Non sono servite le quasi diecimila firme raccolte negli ultimi mesi. Non è servita una battaglia costante e martellante portata avanti per dire basta ad un pedaggio considerato ingiusto e illegittimo. Ad oggi solo silenzio. Un silenzio che, per il promotore di questa battaglia, il consigliere della VI circoscrizione Mario Biancuzzo, appare incomprensibile di fronte ad una petizione firmata da 9384 cittadini. «Scaturisce l’impressione che ci sia una mancanza di democrazia e di sensibilità nei confronti del popolo sovrano ad una legittima richiesta» dice Biancuzzo.
Il consigliere non si arrende ed è tornato a scrivere a Sindaco, Prefetto, presidente della Regione e assessore regionale alle Infrastrutture per chiedere quantomeno di adottare delle misure che possano rendere più giustizia a chi paga ogni giorno 1,20 euro per percorrere poco più di 10 km di tangenziale.
La prima proposta è soprattutto provocatoria: istitutire il pagamento del pedaggio, in tutti gli altri svincoli in entrate ed in uscita, denominati Giostra, Boccetta, Messina Centro, Gazzi, San Filippo e Tremestieri ricadenti tutti nel territorio del Comune di Messina come lo svincolo di Ponte Gallo denominato volutamente ed ingannevolmente Villafranca Tirrena, per spalmare l’esoso pagamento sostenuto solo dai cittadini, residenti a nord del Comune di Messina. Pagare 17 centesimi a svincolo. Non è tollerabile gravare tutto sui cittadini residenti sulla estrema riviera nord 1,20€ per entrare e viceversa. Pertanto in democrazia la legge è uguale per tutti.
Non è da meno la seconda proposta: abbonare 600 euro di tasse ai nuclei familiari residenti, disgraziatamente, nei villaggi di Ponte Gallo, Rodia, San Saba, Piano Torre, Spartà, Acqualadrone, Gesso, Salice, Castanea, Massa San Giorgio, Massa Santa Lucia, Massa San Giovanni, che si considerano ormai inascoltati e pertanto figli di un Dio Minore.