Esposto dei residenti di Stromboli per fermare l'invasione delle oltre 2 mila capre: "Siamo esasperati, dopo gli incendi gli ovini che brucano il verde ancor prima che cresca"
Barcellona – Arriva sui tavoli della magistratura l’invasione delle capre a Ginostra, la frazione di Stromboli dove i residenti fanno i conti da anni con la sovra popolazione degli animali, lamentando danni sempre più numerosi.
Dopo aver chiesto in tutte le sedi aiuto ed essere rimasti senza risposte, all’ennesimo episodio preoccupante i residenti hanno denunciato tutto alla Procura di Barcellona. Ad occuparsi del caso saranno quindi ora i magistrati guidati dal procuratore capo Giuseppe Verzera che dovranno valutare se ci sono responsabilità di chi avrebbe dovuto agire per arginare i pericoli dell’invasione delle capre e non lo ha ancora fatto.
Appelli dei residenti senza risposta
L’esposto, siglato da sei isolani e presentato dall’avvocato Carlo Zappalà, arriva dopo l’aggressione di uno dei residenti da parte di una grossa capra, che lo ha letteralmente spedito alla guardia medica.
Sono quasi due mila i caprini che ormai popolano l’isola e in particolare la frazione di Ginostra, provocando disagi di diverso tipo a chi ci abita, dalla contaminazione delle vasche e dei pozzi alla distruzione delle colture. Senza contare che proprio Ginostra è l’area più colpita dagli incendi del 2022 e proprio qui le capre brucano quel poco verde che stenta a crescere.
I tanti appelli dei residenti sono rimasti lettera morta e anche gli interventi tentati non hanno centrato l’obiettivo. Il rimpallo di responsabilità tra enti poi non aiuta ma, scrive l’avvocato Zappalà, non può vanificare gli interventi e lasciare gli abitanti esposti anche ai rischi sanitari che l’invasione può causare.
Rimpalli di responsabilità e ritardi
Negli anni l’allarme capre è cresciuto e le richieste dei residenti sono state molteplici. Tutte senza risposta tanto che a gennaio 2024 si è formato il Comitato dei residenti presieduto da Gianluca Giuffrè, tra i firmatari dell’esposto. La prima lettera del Comitato è arrivata alla Regione, al sindaco di Lipari e al comandante dei Carabinieri. A febbraio successivo il municipio isolano sollecitava gli interventi all’assessorato regionale competente. Non essendosi mosso nulla, anche il Comitato aveva inoltrato un nuovo sollecito alla Regione, a settembre 2024, poi una successiva richiesta di intervento insieme agli abitanti di Alicudi, alle prese con lo stesso problema.
Nel febbraio 2025 la Regione ha approvato il Piano straordinario di contenimento della fauna selvatica. Ma anche così gli interventi programmati dal Comune hanno fatto flop. Ad Alicudi il primo incarico a una ditta è risultato vano. Mentre Ginostra attende ancora.
