Si svuota il campo profughi al Palanebiolo. Due pullman ieri mattina hanno trasferito gli ultimi 58 migranti rimasti in città in centri Sprar di Roma e Bari. Resta aperta la questione dell’assistenza ai minori, negli istituti in cui sono stati trasferiti in maniera temporanea si attende l’intervento del dipartimento dei servizi sociali. Dopo gli ultimi sbarchi,comunque, si prevedono arrivi imminenti.
Si svuota la tendopoli e tramontano i riflettori sul campo profughi. Ieri sono stati trasferiti gli ultimi 58 migranti rimasti nella nostra città. Quando sono iniziati i trasferimenti dei circa 150 migranti alloggiati al campo profughi dopo l’allagamento verificatosi in seguito alle piogge del 26 dicembre, un gruppo di migranti aveva chiesto di essere trasferito in luoghi dignitosi, dunque non nei centri di Pozzallo o Siracusa– per non parlare di Mineo. Per questo il loro portavoce, un ragazzo del Gambia di nome Ibrhaim, aveva anche lanciato un appello a Papa Francesco, sulla scia di quanto già fatto dalle persone chiuse nel CIE – Centro Identificazione Espulsione – di Roma. Giorno 30 dicembre è arrivata la comunicazione da parte della Prefettura che ha sancito una sorta di compromesso: le richieste dei migranti sarebbero state accolte, ma per farlo si sarebbe dovuto aspettare il 2 gennaio, dal momento che i progetti di assistenza integrata, chiamati Sprar – cioè il Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati dell’Anci – sarebbero ripartiti solo a Gennaio. Si tratta di 14.000 posti in tutta Italia, tra i quali ci sono quelli del primo progetto Sprar di Messina, che comprende 15 posti.
La maggior parte dei rifugiati sin dall’alluvione del campo del 26, non era tornata a dormire in tenda, trovando posto in un istituto religioso che si era reso disponibile e al Teatro Pinelli, ma dalla Prefettura era arrivato il monito che per la quarta notte sarebbero dovuti rientrare. I migranti, per questo, sono stati costretti a tornare a dormire nuovamente nel fango delle tende alluvionate,con grande amarezza di associazioni e attivisti, che lamentano la non disponibilità di edifici comunali o istituti religiosi, dal momento che, dopo una lunga trattativa, la Prefettura avrebbe concesso ai rifugiati di pernottare un'altra notte altrove, se si fossero trovate strutture adeguate. Tutto si è concluso la mattina del secondo giorno del 2014, quando due pullman hanno trasferito gli ultimi migranti in centri Sprar di Roma e Bari.
Resta, intanto, il problema dei minori. Sono una quarantina, infatti, ospitati soprattutto in centri ai.bi e all’istituto Spirito Santo. L’esperta del Comune, Clelia Marano – che ha prelevato i minori con una delega di urgenza 403 firmata dall’assessore ai servizi sociali Antonino Mantineo – lancia però l’allarme: “queste sistemazioni dovevano solo essere temporanee. Doveva subentrare il dipartimento dei servizi sociali, anche per assistere i ragazzi, invece l’unico aiuto che ho avuto è stato quello dei volontari e delle associazioni Arci e Migralab”. Si aspetta fiduciosi l’intervento del dipartimento di Palazzo Satellite,dunque, le cui assistenti sociali sono andate allo Spirito Santo, dove alloggiano una ventina di adolescenti egiziani, solo una volta in un mese, per compilare verbali.
I migranti che hanno lasciato Messina si avviano in luoghi di accoglienza più idonei, alcuni con il ricordo di queste feste passate in compagnie di attivisti e volontari al Teatro Pinelli. In occasione del capodanno anche l’ente gestore, La Cascina, si è premurato di fornire un menu da festa, con lasagne, pollo e panettone.
Ora il campo profughi è deserto, e le tende aspettano solo di essere smantellate. Operazione questa che dovrà essere effettuata dai Vigili del Fuoco. Questo in teoria, perché in pratica, proprio a Capodanno, si è già verificato a largo di Lampedusa il primo sbarco del 2014 in cui sono state soccorse 233 persone, dirottate temporaneamente ad Augusta. Da qui verranno ulteriormente smistate, secondo una prassi ormai consolidata, e ottanta dovrebbero arrivare a Messina. La Caserma di Bisconte, messa a disposizione dal Ministero della Difesa, proprio per la questione “accoglienza migranti”, è già stata palcoscenico di un primo sopralluogo per verificarne stato ed idoneità, ma altre fonti sussurrano che per i nuovi, imminenti arrivi, verrà utilizzata nel frattempo la stessa tendopoli del PalaNebiolo, che il 2 pomeriggio è stata pulita, non certo smantellata.. (Eleonora Corace)