’Agata Militello”, dei diciotto sindaci del distretto sanitario 31, che hanno firmato un documento rivolto all’Asp 5 di Messina, chiedendo la revoca degli atti, dei consiglieri comunali di Italia Viva e di tanti altri.
L’incontro con l’ass. Razza
Così giovedì sera, l’assessore regionale alla salute, Ruggero Razza, durante una riunione a Sant’Agata Militello chiarisce la questione durante una riunione in ospedale , presenti il sindaco Bruno Mancuso ed altri del comprensorio, l’assessore regionale Bernadette Grasso, il viceministro Giancarlo Cancelleri e alcuni deputati regionali. La soluzione prospettata da Razza sembra rassicurante creare un Covid Hospital misto, senza privare l’ospedale di alcune peculiarità che sono proprie della struttura. La comunità intera sembra tirare un sospiro di sollievo.
Galluzzo: sarà Covid misto
Chiediamo al deputato regionale di “Diventerà Bellissima” , Pino Galluzzo, presente alla riunione , maggiori dettagli anche per la sua veste di componente della commissione sanità a Palazzo d’Orleans.
L’ospedale di Sant’Agata non sarà riconvertito in Covid Hospital, siamo sicuri?“ L’ospedale resterà così come è adesso, verrà circoscritta un’area separata con un ingresso diverso dal principale, dopo aver approntato dei lavori seguendo le disposizioni dell’Istituto Superiore di Sanità.
La cittadini del territorio sono compiaciuti da questo cambio di passo che sembra una retromarcia.“ La comunità e i rappresentanti del territorio hanno ottenuto un valore aggiunto. L’Ospedale di Sant’Agata sarà più importante di prima. Nulla sarà tolto, ma al contrario, finita l’emergenza Covid 19, resterà il reparto di terapia intensiva a disposizione della popolazione di 120.000 abitanti.
Tempi brevi, considerando che siamo in emergenza. Posti letto, quanti?“ Il progetto sarà portato a termine entro 15 giorni, rispettando le procedure del caso. Sono previsti minimo 30 posti letto.
Il progetto nella sua veste attuale, adesso, sembra accettabile.“ Questo è un momento delicatissimo, in cui le istituzioni e i cittadini devono dialogare e fare squadra. Siamo in guerra, ma nessuna decisione importante deve cadere dall’alto.
La prima impressione è stata questa.“ Oggi è il momento di salvare vite, gli scontri politici e le strumentalizzazioni lasciamole al futuro, quando saremo fuori da questa situazione. Usciremo restando uniti e collaborando, rendendo ancora più solido e incisivo il dialogo tra i cittadini ed i rappresentanti delle istituzioni. Così come è avvenuto per l’ospedale di Sant’Agata e per questo ringrazio le autorità competenti.”
La levata di scudi dei giorni scorsi, contro l’idea della totale riconversione del nosocomio è apparsa legittima. Il Paese Italia è andato verso una direzione scellerata, depotenziare gli ospedali pubblici a favore delle strutture private, la regione Lazio in testa, con il risultato che è sotto gli occhi di tutti, occhi colmi di lacrime guardando sfilare auto con bare in un silenzio irreale durante una notte infinita che mai avremmo voluto vedere.