La magistratura accelera sulle demolizioni, dopo lo screening sull'abusivismo in città dal quale emerge il caso dello sport village di Mortelle che nel 2009 ospito' gli sfollati dell'alluvione di Giampilieri. Indagati per abuso d'ufficio sei dirigenti comunali.
La Procura di Messina incalza sugli enti locali per la repressione dell'abusivismo. Il primo screening compiuto dai magistrati sui manufatti abusivi in città e nel circondario, infatti, ha rivelato un grande numero di manufatti fuori legge. È così che la Procura ha sollecitato gli enti locali perché avviino in fretta le demolizioni. A cominciare ovviamente dai casi più gravi. Nell'ambito del dossier, affidato ad un pool di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita, è emerso il caso Le Dune. Lo sporting village di Mortelle, sul versante tirrenico di Messina, sarebbe fuori legge. La violazione più grave è quella riguardante il vincolo ambientale. Il complesso turistico è realizzato praticamente sulla spiaggia. Sei i funzionari dell'Urbanistica indagati per abuso d'ufficio. Avrebbero " "tenuto ferme" sui tavolo di Palazzo Zanca le carte relative al progetto e in particolare le richieste di sanatoria che il titolare, Antonio Marchese, ha presentato dal 2003, quando entrò in vigore il Prg cittadino. L'intento, ipotizza la magistratura, era quello di evitare al titolare l'avvio delle demolizioni. L'iter è stato poi sbloccato solo nel febbraio di quest'anno. E difatti sulla possibilità di spostare i profughi oggi ospitati al Palanebiolo proprio a Mortelle, il Prefetto Stefano Trotta freno' avvisando: "e' abusivo". Il complesso nel 2009 ospitò gli sfollati da Giampilieri, dopo la tremenda alluvione di ottobre. Intanto ora dovranno chiarire il perché del ritardo decennale i funzionari comunali Vincenzo Schiera, Francesco Rando, Giovanni Caminiti, Carmelo Famà, Raffaele Cucinotta e Riccardo Pagano.
MA IN TUTTI QUESTI ANNI IN PROCURA CHE HANNO FATTO???