Udienza di convalida per il 53enne che ha accoltellato il vicino di casa. Come sta la vittima
MESSINA – E’ dietro le sbarre del carcere di Gazzi il cinquantatreenne che si è costituito dopo aver ferito con una lama il vicino di casa 80enne. L’uomo è atteso dal giudice per l’udienza di convalida del fermo operato dagli agenti di Polizia, che procede per tentato omicidio aggravato dai futili motivi. E’ stato anche denunciato per porto d’armi.
Le condizioni della vittima invece sono ancora complicate. I medici tengono riservata la prognosi, in attesa dei risultati delle analisi. Dopo la prima operazione d’urgenza al Papardo per limitare l’emorragia provocata dai fendenti al collo, ora lotta strenuamente per migliorare ma il quadro è critico.
Probabilmente sarà sottoposto ad una risonanza, poi si valuteranno tutte le conseguenze delle cinque profonde coltellate infertegli. La famiglia attende col fiato sospeso, come la comunità che si raccoglie intorno la parrocchia di Sant’Elena, alla quale erano legati entrambi.
L’ottantenne infatti, come tutta la sua famiglia, aveva accolto il cinquantatreenne in casa spesso e lo aveva coinvolto in diverse delle attività parrocchiali, anche per alleviare le sue difficoltà. Un anno fa, però, all’uscita dalla chiesta, il cinquantatreenne aveva percosso il vicino, spedendolo in ospedale.
Ieri, quando è stato ferito, l’ottantenne era appena uscito di casa per recarsi dal giudice di pace per la causa nata da quella aggressione. Per entrambi i procedimenti la famiglia si è affidata all’avvocata Marcella De Luca.
Adesso la parola passa al giudice. Agli atti, gli accertamenti della Squadra Mobile e degli agenti delle Volanti, che hanno esaminato le immagini delle videocamere di sorveglianza, hanno sentito i testimoni ed hanno rilevato le tracce di sangue sul giubbotto e gli abiti del feritore. E’ stato lui stesso a raccontare agli agenti di aver preso un coltello nel cassetto della propria cucina, essersi recato a prendere un caffè al bar, poi ha aspettato l’anziano vicino di casa.
Dopo Pasqua sarà a casa ai domiciliari. La giustizia in Italia funziona cosi.