Cosap: dopo la protesta della Confcommercio il Comune congela le ordinanze di chiusura

Cosap: dopo la protesta della Confcommercio il Comune congela le ordinanze di chiusura

Rosaria Brancato

Cosap: dopo la protesta della Confcommercio il Comune congela le ordinanze di chiusura

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venerdì 19 Dicembre 2014 - 18:21

Accolta l'istanza della Confcommercio che stamane ha protestato al Comune dopo l'invio dell'ultimatum a 50 commercianti non in regola con la Cosap: o paghi entro 3 giorni o sospendiamo l'attività e mettiamo i sigilli. Il vicesindaco Signorino ha congelato le ordinanze di chiusura ma restano da risolvere tutti i nodi di un regolamento occupazione suolo con canoni da capogiro. LA FOTOGALLERY DI SERENA CAPPARELLI

Questa è una guerra ai commercianti, ai cittadini e io sono qui per difenderli. Non si può a pochi giorni dal Natale far chiudere gli esercizi, vorrà dire che manderemo le famiglie a mangiare a casa di questi signori”. E’ iniziata così, con le parole appassionate e chiare della direttrice generale della Confcommercio Caterina Mendolia, la lunga giornata di protesta per fermare i provvedimenti di sospensione delle attività e l’apposizione dei sigilli nell’ambito del paradosso Cosap che rischia di mettere in strada centinaia di famiglie. Una lunga giornata che si è conclusa con la decisione del vicesindaco Guido Signorino di disporre la sospensione dei provvedimenti firmati dai dirigenti del dipartimento e che hanno già raggiunto in questi giorni oltre 50 commercianti, imponendo loro o di pagare (senza rateizzazione) la Cosap arretrata o chiudere le saracinesche (vedi articolo allegato).

In meno di 12 ore l’allarme è rientrato ed il vicesindaco ha assicurato che sarà un tavolo tecnico allargato alle categorie ad affrontare tutti i nodi spinosi di un regolamento varato nel 2011 dall’allora assessore Franco Mondello e confermato di recente dall’ormai ex assessore Filippo Cucinotta e che sembra fatto apposta per ostacolare lo spirito imprenditoriale e far chiudere battenti a decine di locali.

Se il congelamento dei provvedimenti di sospensione delle attività, recapitati a domicilio ai 50 esercenti con il diktat di pagare entro 3 giorni, alla vigilia di Natale, fa tirare un sospiro di sollievo a quanti avrebbero inevitabilmente chiuso le saracinesche e mandato a casa i dipendenti, restano in piedi tutte le altre perplessità, ovvero le proposte presentate in questi anni da Confcommercio, Confesercenti e dal consigliere comunale Daniele Zuccarello, in merito alla rateizzazione della Cosap arretrata e alla riduzione dei canoni d’occupazione suolo (attualmente paragonabili a quelli di Roma e Milano) e che sono rimaste lettera morta.

La mattina è dunque iniziata con la seduta di Giunta della Confcommercio spostata nella saletta commissioni di Palazzo Zanca ed aperta ai consiglieri comunali. La rabbia era evidente: 300 commercianti che nelle prossime ore si vedranno recapitare lettere analoghe a quelle già ricevute dai 50, un margine ristrettissimo per saldare senza alcuna rateizzazione, nonché il rischio dell’apposizione dei sigilli qualora quelle cifre dovute per un canone triplicato non fossero state pagate entro tre giorni. Insomma, come sintetizzato dalla Mendolia una vera e propria guerra della burocrazia e della politica contro chi rappresenta invece la spina dorsale dell’economia: il commercio. Recapitare poi queste lettere a pochi giorni dal Natale non ha fatto che esasperare gli animi di quanti, sin dal 2011 quando l’allora assessore Mondello triplicò i canoni per l’occupazione suolo paragonando il centro di Messina alla via Condotti di Roma, hanno protestato ininterrottamente senza trovare risposte. Presenti alla seduta aperta la presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, il consigliere Pd Daniele Zuccarello che nel 2011 e 2013 ha presentato gli emendamenti di modifica al regolamento rimasti ignorati, e numerosi consiglieri comunali che hanno risposto all’appello: Nina Lo Presti, Mariella Perrone, Pio Amodeo, Nicola Cucinotta, Carlo Abbate, Elvira Amata, Daniela Faranda, Andrea Consolo, Giuseppe Trischitta, Pietro Sorrenti, il vicepresidente del Consiglio Nino Interdonato, Nino Carreri.

E’ stato il consulente della Confcommercio Francesco Di Salvo a spiegare quanto accaduto il 14 novembre quando, ad un tavolo tecnico allargato (l’ennesimo) le associazioni di categoria hanno sottolineato a dirigenti e assessori le “trappole” di un regolamento che mette con le spalle al muro gli esercenti. “In nessuna altra città d’Italia- ha spiegato Di Salvo- esiste la connessione tra il pagamento dell’occupazione suolo e la sospensione dell’attività. Se non paghi la Cosap per il suolo esterno al locale non si capisce perché la sanzione debba finire con il riguardare l’attività stessa che si svolge all’interno. Se poi costringete l’esercente a chiudere come farà a pagare? E come pagherà l’affitto del locale stesso? La sospensione dell’attività e i successivi sigilli sono spropositati rispetto all’infrazione e comunque non c’è alcuna connessione. Basta leggere i regolamenti di tutti gli altri comuni”. Come sempre anche il 14 novembre sono state ignorate le proposte delle associazioni, come ad esempio la rateizzazione di importi per canoni triplicati nel 2011 e che quindi sono arrivati alle stelle. Esercenti che nel 2010 pagavano 9 mila euro l’anno si sono visti chiedere 26 mila euro negli anni successivi. E dopo due multe scatta la sospensione dell’attività e se non paghi ancora entro 3 giorni ti mettono i sigilli al locale. Non solo le proposte di rateizzazione sono state ignorate ma anche quelle che prevedono la riduzione dei canoni da bar del Colosseo, legandole ad esempio alla manutenzione della zona occupata dai locali.

Dopo il 14 novembre l’assessore Cucinotta vara un regolamento che è un copia e incolla di quello del suo predecessore della giunta Buzzanca, senza modificare neanche una virgola. Il 15 dicembre da Palazzo Zanca i dirigenti del Dipartimento inviano le letterine di Natale che annunciano ai commercianti l’ultimatum.

“Noi vogliamo pagare- ha ribadito Lillo Santoro, Fipe- Ma voglio ricordare che Messina vive di questo, di piccoli, medi e grandi commercianti. Ci sono centinaia di famiglie che rischiano di andare sul lastrico. Ognuno di noi ha tra i 5 e i 10 dipendenti. Noi non consentiremo a nessuno di farci chiudere, sono le nostre vite e quelle della città in discussione”.

Grazie alla presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile, dal momento che l’assessore Cucinotta si è dimesso nei giorni scorsi è stato chiamato il vicesindaco Signorino, che ha avuto la delega al patrimonio per oltre un anno e conosce bene la vicenda.

“Finora solo chiacchiere dall’amministrazione- ha ribadito il consigliere comunale Daniele Zuccarello- Si sono alternati due assessori, Signorino e Cucinotta, senza che abbiano fatto nulla. Ci sono state decine di riunioni. Un anno fa, nel dicembre 2013 ho presentato l’ennesima proposta di regolamento, chiedendo la rateizzazione degli importi e la riduzione dei canoni per quanti “adottavano” la zona esterna ai locali e provvedevano alla manutenzione. Risultato: Cucinotta fa il copia e incolla del regolamento di Mondello. Il Consiglio comunale può modificare questi regolamenti ma adesso l’unica cosa da chiedere è la sospensione immediata dei provvedimenti che portano alla chiusura degli esercizi. Basta tavoli tecnici, passiamo ai fatti”.

Intervenuto alla seduta il vicesindaco ha chiesto un paio d’ore per trovare il modo per “congelare” i provvedimenti senza incorrere in atti illegittimi e nel primo pomeriggio ha dato la lieta novella alla Mendolia: “ Ha vinto la città di Messina. Ho visto grande disponibilità da parte di Signorino, questa è una grande notizia per centinaia di famiglie che trascorreranno un Natale sereno. Prossimamente affronteremo tutte le altre questioni che restano prioritarie per la categoria”.

Il regolamento Cosap infatti va modificato e lo si può fare solo ascoltando le categorie, quelle stesse che sono disposte a pagare per il passato ma che per quanto riguarda il futuro non intendono dover sopportare canoni che neanche nella Valle dei Templi, bar con vista sul mondo antico, sono applicati. Messina è una città che vive di commercio (peraltro con negozi e locali ubicati ovunque e non solo sulla via dei Mille), fare la guerra a chi dà da mangiare a mezza città è una forma di autolesionismo che non giova a nessuno, come lo stesso Signorino ha commentato: “non è interesse di nessuno lasciare questa situazione”.

La cosa più amara è che nei giorni scorsi la Confcommercio, per illuminare un Natale mesto, aveva, grazie a numerosi imprenditori, donato gli alberi di Natale. Era un modo per dire a tutti: rimbocchiamoci le maniche. Due giorni dopo il postino ha recapitato il Buon Natale da Palazzo Zanca proprio a chi quelle maniche se le sta rimboccando.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Dunque in questa città per non pagare basta protestare e prevaricare. Bravi bravissimi, continuate imperterriti a fare cose belle bellissime

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  2. Dunque in questa città per non pagare basta protestare e prevaricare. Bravi bravissimi, continuate imperterriti a fare cose belle bellissime

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  3. la città dei quaquaraqqua,ti chiudo ti apro ti chiudo e ti apro ed io non pagu e tu non mi chiudi…..siamo pacifici noi,qualche altero fesso paga per loro ed intanto i marciapidi sono pieni di tavoli,tavolini e babbi du quarteri.

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  4. la città dei quaquaraqqua,ti chiudo ti apro ti chiudo e ti apro ed io non pagu e tu non mi chiudi…..siamo pacifici noi,qualche altero fesso paga per loro ed intanto i marciapidi sono pieni di tavoli,tavolini e babbi du quarteri.

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