Doppia procedura per individuare al più presto l’erede di Claudio Conte. Lo ha stabilito il commissario Manna con la delibera che contiene l’avviso per le procedure di mobilità e il bando di concorso pubblico. Priorità sarà data alla mobilità. Si tratta di un posto da 150 mila euro l’anno
L’Atm si prepara ad accogliere il suo nuovo Direttore generale. Da mesi l’azienda di via La Farina è senza la sua figura apicale, era il 3 luglio scorso quando l’allora neo commissario Domenico Manna decideva di mettere in ferie forzate lo storico dg Claudio Conte fino al 5 ottobre, quando il contratto di Conte giunse alla sua naturale scadenza e non trovò alcun rinnovo, come invece accadeva da anni. In questi mesi l’Atm ha visto ruotare i vari dirigenti che mensilmente hanno ricoperto l’incarico di facente funzioni, in questo momento a tenere le redini è Salvatore Cuscinà, una new entry in casa Atm che proviene dal dipartimento Mobilità del Comune e che ha tolto lo scettro, seppur temporaneamente, ai vecchi dirigenti dell’azienda trasporti. Il periodo di vacatio però sta per finire. L’Atm è in cerca del suo nuovo direttore generale, a parlare è una delibera del commissario Manna che mette nero su bianco tutti i criteri per individuare chi sarà il successore di Claudio Conte per i prossimi tre anni.
Le strade previste sono due. Verrà avviata la procedura di selezione per mobilità esterna, come previsto dalla normativa. Contemporaneamente però, vista l’urgenza di ricoprire il posto, si farà anche un concorso pubblico aperto all’esterno. Una doppia procedura dunque, ma ad avere la precedenza sarà la mobilità esterna.: se ad esempio attraverso la strada della mobilità l’Atm troverà il suo direttore generale il concorso pubblico verrà immediatamente stoppato poiché il suo espletamento è subordinato all’esito delle procedure di mobilità.
La delibera del commissario Manna contiene dunque un avviso di selezione per la mobilità per titoli e colloquio e un bando di concorso pubblico per titoli ed esami. Il posto in palio è a tempo determinato, per tre anni, e vale circa 150 mila euro l’anno.
Quali requisiti dovrà avere chi vorrà presentare domanda? La delibera si basa naturalmente sullo Statuto dell’Atm che all’art. 19 stabilisce che l’aspirante dg deve:
– aver prestato servizio per almeno 5 anni in qualità di funzionario direttivo di amministrazioni pubbliche o private;
– laurea in ingegneria civile o meccanica ed abilitazione all’esercizio professionale, oppure in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio;
– non trovarsi in alcuno dei casi di esclusione previsti dalla legge per l’assunzione a impieghi presso le amministrazioni comunali.
Questi i requisiti generali su cui si basa in particolare il bando pubblico. Per la mobilità esterna entra invece in campo il regolamento varato lo scorso 11 febbraio dallo stesso commissario Manna. Un documento che fin dal primo momento era apparso propedeutico a questo passaggio fondamentale di selezione del direttore. Secondo quel regolamento la mobilità di personale da altre amministrazioni pubbliche sarà organizzata così: chi presenterà domanda dovrà totalizzare un punteggio in base ai criteri definiti che prevedono: massimo 60 punti per titoli di studio, massimo 20 punti per titoli di servizio, massimo 15 punti per titoli professionali, massimo 25 punti per altri titoli. Ci sarà anche un colloquio, che vale massimo 50 punti, per accertare la preparazione del candidato in relazione all’attività da svolgere, a giudicare tutto sarà una Commissione Esaminatrice.
Adesso dunque avviso e bando saranno pubblicati. Ci saranno 60 giorni di tempo dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, si ipotizza avverrà ormai a fine mese, poi si apriranno le due procedure. Il direttore dell’Atm arriverà dall’amministrazione pubblica o direttamente dall’esterno? Si dovrà attendere ancora qualche mese. Per il momento alla guida c’è Salvatore Cuscinà.
Francesca Stornante
Perchè non nominare l’avv Le Donne?
Ovviamente, aggiungendo lo stipendio che percepiva il precedente direttore, se gli è sufficiente, altrimento lo si potrà adeguare alla sua richiesta.
Ma non sarebbe opportuno provvedere a cedere l’azienda rendendola privatizzata?
Certo, bisogna trovare un masochista disposto a sanare i debiti ma sicuramente il servizio diventerebbe migliore e fianalmente potrebbe creare utili.
Leggendo il punto due dei requisiti: “laurea in ingegneria civile o meccanica ed abilitazione all’esercizio professionale, oppure in giurisprudenza, scienze politiche, economia e commercio” mi chiedo come mai non siano contemplate le lauree in medicina, astrofisica, agraria, matematica ecc… Sarei curioso di capire, ad esempio, cosa hanno in comune la laurea in ingegneria civile o meccanica e quella in scienze politiche per la gestione dell’ATM. Capisco l’ingegnere meccanico che può sostituire i meccanici dell’ATM quando sono ……. altrove, ma il laureato in scienze politiche che m……..ia farà?
Forse andrebbe meglio un laureato in astrofisica con specializzazione in astrologia.
Oppure non sarebbe meglio un bravo funzionario, anche comunale, a costo zero o quasi?
Sarebbe ora di smetterla con i cosiddetti “nciuriati” manager che spesso sono incompetenti o lazzaroni e non pagano mai per le macerie lasciate alla fine del loro costoso mandato. Sarebbe meglio puntare su una buona scuola di amministrazione per formare buoni quadri amministrativi…… utilizzando la formazione seriamente senza lasciarla gestire alle nostre mogli.