Fondo Basile, venerdì il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il Quartiere: troppe zone d’ombra

Fondo Basile, venerdì il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il Quartiere: troppe zone d’ombra

Fondo Basile, venerdì il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Il Quartiere: troppe zone d’ombra

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lunedì 19 Marzo 2012 - 23:15

Il prefetto convoca tutti per discutere della vergognosa vicenda. La quinta Circoscrizione punta il dito contro il sindaco Buzzanca e l’assessore Sparso

Si terrà venerdì il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Francesco Alecci dopo l’ennesima occupazione abusiva di alloggi popolari. Tra sabato notte e domenica mattina è stata completata l’opera: l’intera palazzina di Fondo Basile, oggetto da settimane e settimane delle denunce della quinta Circoscrizione, è ormai occupata abusivamente. Da famiglie con donne “rigorosamente” incinte, forti della mancata custodia degli alloggi da parte della ditta, in amministrazione controllata, e di una legge con troppe maglie in casi del genere. Così i legittimi assegnatari, che ieri sono stati ricevuti del sindaco ed hanno incontrato alcuni capigruppo del Comune, sono costretti a vedere le “loro” case occupate da chi non ne ha alcun diritto. La sconfitta della legalità, il trionfo dell’impotenza delle istituzioni. Con la beffa dello scorso week-end, narrata ieri dal commissario dell’Iacp Lo Conti (che oggi presenterà un esposto): le ultime occupazioni sono accadute sotto gli occhi della vigilanza armata pagata dall’Istituto, che sabato notte si è sentita rispondere picche da polizia, carabinieri e vigili urbani e che domenica ha assistito la polizia municipale non andare oltre (perché non può) la semplice azione di riconoscimento degli occupanti.

Di fronte a tutto questo, il consiglio della quinta Circoscrizione, attraverso una dura nota, non può non parlare di «amarezza», anche per quel che riguarda il Comitato convocato dal prefetto Alecci. «L’amarezza con cui si accoglie questa notizia è dettata dalla constatazione di come nel gestire la soluzione della complessiva vicenda si sia perduto quel tempo utile a evitare che l’occupazione si perpetuasse e si aggravasse a tal punto. Un’inerzia ed una afasia nella risposta dell’Amministrazione comunale che, grazie al provvidenziale interessamento della Procura della Repubblica, che oggi verrà interessata del caso dallo Iacp, potrà essere chiarita anche in sede di accertamento delle responsabilità: intollerabile ed irresponsabile, infatti, appare l’atteggiamento di autorevoli esponenti di questa Amministrazione che, nel disperato tentativo di non assumersi le responsabilità di cui sarebbero investite per ruolo e mandato popolare, rimpallano, fino a qualche ora fa, le “colpe” ad altri enti, individuati a volte nello Iacp, altre volte nelle Forze dell’Ordine, altre volte in altri ipotetici ulteriori responsabili che, asseritamente, avrebbero voce in capitolo».

Per il quartiere i responsabili sono innanzitutto il sindaco Buzzanca e l’assessore al ramo, Roberto Sparso, che «sin dal primo giorno di occupazione degli alloggi, un mese e mezzo fa!, quali massimi esponenti amministrativi del territorio, avrebbero dovuto immediatamente prendere in mano con serietà la conduzione con fermezza e tempestività delle operazioni, coordinando il procedimento di sgombero e di sanzione delle responsabilità penali eventualmente da indagarsi. Troppo facile, infatti, attribuire ad altri – il prefetto, lo Iacp, la magistratura – il ruolo di garante dell’ordine pubblico sul territorio, considerando stranamente il Comune come una entità differente e distante dallo Iacp».

E poi la riunione di ieri, dove ancora una volta si è promessa la soluzione immediata. «E tuttavia – evidenziano Alessandro Russo e gli altri consiglieri – troppi tasselli non rientrano nel mosaico di questa triste vicenda: si viene a sapere che lo Iacp aveva assicurato la vigilanza armata privata dello stabile, e tuttavia gli abusivi si sono introdotti negli appartamenti. Perché questo è accaduto? Perché le forze dell’ordine – polizia, carabinieri e polizia municipale – non sono intervenuti quando i rappresentanti della compagnia di vigilanza hanno denunciato l’immissione di abusivi nella palazzina? Si possono riscontrare ulteriori responsabilità, a parte quelle chiare di una politica debole e supina alla logica degli abusivi, da parte di altri enti o di altre istituzioni che avrebbero dovuto intervenire nel frattempo? A questa e ad altre inquietanti domande, il Consiglio della V Circoscrizione auspica che la magistratura messinese sappia prontamente dare risposta, così come la seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sotto l’egida del Prefetto. Le responsabilità della politica, le connivenze e le zone d’ombra che traspaiono in questa terribile storia messinese, infatti, devono emergere con nomi e cognomi, perché non si abbiano mai più a ripetere».

4 commenti

  1. Adesso il commento più generale sullo IACP,che rappresenta il più grande fallimento urbanistico della storia siciliana. A Messina ha creato dei veri e propri ghetti,orrendi dal punto di vista architettonico,che la malavita ha utilizzato per controllare il territorio. Ghetti,che i progettisti,dello IACP e delle varie Giunte, non hanno dotato di servizi comunali,scuole,asili,centri sociali funzionanti,strutture sanitarie di quartiere,verde e giochi per i bambini,sedi per chi controlla il territorio.Risanamento utilizzato come voto di scambio con i più deboli fra i messinesi,non solo dal punto di vista economico,ma anche sociale,assediati dalla malavita,che fra le baracche aveva il proprio nido. Messinesi sfortunati due volte,per una classe politica vorace di voti per il proprio potere e una malavita che ambiva a crescere.

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  2. Mi dicono degli amici,che era prevedibile la timidezza operativa dell’assessore Sparso,come ribadiscono i consiglieri di circoscrizione.L’assessore SPARSO è fra i politici nostrani di lungo corso,che farebbero bene a ritornare ad occuparsi,solamente,della propria attività,visto i pessimi risultati della loro presenza in Consiglio Comunale. Si dice,che SPARSO ha da sempre avuto,dall’incroncio dei due viali, Regina Elena -Giostra,dove ha la sua macelleria, fino a Villa Lina, passando per Fondo Basile,lo zoccolo duro del suo elettorato.Sicuramente i fatti lo hanno travolto,sarà all’oscuro dei gravi disagi sociali del quartiere,che lo vota,e poi,la sua inesistente esperienza ammministrativa ha completato “l’opera”. Sindaco Buzzanca,non si può dare una delega così sensibile per i messinesi e così tecnica giuridica,ad un commerciante delle carni,con nessuna preparazione al riguardo,tranne il sentito dire,da consigliere comunale,nelle stanze di palazzo Zanca.

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  3. In vista della discussione sulle LINEE GUIDA del nuovo piano regolatore,faccio una LEZIONE per i Consiglieri Comunali(quindi mi scuso per i tecnicismi con i navigatori di Tempostretto) per indurli a proporre EMENDAMENTI INNOVATIVI,sulla edilizia residenziale sociale abitativa, meglio conosciuta HOUSING SOCIALE,cioè quegli interventi,che assolvono ad esigenze abitative di durata indeterminata o a carattere temporaneo,per aumentare l’offerta di servizi abitativi a prezzi o a canoni inferiori a quelli del mercato immobiliare.Interventi risultanti da appositi atti deliberativi comunali di carattere programmatico,QUINDI BELLE ADDORMENTATE DI PALAZZO ZANCA,TOCCA A VOI.Generalmente ai predetti interventi si applica un indice incentivante di Utilizzazione territoriale (Ut) di 0,35 mq/mq, al quale si aggiunge un indice di Utilizzazione territoriale
    (Ut) pari a 0,15 mq/mq per interventi di edilizia libera proposta dai privati. Per tutelarci,nel caso che l’HOUSING SOCIALE non raggiugesse l’indice prima detto,l’indice ivi previsto per gli interventi di edilizia libera sarà proporzionalmente ridotto. Poi,in caso di utilizzazione di diritti edificatori previsti dalla PEREQUAZIONE URBANISTICA, nelle aree cedute al Comune, potrebbe essere data facoltà di incrementare proporzionalmente gli Indici di HOUSING SOCIALE.In quest’ultimo caso,questo indice,generalmente si articola in:
    a. un indice minimo di edilizia sociale pari a 0,05 mq/mq da finanziare mediante finanziamenti pubblici o privati;
    b. un indice minimo per edilizia in affitto concordato o moderato pari a 0,05 mq/mq;
    c. un indice minimo per edilizia in affitto a riscatto pari a 0,05 mq/mq;
    d. un indice massimo per edilizia convenzionata agevolata pari a 0,2 mq/mq.
    Si potrebbe prevedere anche un indice di Utilizzazione territoriale pari a 0,15 mq/mq,liberamente trasferibile ed esercitato su tutto il territorio comunale,a condizione che la
    tipologia di edilizia social sia finanziata direttamente
    con risorse dell’operatore.
    Infine nei piani attuativi,si possono definire indici,purchè parte delle abitazioni,siano destinate ad HOUSING SOCIALE,
    si favorirebbe positivamente l’integrazione di quartiere fra diversi ceti sociali.

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  4. COMMENTO DA NON PUBBLICARE.
    Dovremmo avere la possibilità di modificare i nostri commenti,prima della loro moderazione,per evitare quello che ho appena fatto,dopo la loro pubblicazione.

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