Ecco com'è andato il confronto col giudice e i tre messinesi
MESSINA – Ivan Clemente (31 anni), Francesco Costantino (55) e Antonino Surace (66) si difendono. I tre, arrestati dai Carabinieri per estorsione ai danni di un venticinquenne, sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari Ornella Pastore per l’interrogatorio di garanzia accompagnati dai difensori, gli avvocati, Pietro Venuti e Giuseppe Donato, ed hanno scelto di rispondere. Tutti e tre hanno respinto le accuse, fornendo la loro versione dei fatti. Al momento tutti e tre restano ai domiciliari, intanto i loro difensori valutano il ricorso al Tribunale della Libertà.
“Non sai con chi hai a che fare, hai sbagliato persona, non sono tipo da fare denunce, preferisco fare a modo mio”, avrebbe detto uno dei tre alla vittima, si legge nel provvedimento di arresto, accusandola di aver rubato in un cantiere dove operava una loro ditta, pretendendo 3 mila euro di risarcimento.
La merce sottratta aveva un valore però, spiegano gli inquirenti, parecchio inferiore. “Gli spariamo alle gambe lo riduciamo sulla sedia a rotelle poi te lo portiamo”, avrebbero detto ad uno dei genitori. La crescente minacciosità degli incontri ha spinto la vittima a denunciarli, facendo così scattare gli arresti.