Terzo appuntamento per l'Accademia Filarmonica con La serva padrona, giovedì al Teatro Annibale di Francia, con due spettacoli, uno al mattino per gli studenti e quello serale riservato ad abbonati e pubblico.
E’ il caso a dirlo, buffo e coinvolgente si è rivelato il terzo appuntamento dell’Accademia Filarmonica tenutosi il 31ottobre al Teatro Annibale di Francia, ( con due spettacoli, uno alle 10:30 per gli studenti ed uno alle 21:00 per gli abbonati e il pubblico) presenti alla visione e all’ascolto del gradito intermezzo Pergolesiano. Modesta ed esile si è rivelata la voce di Monica Sarti nei panni di Serpina (in particolare nel celebre “Stizzoso mio stizzoso”), nel quale avrebbe indubbiamente potuto rendere di più, nulla da eccepire invece all’interprete di Uberto, Marco Valerio scenicamente immedesimato nel suo ruolo da “padrone” quasi dubbioso e della “silenziosa” ma non da meno Elisa Manzaroli nel ruolo di Vespone. Probabilmente un po’ meno pertinente l’introduzione Vivaldiana con “L’incoronazione di Dario” e il “Concerto in Sol maggiore RV 121” , tenuta dalla bacchetta del Maestro Augusto Ciavatta ( tra l’altro fondatore e Direttore artistico della stessa Camerata del Titano) e dall’Orchestra, che nonostante ciò – e i suoi ormai venti anni di storia musicale Sammarinese – ha continuato egregiamente sulle note Pergolesiane a stuzzicare l’udito del pubblico grazie all’accuratezza dei “colori musicali” proposti. Ottima anche l’idea della regia Danuc di risaltare le affinità di questa piece teatrale con i personaggi della Commedia dell’Arte e l’arricchimento nel testo del librettista di alcuni frammenti tratti da opere di Carlo Goldoni.
(Sabrina Agresta)