Nove i componenti, uno per comprensorio più Latella della Provincia e Barbaro per la Sto. Per lo svolgimento del lavoro si farà leva anche sulla consulenza dell’Anea. Obiettivo: farsi trovare pronti a settembre. Intanto va risolta la “grana” Frisone
Accantonata la necessità di dovere motivare la scelta della società in house, il viaggio dell’Ato Idrico di Messina prosegue spedito verso la definizione del sistema di gestione integrato dell’acqua sul territorio. La segreteria tecnica operativa della società d’ambito ha avviato il percorso che dovrebbe portare nei prossimi mesi, a settembre o non più tardi a ottobre, alla definizione della bozza di statuto di costituzione della nuova Spa pubblica. Il primo passaggio che la Sto ha ordinato è l’istituzione del gruppo di lavoro che dovrà appunto predisporre la bozza, successivamente presentata alla conferenza dei comuni per il vaglio e la successiva approvazione. Del gruppo di lavoro fanno parte nove componenti, uno per comprensorio o organismo facente parte della struttura.
I nomi individuati sono i seguenti: Marcello Scurria (capofila comprensoriale Messina), Ferruccio Puzzello (capofila comprensoriale Roccalumera), Mario Caldarera (capofila comprensoriale Giardini Naxos), Rossana Carruba (capofila comprensoriale Torregrotta), Alessandro Gioacchino (capofila comprensoriale Patti) e Benedetto Caiola (capofila comprensoriale S. Agata di Militello). A questi si aggiungono l’esperto Dario Latella per la Provincia Regionale e Guido Barbaro della Segreteria Tecnica Operativa dell’Ato 3 idrico. Oltre al gruppo di lavoro sulle procedure necessaria alla costituzione della società in house lavorerà l’Anea, Associazione Nazionale Autorità ed Enti d’Ambito che fornirà consulenze varie per una cifra che si aggira intorno ai 5mila euro.
In occasione della prossima seduta della conferenza dei sindaci, convocata per il 25 luglio, non si parlerà però dell’Spa pubblica. L’Ato infatti ha contestualmente delle “grane” da risolvere: il riconoscimento dell’indennità di risultato per il dirigente responsabile e dirigente pianificazione e controllo Sto per gli anni 2005, 2006 e 2007. Nonostante l’attività in questi anni risultasse evidentemente ferma e immobile, oggi si deve corrispondere cifre importanti a Letterio Frisone e Carolina Musumeci. Numeri alla mano non è difficile capire di cosa stiamo parlando: nell’anno 2005 su dieci conferenze dei sindaci convocate, solo due si sono regolarmente tenute con l’approvazione di atti. Nel 2006 ne sono andate deserte sei su sei, due su due invece nel 2007. Dunque le premialità sarebbero attribuite per la sola gestione della struttura, ma sulla base di obiettivi prefissati poco facilmente individuabili (tutti i dettagli nell’articolo consultabile cliccando qui (http://www.tempostretto.it/news/ato-idrico-3-gli-anni-%E2%80%9Cdi-fermo%E2%80%9D-si-pagano-s%C3%AC-ma-con-le-indennit%C3%A0-di-risultato.html). Recentemente, in una conferenza dei sindaci convocata per discutere proprio di tale riconoscimento, in molti hanno declinato l’invito tra chi non sapeva come comportarsi e chi invece non vedeva di buon occhio l’oneroso passaggio. L’atto extragiudiziale notificato però da Frisone potrebbe adesso cambiare lo stato delle cose.