Una violenta rissa nel dopo cena di domenica in un'abitazione ha coinvolto una giovane coppia, il padre della ragazza, ed un loro amico, richiedendo l'intervento dei Carabinieri per sedare gli animi. Nell'udienza di convalida dei fermi al Tribunale di Patti disposto un domiciliare, e tre obblighi di firma.
Una incredibile vicenda si è consumata domenica sera ad Acquedolci, dove in un'abitazione si era consumata una conviviale cena con presenti i due giovani coniugi, un loro amico ed il padre della donna.
Per futili motivi, dopo il pasto dalle parole si è passati ad una rissa con botte da orbi che ha richiesto l'intervento dei Carabinieri della locale caserma per sedare gli animi e riportare la calma a fatica, e disporre il trasferimento per le opportune cure mediche presso il vicino presidio ospedaliero di S. Agata di Militello che per tutti ha refertato ferite guaribili nel giro di un paio di settimane massime.
Ad animare il dopo cena di un'abitazione del centralissimo Corso Italia una discussione sfociata in una rissa in cui ogni oggetto presente si è trasformato in oggetto contundente.
Dopo un primo intervento di un carabiniere fuori servizio che nel tentativo di mediare ha rimediato più contusioni, è arrivata una gazzella della locale stazione al comando del marasciallo Salvatore Porracciolo che a fatica ha riportato la calma e provveduto ai fermi.
Lunedì si è svolto presso il Tribunale di Patti anche l'udienza di convalida alla presenza dei rispettivi legali, rispondendo alle accuse in concorso di rissa aggravata, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, di fronte al Gip Eugenio Aliquòha che ha disposto: per F. C. (classe 1979), già noto alle forze dell'ordine per alcuni precedenti, i domiciliari, mentre per la moglie N. S. (anche lei 1979), l'obbligo di firma presso la polizia giudiziaria. Analoga misura cautelare dell'apposizione della firma anche per il padre della giovane A. S. (1949) e per il giovane amico M. G. (1981).
(Giuseppe D'Amico)