Il report di Uil Trasporti. Vince il degrado in mancanza del servizio integrato bus-treno. Per il sindacato, costerebbe 200mila euro l'anno, da reperire coi fondi del Pon Metro
Abbandono e degrado. La metroferrovia è una delle poche infrastrutture che già esistono sul territorio ma purtroppo si presenta in condizioni sempre peggiori. La Uil Trasporti ha confezionato un report, un viaggio tra le stazioni della Metroferrovia di Messina. A prescindere dal servizio offerto, senza orari cadenzati, la Uil sottolinea le condizioni di scarsa sicurezza dei luoghi abbandonati al degrado che ogni giorno subiscono i viaggiatori.
Il responsabile del settore Ferrovie della Uiltrasporti, Giovanni Giordano, punta l’attenzione sulle fermate più anguste: «Uscendo dalla stazione di Contesse si trova un piazzale asfaltato ma, girato l’angolo, bisogna attraversare un sottopassaggio privo di illuminazione e spesso invaso da rifiuti di ogni genere. Per i pedoni è stato realizzato un passaggio molto angusto, con passamano e ringhiera ormai arrugginiti, scarsa luce e pavimentazione accidentata in varie parti che possono causare infortuni ai passanti. Inoltre in caso di piogge abbondanti, il sottopassaggio si riempie a dismisura di acqua piovana e detriti vari che rendono difficile raggiungere l’abitato».
Il viaggio continua poi alla fermata di Fiumara Gazzi: «Si trova a due passi dal Policlinico e meriterebbe un’attenzione maggiore, anche in considerazione del fatto che nel fine settimana quella zona ospita un mercato rionale molto frequentato. E invece mentre si aspetta l’arrivo dei treni è possibile ammirare un torrente che sembra più una discarica a cielo aperto ricolma di rifiuti di ogni genere e maleodorante. Come se non bastasse, uscendo dalla stazione ci si imbatte in ammassi di spazzatura, spesso visitati da cani randagi che rendono il percorso molto insicuro».
La Uiltrasporti pone la lente di ingrandimento anche sullo stato generale delle infrastrutture nelle varie stazioni Fs, privo della necessaria attività di manutenzione: la vernice di protezione è scomparsa dappertutto ma ancor di più, la salsedine e altri agenti atmosferici hanno corroso le parti metalliche in maniera vistosa con il rischio di cedimenti infrastrutturali che potrebbero causare danni a persone e cose. L’antiscivolo applicato nei gradini delle scale, ormai consumato dal tempo e dall’utilizzo, è privo della sua funzione, mentre i binari di arrivo treno non sempre sono muniti di un’adeguata pensilina con grave disagio dei viaggiatori in caso di intemperie. Ancora più grave è l’impossibilità di utilizzare, laddove sono stati progettati e installati, gli ascensori per raggiungere i binari di salita/discesa e le uscite: nonostante i tanti soldi pubblici spesi sono tutti rigorosamente chiusi, arrugginiti e non funzionanti. Quindi disabili o viaggiatori con difficoltà motorie non possono utilizzare nessuno degli ascensori presenti nelle stazione della Metroferrovia. E per finire, la sicurezza degli intrepidi viaggiatori viene compromessa ancor più nelle altre stazioni, dove si corre il rischio di essere travolti dalle auto di passaggio durante l’attraversamento della Strada statale 114, soprattutto nelle ore serali in quanto, quasi sempre, è assente qualsiasi segnaletica relativa al passaggio di pedoni o deterrenti per limitare la velocità dei mezzi in transito all’uscita delle stazioni.
La Uiltrasporti non si ferma però solo alla denuncia. Sul tavolo c’è anche una proposta che mira a creare un servizio che possa rispondere davvero alle esigenze dei viaggiatori e soprattutto che possa essere appetibile per molti più cittadini. «Sulla tratta Fs Messina-Giampilieri da anni ci sono i treni (28 corse al giorno) ma non ci sono i viaggiatori e la Metroferrovia non è mai decollata, nonostante da oltre due anni noi sforniamo report e incalziamo l’amministrazione comunale e la Regione a trovare una intesa su integrazione tariffaria e con il servizio Atm – prosegue Giordano -. Adesso che l’Atm ha una flotta rinnovata ci sarebbe la disponibilità dei bus Atm per il servizio a pettine tra i villaggi a sud e le fermate Fs. In questo momento ci sono 22 linee e circa 250 corse bus al giorno che servono la zona sud per un bacino di 110 mila abitanti, ancora però oggi solo l’11% di questi messinesi usa il mezzo pubblico per gli spostamenti e circa il 70% utilizza ancora il mezzo privato. Occorre quindi fornire un servizio di trasporto pubblico adeguato, sottraendo così al degrado una importante infrastruttura che rischia di morire . Ci sono disponibili i fondi Pon Metro, secondo gli studi della Uil utilizzandone solo 200 mila euro l’anno si potrebbe realizzare l’integrazione del biglietto: crediamo si possa fare un tagliando unico giornaliero al costo di 2 euro per utilizzare bus-treno-tram all’interno di tutto il perimetro urbano, questa è la mobilità sostenibile di una città metropolitana ed europea quale vogliamo essere».