Il consigliere della VI circoscrizione torna a chiedere la revisione immediata degli accordi, evidenziando che tra Sperone e Faro Superiore mancano le vie di fuga e, in caso di pericolo, potrebbero verificarsi danni peggiori di quelli occorsi pochi giorni fa al gasdotto in provincia di Teramo
Sono tre le esplosioni che hanno provocato il vasto rogo al metanodotto di Mutignano, nel Comune di Pineto, in provincia di Teramo. Tre le abitazioni coinvolte nell'incidente. "Si è veramente sfiorata la tragedia" – ha detto l'assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Dino Pepe, accorso sul luogo dell'esplosione del gasdotto della Snam.
Una notizia che ha fatto balzare dalla sedia il consigliere della VI circoscrizione, Massimo Costanzo, in prima linea sulle vicende legate alla Centrale Snam di Messina, situata fra i territori di Sperone e Faro Superiore (vedi correlati). “Pineto – afferma – dimostra come il pericolo e gli imprevisti sono fuori controllo. Lì si tratta solo di un gasdotto e quindi di una condotta. Qui invece parliamo di una centrale di compressione ‘incastrata’ nel bel mezzo di due centri abitati”.
Costanzo aveva già protestato contro gli accordi sulle opere compensative, adesso più che mai “da rivedere subito. Altro che banali villette, la foto satellitare dimostra chiaramente che in caso di pericolo le strade alternative sono inesistenti. Bisogna prevedere un piano di sicurezza – conclude il consigliere – in sinergia con il Comune di Messina, il VI quartiere e la Protezione Civile”.