Messina, Cissé si presenta: "Progetto a lungo termine, ma primo obiettivo è la salvezza"

Messina, Cissé si presenta: “Progetto a lungo termine, ma primo obiettivo è la salvezza”

Simone Milioti

Messina, Cissé si presenta: “Progetto a lungo termine, ma primo obiettivo è la salvezza”

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venerdì 31 Gennaio 2025 - 16:27

La conferenza stampa a Palazzo Zanca del ceo e fondatore di Aad Invest Group

MESSINA – Nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca si è presentata la nuova proprietà dell’Acr Messina. Il ceo e fondatore dell’Aad Invest Group, Doudou Cissé, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti, non prima di aver premesso che “a giugno abbiamo iniziato a parlare con Sciotto. Vogliamo che Messina diventi di nuovo nobile come squadra e abbiamo deciso di costruire un progetto durevole. Tanti i progetti: avremo diversi partner negli Stati Uniti. Il nostro obiettivo principale è quello di salvare la squadra”.

Su di sé presentandosi ha detto: “Io sono il socio unico della società. Lavoravo in banca e avevo in gestione sportivi di alto livello, abbiamo messo insieme una nuova strategia per il rinnovamento dei club. Messina non sarà l’unico club gestito da Aad, abbiamo già selezionato altri club in Europa, ci siamo soffermati sullo sviluppo di progetti sociali e anche sulle infrastrutture. Grazie a Stefano Alaimo che è siciliano, che ci ha parlato di Messina, siamo qui adesso. Altre persone sono intervenute per discutere con la famiglia Sciotto. Metto l’accento sul settore giovanile: il mio obiettivo principale è sviluppare i nostri giocatori e i giovani devono essere di Messina. Non sono stato un giocatore di calcio ma di basket, non provengo da una famiglia di milionari. Vengo dalla gente comune, ho potuto realizzare il mio sogno e adesso il mio sogno è portare in alto il club”.

Le basi, anche finanziarie, del progetto

Quali sono gli obiettivi e cosa può dirci delle strutture?
“Il principale obiettivo ad oggi è rimanere in Serie C, ieri abbiamo visto dei campi per il settore giovanile. Tra un mese ci sarà una squadra che verrà e capirà come rinnovare lo stadio. Il nostro obiettivo principale, lo ribadisco, è mantenere la squadra in Serie C. Occorrerà tempo per strutturare al meglio il tutto, soprattutto il settore giovanile. Dovremo parlare anche con il sindaco per utilizzare le strutture del territorio o crearne di nuove. Il nostro obiettivo è far crescere la squadra. I giovani si allenano a 30 km da Messina e devono tornare ad allenarsi in città. Il nostro obiettivo è stabilizzare il club. Ci saranno ancora calciatori che arriveranno, dalla settimana prossima si inizierà a lavorare sulla stagione e le prossime annate. Ma lavoreremo a piccoli passi”.

Cosa è successo con il Deinze, la vostra prima esperienza calcistica?
“Nessuno dei giornalisti che hanno scritto mi ha mai chiesto cosa fosse successo al Deinze, lei è il primo. Sono solo io che non ho voluto l’acquisto del club, io non volevo comprare quel club. Sono stati loro che mi hanno cercato per salvarlo. Se si vuole comprare qualcosa, ma ogni giorno ci sono degli insulti razzisti nei miei confronti, non so se poi si prende la decisione di comprarlo. Nelle riunioni a Deinze mi hanno insultato dicendomi scimmia, mi sono alzato e ho detto loro rimanete nella vostra m…a. Tutto quello che avete potuto leggere nei giornali è totalmente falso. Il club è da più di un mese che è in bancarotta, ma la bancarotta è stata annunciata solo da qualche giorno. Tutto quello che è stato detto a proposito dei debiti sono a carico del gruppo precedente. Abbiamo un processo con le istituzioni belghe aperto. Ci hanno mentito e non è più un mio problema. Adesso focalizzo la mia attenzione solo su Messina”.

Gem sarà uno dei finanziatori che sposeranno il progetto. Ce ne sono altri e come li avete convinti?
“Saremo finanziati da alcuni gruppi, Gem negli Stati Uniti verrà dopo. Alcune famiglie ci hanno sostenuto dal punto di vista finanziario per un importo di 75 milioni di euro. I primi fondi sono già attivi, con l’aiuto di Stefano Alaimo e Francesco La Fauci abbiamo iniziato dal Messina, ma questi fondi non saranno tutti impiegati qui e andranno suddivisi in altri progetti. Da venerdì scorso stiamo mettendo da parte soldi per questa e la prossima stagione. Daremo le garanzie bancarie alla federazione italiana. Già abbiamo pagato le fatture e tutto ciò che era arretrato”.

Quoterete in borsa la vostra società?
“La Aad non sarà quotata in borsa perché è una società lussemburghese, abbiamo altre attività basate in Canada e Stati Uniti e quelle saranno quotate in borsa. Potremo impiegare poi i fondi per Messina, rinnovando lo stadio e costruendo un campo di allenamento. Dovremo prima di tutto rinnovare il club, quando saremo in Serie A vi aspettiamo”.

La fotografia attuale del club

In che situazione finanziaria ha trovato il club?
(Cissé ride) “Ciò che è passato è passato, il club ha dei debiti. Noi abbiamo già iniziato a pagarli, Messina è sempre stata una squadra con alti e bassi dal punto di vista finanziario e questo deve finire, prima dobbiamo finire di pagare i debiti. Penso dal mese di febbraio avremo ripagato tutti i debiti. Il club non aveva una buona posizione finanziaria”.

La proprietà pensa ad un progetto a lungo termine o pensate di ricapitalizzare?
“Non siamo qui per comprare e rivendere il club, è un progetto a lungo termine”.

Una squadra forte in campo e forte in società, come vi strutturerete?
Risponde il presidente Alaimo: “Il primo pensiero è stato il mercato, noi dovevamo arrivare oggi a mercato chiuso non il 2 gennaio, siamo arrivati per salvare il Messina. La Fauci e il ds Roma lo sanno, io sono stato chiamato il 30 dicembre sera, perché Sciotto voleva lasciare. Siamo venuti col pensiero al mercato e ad oggi non è ancora finito. Chiudiamo il mercato e poi ci dedicheremo a strutturare la società”.

Il potenziale di Messina e altri investimenti di Aad

Parlando di grande potenziale in città si riferiva solo alla tifoseria o ad altro?
“Messina ha l’ottavo stadio più grande d’Italia. Credo ci siano più di 275mila abitanti in città, Messina è stato e lo è sempre un grande club, bisogna risvegliarlo. Qui ci sono state partite indimenticabili in Serie A, ho ancora in mente delle immagini di quando ero piccolo. Uno dei miei collaboratori parlava con Vincent Candela che raccontava di oltre 40mila tifosi al campo. C’è il potenziale per sviluppare sia i giovani che un club di calcio, potenziale di fare di Messina la prima città calcistica in Sicilia”.

Avete altri interessi oltre al calcio?
“Si vorremo investire in altro ma dobbiamo parlare con le istituzioni su altri fonti e settori, ci saranno altri settori in cui investire. Non lasceremo la squadra anche se scendesse, qualunque cosa succeda saremo qui. Messina è come un matrimonio, c’è il meglio e il peggio, ci vorrà del tempo per risalire”.

Altri interventi al termine della conferenza stampa

Il presidente era accompagnato quest’oggi oltre al presidente Alaimo e dal commercialista Francesco La Fauci anche da Wally Dieng e Brahim Thiam, entrambi ex calciatori, “che aiuteranno il club, sono coloro che si occupano di sport in Aad”.

A fine conferenza ha preso la parola Francesco La Fauci: “Quando mi è stato spiegato quale era il progetto dovevamo intervenire a stagione in corsa e fermare quella serie di eventi che avrebbero portato il Messina a fallire. Ricordo che mi sono intossicato il cenone di fine anno per prendere appuntamento dal notaio. La situazione era complessa sul piano finanziario, su scadenze e adempimenti, era una situazione terribile. Doudou ha dato le indicazioni e Alaimo è stato un generale si sono mossi per salvare il calcio, non è solo una società sportiva. Alaimo è riuscito ad avere la firma e operare sul conto corrente solo la scorsa settimana, oggi grazie a Dio questo è il passato. Ma ci sono stati momenti che hanno generato preoccupazione, tutto ciò che facciamo i tifosi devono saperlo. Abbiamo coinvolto i tifosi, abbiamo dato risposte, non era facile anche fare un investimento senza programmarlo. Dovevano arrivare a fine gennaio, non era pronto nessuno. Grazie a Roma, Gambale e Alaimo, quest’ultimo è stato uomo di sintesi prendendosi una patata bollente. Oggi possiamo tirare i remi in barca, sul piano amministrativo e societario. Andremo a verificare con una due diligence alcune cose, previsti dei paracadute. Il professore Sciotto è stato molto disponibile e su alcune cose provvederà lui. Ancora non abbiamo avuto delle consegne e una relazione dettagliata di scadenze e impegni. Volevamo programmare meglio la transizione, siamo dovuti intervenire in emergenza. Una volta chiuso il mercato la società metterà mani a organizzarsi al suo interno, in modo che ci sia la persona giusta al posto giusto”.

Queste le parole del direttore sportivo Domenico Roma: “Grazie per essere qui e per aver sostenuto la squadra in questi giorni. Tutti i calciatori che sono andati via, volevano andare via fortemente. Abbiamo quindi deciso di monetizzare il più possibile. Diamo fiducia a chi è arrivato, scorso anno Zunno, per fare un esempio, arrivato con 0 gol, è andato via e ora tutti lo rivorrebbero qui. Facciamo lavorare la squadra in santa pace, diamo supporto, se sbaglieremo ci contesterete. Questi ragazzi, il mister e lo staff, chi è seduto al tavolo, stanno dando il massimo, chiedo solamente un po’ di fiducia per quello che stiamo facendo. In pochissimo abbiamo fatto tanto e ancora non abbiamo concluso”.

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