Dopo la sospensione del comandante della Polizia Municipale di Acquedolci, Giovanni Magrì, arriva l'avviso di faranzia anche per il sindaco, l'ex segretaria comunale ed un funzionario. Al centro della vicenda una laurea dell'Università Niccolò Cusano. Gallo intanto attende il processo per il presunto voto di scambio alle elezioni del 2012.
Una nuova indagine della Procura di Patti scuote la vita amministrativa del Comune di Acquedolci, guidato dal sindaco avvocato Ciro Gallo: questa volta nel mirino della magistratura è finita la scelta del comandante della locale Polizia Municipale.
Al comune nebroideo è stato infatti notificato nei giorni scorsi il provvedimento cautelare adottatto dal Gip dott. Andrea La Spada per la sospensione dalla carica per un anno del comandante Giovanni Magrì.
L'inchiesta ruota attorno alla nomina dello stesso Magrì in riferimento ad un bando di selezione indetto nel 2010 dall'Ente e che vede in questa fase coinvolti anche il primo cittadino acquedolcese Ciro Gallo, l'ex segretaria Maria Rosa Lucchino ed il funzionario Carmelo Orifici.
Il presunto illecito si sarebbe compiuto con l'inserimento nel bando formulato dall'Ente di una richiesta di un titolo di laurea triennale anziché quadriennale, mentre a Magrì viene contestato di aver compiuto reati di falso, truffa e ricettazione in merito ai titoli presentati.
A nome di Magrì, ha parlato l'avvocato Giuseppe Mancuso sostenendo che: “il suo assistito, ancorché indagato e raggiunto da misura cautelare, deve ritenersi parte offesa nel procedimento che sarà avviato contro i responsabili della truffa perpetrata ai suoi danni in occasione del conseguimento della laurea presso l'Università Niccolò Cusano di Roma dove ha regolarmente pagato tasse, seguito corsi di studio e sostenuto esami”.
“Magrì – stando a quanto sostiene il legale incaricato – non riesce pertanto a spiegarsi come il suo titolo, regolarmente conseguito, possa essere considerato falso e si dice certo di poter dimostrare la sua buona fede e l'estraneità alle accuse che gli sono state rivolte”.
Tuttavia, dalle carte del procedimento accusatorio, emergerebbe che il Magrì non fosse mai stato iscritto per l'ateneo telematico romano fondato nel 2006 e regolarmente riconosciuto dal MIUR e pertanto che la documentazione prodotta sarebbe stata contraffatta. E sul cui punto è sembrato smarcarsi anche il sindaco Gallo sostenendo che il Comune avesse soltanto acquisito la documentazione dei titoli prodotti dal Comandante. Alla magistratura toccherà quindi accertarsi di quali siano le parti lese a vario titolo.
Nello scorso febbraio il Comune di Acquedolci era stato scosso anche dalla conferma del rinvio a giudizio – con la prima udienza fissata per luglio – del sindaco Gallo ed altre nove persone tra amministratori comunali, candidati e funzionari in merito a due indagini che ruotano attorno a casi di presunto voto di scambio in occasione delle ultime elezioni amministrative svoltesi nel maggio 2012 che avevano registrato la riconferma del primo cittadino. A giugno, invece, il primo cittadino ed il presidente del consiglio comunale Calogero Carcione dovranno comparire in giudizio per una presunta diffamazione ai danni del comandante dei Carabinieri Salvatore Porracciolo.
(Giuseppe D'Amico)
Che schifo!!!
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