Il consigliere comunale dell’Udc, Libero Gioveni, interviene sulle spese sostenute dall’amministrazione Accorinti e mette in discussione il «metro di giudizio usato nell'impiego delle risorse rispetto al recente passato»
«60° anniversario Conferenza di Messina, tutto giusto, ma quei 50.000 euro spesi "cozzano" con: le 80 euro del cero risparmiate per la Madonna di Montalto; la mancata edizione della notte della cultura 2015; le 2000 euro non trovate per far tornare dal Marocco la salma del nostro concittadino; le altrettante 50.000 euro non impegnate nel bando per i morosi incolpevoli». Il consigliere comunale dell’Udc, Libero Gioveni, interviene sulle spese sostenute dall’amministrazione Accorinti, per organizzare la "quattro giorni" dedicata al 60° anniversario della Conferenza di Messina.
Per l’esponente del Civico Consesso, l’iniziativa è lodevole ma mette in discussione il «metro di giudizio usato da questa Amministrazione nell'impiego delle risorse rispetto al recente passato».
«In riferimento alle 50.000 euro spese per l'organizzazione, infatti – afferma Gioveni – non posso non tornare indietro nel tempo di 1 anno allorquando personalmente ebbi a dire sull'inopportuna scelta del sindaco Accorinti di non aver voluto (anche se lui sostenne di non aver "potuto") spendere 80 euro per l'acquisto del cero votivo da donare, come tradizione secolare vuole, alla Madonna di Montalto».
In quell'occasione – ricorda il consigliere – si giustificò dicendo che la Corte dei Conti non avrebbe tollerato o ammesso una spesa non giudicata "indifferibile e urgente" o, peggio ancora, "non prevista per legge" Ma a questo punto – prosegue l'esponente Udc – è lecito chiedersi se la Corte dei Conti sia, per così dire, "a convenienza" rispetto al giudizio nel merito delle spese da considerare "urgenti", oppure se improvvisamente le spese, per esempio, del tappeto rosso o di pranzi e cene siano obbligatorie "per legge"»
«Sappiamo tutti che non è così – incalza Gioveni – e pertanto sarebbe più intellettualmente onesto nei confronti della cittadinanza, da parte del sindaco, ammettere che le sue sono esclusivamente scelte politiche, come quella, per esempio, di non aver voluto destinare 50.000 euro lo scorso dicembre per i cittadini "morosi incolpevoli", oppure quella recentissima di non aver voluto organizzare quest'anno una nuova edizione della tanto attesa "notte della cultura", che certamente, rispetto all'anniversario per la Conferenza di Messina, avrebbe richiamato non soltanto gli "addetti ai lavori" ma l'intera cittadinanza che ha tanta "fame" di cultura e di eventi di questo genere (e la massiccia partecipazione nelle edizioni precedenti lo dimostra)».
Il consigliere comunale conclude la sua nota ricordando «la triste vicenda del nostro concittadino morto in Marocco, la cui salma rimase lì per 2 mesi perché, anche in quell'occasione in cui purtroppo abbiamo dato una cattiva nostra immagine con le ambasciate estere, non si poteva giustificare – a loro dire – una spesa di circa 2000 euro»
Gioveni si rivolge infine al sindaco Accorinti: «Caro Renato, il "cambio culturale" che tu tanto professi, sarebbe ora che ti portasse a riconoscere anche l'onestà intellettuale dei tuoi concittadini».
ha preso i neuro dalla TASI?????????????????
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