Arrivano quattro famiglie allo Sprar di Messina: tre nigeriane ed una somala, tutte con bambini molto piccoli, dai due anni ai cinque mesi. La cooperativa ProAlter2000 che gestisce il progetto lancia un appello alle aziende per rendersi disponibili ai fini di tirocini formativi per i rifugiati.
Mohamed è seduto sul divano. Due donne nigeriane sistemano la cucina. Una bambina bellissima con una gonna rosa e una camicetta bianca, gioca sulla soglia. Mohamed sorride ai visitatori che entrano chiedendo “permesso” come si usa in qualsiasi casa – non siamo, infatti, in un centro governativo in cui la possibilità di entrare o meno viene gestita nelle modalità e nei tempi prescritti da organi ministeriali – e fa cenno di accomodarsi accanto a lui. Siamo a Giostra, nei pressi di Villa Lina, e Mohamed, con la sua famiglia, è uno degli ospiti dello Sprar di Messina. Lui, sua moglie e i figli sono Somali, le altre tre famiglie vengono dalla Nigeria.
Quattro famiglie, tutte con bambini molto piccoli, in una fascia d’età compresa tra i due anni e i cinque mesi. Una delle signore, inoltre, è incinta. Sono in Italia da settembre e la maggior parte di loro proviene da un altro progetto Sprar, quello di Solarino, vicino Siracusa. Per i prossimi sei mesi, saranno accolti e seguiti nello Sprar di Messina gestito dalla cooperativa ProAlter2000, coadiuvato dal circolo Arci Thomas Sankara. Il progetto di Messina, che rientra in quelli finanziati dal Ministero per la seconda accoglienza, offre una disponibilità di 15 posti – oltre ad eventuali posti aggiuntivi – per un totale di cinque famiglie. I locali dello Sprar – sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati dell’Anci – sono stati inaugurati nella nostra città il 15 Maggio scorso. Già da allora, il Ministero aveva individuato queste quattro famiglie. Si attendono disposizioni ministeriali per il trasferimento del quinto nucleo familiare.
Ieri si è svolto un incontro tra i membri della Cooperativa e il consiglio della V Circoscrizione. Il presidente del quartiere, Santino Morabito, ha ribadito la sua disponibilità e il completo appoggio a progetti di accoglienza integrata come quello gestito dalla cooperativa ProAlter2000. Già il 5 maggio, nel giorno dell’inaugurazione, Morabito aveva espresso la volontà di voler attuare un altro centro Sprar nel territorio circoscrizionale, invitando tutti gli altri quartieri a rendersi altrettanto disponibili. “Alla circoscrizione ci hanno offerto il loro aiuto – racconta Flavina Stefania Cucinotta, responsabile del progetto – sono stati favorevoli ad assisterci nei servizi, come la ricerca del medico e del pediatra”. Il progetto, infatti, fa capo al Comune, ma per sbrigare in tempi celeri tutte le esigenze burocratiche connesse alla sua attuazione, i membri della cooperativa hanno avuto l’esigenza di interfacciarsi anche con un soggetto presente sul territorio, quale il consiglio circoscrizionale".
Oltre alla responsabile, Flavina Cucinotta, il progetto offre un team di specialisti tutto al femminile, con la psicologa specializzata in etnopschiatria, Mariangela Maugeri, l’assistente Sociale, Rosanna Santoro, Laura Luparello, educatrice professionale, Concetta Smedile, insegnante di italiano, Renè Abu Joub, mediatrice culturale, mentre il circolo Arci Thomas Sankara fornisce anche l’assistenza legale, soprattutto tramite l’avvocato Carmen Cordaro. I servizi offerti dalla cooperativa – spiega Flavina Cucinotta – riguardano l’insegnamento dell’italiano, anche perché ormai è terminato l’anno scolastico. Quando è possibile, forniamo anche corsi di formazione dopo aver fatto il bilancio delle competenze. Inoltre, ci occupiamo di impegnare gli ospiti in appositi tirocini formativi. In queste mattine sbrigheremo le pratiche della residenza per la scelta del medico, dal momento che una delle signore è incinta. Ieri è stata portata per una visita in Ospedale, ma ovviamente deve essere seguita da un medico, così come ci vuole un pediatra per i bambini”.
Per quanto riguarda i tirocini formativi la cooperativa fa un appello alle aziende che operano sul territorio. Chi fosse interessato, infatti, può farsi avanti contattando direttamente la cooperativa ProAlter2000 all’indirizzo email: proalter@tiscali.it . Si sottolinea, a tal proposito, che il costo dei tirocini formativi è sostenuto direttamente dalla stessa Cooperativa.
In attesa della festa per l’inaugurazione ufficiale, le famiglie hanno ricevuto già la visita del parroco di San Matteo, particolarmente gradita dalle famiglie nigeriane, tutte di fede cristiana. Il progetto, approvato dal Ministero degli Interni nel quadro dei finanziamenti per il triennio 2014-2016, ha un costo complessivo per l’anno 20014, di 248.987,13 euro. Nella gestione quotidiana i finanziamenti sono così ripartiti: un contributo per il vitto di 3,20 euro a persona al giorno. Più 1,20 al giorno di poket money che si dà a fine mese in base alle presenze, dal momento che dagli alloggi, i rifugiati sono liberi di allontanarsi per andare a trovare parenti o amici. 50 euro ogni due mesi per il vestiario. I prodotti dell’igiene e il cibo e tutto il necessario per i bambini, come pannolini ecc, lo fornisce la Cooperativa. Per la cucina, i migranti sono assolutamente autonomi. Già alcuni di loro hanno realizzato la prima spesa ad un supermercato vicino, altri, invece, sono andati in farmacia. Piccole cose che, finalmente, dopo il dramma spesso inumano della prima accoglienza, sanno di normalità.
Eleonora Corace
Ah che cose importanti ha fatto il nostro sindaco per la città. Queste erano delle priorità assolute. Ma come ci siamo ridotti dio mio…..paghiamo le tasse per dare servizi a clandestini di altri paesi.. ALla prossima tornata elettorale ricordatevi di sta gente che avete votato…
Ah che cose importanti ha fatto il nostro sindaco per la città. Queste erano delle priorità assolute. Ma come ci siamo ridotti dio mio…..paghiamo le tasse per dare servizi a clandestini di altri paesi.. ALla prossima tornata elettorale ricordatevi di sta gente che avete votato…