L’allarme sul Centro trasfusionale al Papardo. Anche la proroga potrebbe non bastare

L’allarme sul Centro trasfusionale al Papardo. Anche la proroga potrebbe non bastare

Ma. Ip.

L’allarme sul Centro trasfusionale al Papardo. Anche la proroga potrebbe non bastare

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mercoledì 01 Aprile 2015 - 16:32

Lo scorso 31 dicembre è arrivata una proroga di sei mesi ma le criticità non sono ancora state superate. Il Movimento 5 Stelle attacca la dirigenza aziendale e chiede un deciso intervento del Governo regionale

A dicembre era stata una corsa contro il tempo. Impossibile ottenere entro fine anno l’accreditamento per il Simt, il Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale, al Papardo. Il rischio era, anzi è ancora, quello del declassamento a emoteca. Vuol dire che al Papardo non potrebbe più essere effettuata la raccolta sangue e si dovrebbe provvedere all’acquisto delle sacche con un costo di oltre 1 milione di euro.

La proroga arrivò nel giorno della vigilia di Natale. Sei mesi, fino al prossimo 30 giugno, durante i quali dotare la struttura di un sistema informatico certificato non manipolabile e nominare un primario trasfusionista (ruolo ricoperto finora da un anestesista) e un esperto esterno per le procedure di accreditamento.

Su questi fronti, però, non sarebbero stati compiuti i giusti passi in avanti e manca ancora un responsabile che possieda i requisiti di legge. Così, almeno, secondo il Movimento 5 Stelle all’Ars che, a prima firma della deputata messinese Valentina Zafarana, ha presentato un’interrogazione indirizzata al governo regionale, con la quale “censura con forza l'aver posto al vertice un soggetto che non ha le competenze per completare il processo di accreditamento, vanificando il lavoro svolto precedentemente. In un clima di totale confusione organizzativa – afferma la Zafarana – che ormai da diversi anni regna nel reparto, è da segnalare che nell’unico periodo di tempo in cui l’incarico di responsabile dell’unità operativa è stato affidato ad un medico trasfusionista, interno all’ospedale ed in possesso di tutti i requisiti di legge per ricoprire questo incarico, molte delle criticità che non hanno consentito l’ottenimento dell’accreditamento erano state superate, e le residue sarebbero state risolte in breve tempo”.

Il timore è che il 30 giugno ci si ritrovi nella stessa situazione di dicembre e a quel punto non ci sarebbe più alcuna proroga. “Resta davvero pochissimo tempo, – continua la deputata Cinquestelle – invitiamo pertanto il governo regionale ad attivare immediatamente i propri poteri sostitutivi di controllo per sanare l’illegittimità denunciata”.

Infatti, secondo la deputata, la responsabilità del mancato accreditamento “è da addossare a miopi scelte proprio della dirigenza manageriale aziendale. Un eventuale mancato accreditamento della struttura – fa presente Zafarana – rappresenterebbe un enorme danno per la collettività della città di Messina includendo gli estremi di una fattispecie di responsabilità erariale per la direzione dell’Azienda che, in tutti questi anni in cui il posto di responsabile è rimasto vacante, ha spesso assegnato il ruolo di responsabile ad interim del reparto a soggetti privi delle competenze prescritte dalla normativa vigente”.

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