Sturniolo e Lo Presti chiedono conto dei servizi pubblici, Ialacqua risponde narrando gli anni di lotta

Sturniolo e Lo Presti chiedono conto dei servizi pubblici, Ialacqua risponde narrando gli anni di lotta

F.St.

Sturniolo e Lo Presti chiedono conto dei servizi pubblici, Ialacqua risponde narrando gli anni di lotta

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venerdì 05 Giugno 2015 - 23:49

I due consiglieri comunali contestano a muso duro la risposta siglata dall’assessore Ialacqua ad una interrogazione con cui chiedevano al Sindaco risposte certe sulla gestione di acqua e rifiuti, sul futuro di Amam e Messinambiente e sulla Multiservizi. Ma la risposta dell’assessore si è concentrata su altro.

Avevano scritto al Sindaco per capire le intenzioni di questa amministrazione sul fronte dei servizi pubblici. Volevano avere risposte certe sul futuro della gestione di acqua e rifiuti, sapere perché in due anni l’amministrazione Accorinti, che sul tema dei beni comuni ha fondato buona parte della sua campagna elettorale, non ha mosso un dito e solo oggi inizia a parlare di una Multiservizi di cui però ancora si conosce poco e niente. Gino Sturniolo e Nina La Presti avevano provato ad aprire il dibattito con il Sindaco Accorinti su uno degli argomenti che più toccano da vicino i messinesi, ma la risposta che hanno ricevuto dall’assessore Daniele Ialacqua li ha lasciati molto perplessi.

L’assessore invece che entrare nel merito dei quesiti posti dai due consiglieri si dilunga a ricordare le battaglie sostenute per l’acqua pubblica e gli anni di militanza nel movimento per i beni comuni ed è proprio da qui che partono Sturniolo e Lo Presti per contestare un’amministrazione che a quanto pare sembra sempre portare gli argomenti su altri binari piuttosto che affrontare in modo diretto le questioni.

«Posto che non ci sfugge il passato militante suo e del Sindaco, ci chiediamo che finalità possa avere narrarlo in una risposta ad una interrogazione» scrivono i due ex accorintiani che ricordano che avevano interrogato il Sindaco sulla ragione per la quale non avesse proceduto da subito alla trasformazione di Amam e Messinambiente in aziende speciali o come mai non avesse proceduto alla costituzione di aziende speciali che gestissero il servizio idrico e quello di smaltimento dei rifiuti.

«Ci sembrava, infatti, che questo fosse in linea con l’idea dei servizi pubblici come beni comuni che il movimento che aveva portato il Sindaco ad essere Sindaco e l’Assessore ad essere Assessore aveva adottato».

Sturniolo e Lo Presti passano ai raggi x ogni passaggio della risposta di Ialacqua, per sottolineare punto per punto l’inconsistenza di quanto scritto nel documento. «La sua risposta, egregio Assessore, che si limita ad affermare che l’Amministrazione ha tenuto fede all’impegno mantenendo le società in mano pubblica, scambia la proprietà pubblica con la natura pubblica di una società».

Così ricordano che una società per azioni è una società di capitali e per propria mission ha la formazione di profitti, cosa, evidentemente, incompatibile con la categoria dei “beni comuni”. «Non ci verrebbe difficile dimostrare la coerenza del nostro punto di vista con le proposte di delibera di ripubblicizzazione promosse dai comitati per l’acqua pubblica in tante parti d’Italia. Né ci verrebbe complicato narrare l’esempio più rappresentativo di ripubblicizzazione, quello del servizio idrico del Comune di Napoli che ha condotto, appunto, alla costituzione dell’Azienda Speciale Acqua Bene Comune».

Il duo Lo Presti-Sturniolo tira in ballo il Piano di riequilibrio targato Accorinti per spiegare da dove nascono i timori legai al modus operandi di questa amministrazione. «Le nostre preoccupazioni sembrano convalidate dal fatto che proprio il Piano di Riequilibrio prevede un “contributo” da parte dell’Amam di 23 milioni di euro, ricavati attraverso l’incremento delle tariffe dagli utili derivati dalla vendita dell’acqua, con buona pace per l’acqua bene comune», senza dimenticare che nel Piano Finanziario dell’Amam si prevede l’intenzione di utilizzare l’interruzione della fornitura per i morosi, cosa considerata illegittima da un recente pronunciamento del Consiglio Costituzionale di Francia, paese nel quale, evidentemente, c’è una normativa più aderente a quelli che erano i principi dei referendum in difesa dell’acqua pubblica, per i quali l’assessore rivendica la militanza.

Insufficiente per i consiglieri anche il passaggio in cui Ialacqua parla del progetto Multiservizi. «La sua risposta sembra rinviare tutto alla costituzione della Multiservizi (una risposta ora per allora, considerando che è una iniziativa che viene a due anni dall’insediamento) e sembra darci ragione nel dire che questa dovrà avere la natura di “azienda speciale”, unica possibilità per “blindarla”, per dirla con le sue parole. Sulle criticità relative alla Multiservizi ci sarà tempo e modo di intervenire. Sulla natura pubblica dei servizi locali noi non abbiamo alcun dubbio. Ci saremmo aspettati che fosse questo anche l’intendimento dell’Amministrazione».

Insoddisfatti per quanto riportato dall’assessore Ialacqua, Sturniolo e Lo Presti chiedono avere una risposta congrua ed adeguata e ritengono che la mancata risposta ad una interrogazione si palesi manifestamente come un atto che contravviene a norme statutarie e regolamentari, impedendo ai Consiglieri Comunali, nel pieno della propria autonomia, di esercitare il più elementare dei diritti democratici.

E non manca la stoccata finale tutta dedicata ad Accorinti: «Ci sovviene il dubbio che il Sindaco assegni le interrogazioni con una certa approssimazione, visto che l’Assessore competente sarebbe stato quello con delega alle Società Partecipate e non quello all’Ambiente» scrivono i due consiglieri che avrebbero gradito una risposta più tecnica, approfondita e dettagliata direttamente dall’assessore Guido Signorino.

F.St.

2 commenti

  1. A proposito di rifiuti e acqua e’ stata mai fatta una indagine per capire quante utenze risultano censite e quanti pagano,visto i momenti bui se pagassero tutti,il peso da sostenere sarebbe sicuramente inferiore,ma questa è utopia,pagano sempre anche per chi non paga,i soliti fessi,però tutti in ogni famiglia hanno almeno 2 macchine e moto,da nord a sud tutto il mondo è paese.

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  2. A proposito di rifiuti e acqua e’ stata mai fatta una indagine per capire quante utenze risultano censite e quanti pagano,visto i momenti bui se pagassero tutti,il peso da sostenere sarebbe sicuramente inferiore,ma questa è utopia,pagano sempre anche per chi non paga,i soliti fessi,però tutti in ogni famiglia hanno almeno 2 macchine e moto,da nord a sud tutto il mondo è paese.

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