Il successo contro l'Avellino è merito pure di una grande prestazione difensiva. La legge "il gruppo davanti ai singoli" sta dando i suoi frutti
MESSINA – Le note liete della terza vittoria consecutiva dell’Acr Messina, oltre ai tre punti ovviamente, sono la solidità difensiva e il cinismo sotto porta. Nove punti in tre partite, quasi quanti il Messina ne aveva fatti nelle 20 precedenti. Eguagliate già le vittorie del girone d’andata e a guardare la classifica (corta) la salvezza diretta a 7 lunghezze non è tanto distante dall’ultimo posto per accedere ai playoff, per raggiungerlo servono soli altri 2 punti.
Fa questo l’effetto Raciti ad una squadra che nel 2022 sembrava destinata ad una ingloriosa retrocessione senza appello, si torna a credere nel miracolo sportivo. Proprio per questo il patron Pietro Sciotto, col suo sfogo telefonico, sembra chiedere, ai tifosi che ancora lo contestano, di riconoscere che è merito anche suo, i soldi spesi sicuro.
Vedremo come proseguirà il rapporto tra proprietà e parte della tifoseria, mentre tifosi presenti domenica al Franco Scoglio sembrano aver ritrovato l’unità di intenti con la squadra. Come ha ricordato mister Raciti post partita “cantare 90 minuti sotto la pioggia” è un buon segnale e l’auspicio è che così possa continuare.
La compattezza del gruppo
Sia mister Raciti che l’attaccante Perez hanno ribadito più volte le parole “gruppo” e “compattezza”, anche il mister ospite Massimo Rastelli ha sottolineato questo secondo aspetto. “Nessuno vale più del gruppo” è la regola che si è dato lo spogliatoio dell’Acr Messina e quindi nessuno mette in discussione le scelte del mister per raggiungere il risultato.
L’effetto in campo si vede, una squadra che corre, attacca e si difende con grande intensità. Anche chi entra dalla panchina non abbassa il livello di “garra” e questo per un allenatore è un’ottima notizia. Ieri è toccato a Konate, ad esempio, entrare a partita in corso e dare consistenza al centro campo ringhiando ai piedi dei calciatori dell’Avellino. Come anche buoni spunti li ha avuti Iannone, subito pronto a ripartire e non far stare tranquilla la squadra ospite alla ricerca del gol.
Solidità difensiva
Gruppo che si è visto anche nella solidità difensiva, il reparto in emergenza in cui mancavano uomini e dove alcuni erano adattati. Nel primo tempo Trasciani ha sofferto a sinistra, ma nel secondo tempo scambiandosi di posto con Berto (già decisivo sul finire dei primi 45 minuti deviando il colpo di testa di Russo sulla traversa) la difesa del Messina ha praticamente chiuso ogni varco ed è diventata invalicabile, un solo tiro dell’Avellino nella ripresa.
A completare l’opera del clean sheet (nessuna rete subita), il secondo stagionale, i miracoli di Fumagalli nel primo tempo quando gli irpini sono andati diverse volte vicini al vantaggio. L’età avanzata del portiere di Treviglio porta in dote esperienza, ma non lascia a casa i riflessi che sono stati utilissimi a tenere la porta inviolata. Due volte su D’Angelo, la seconda con l’aiuto del palo, e poi una volta in vantaggio quasi in spaccata su Russo. Nel finale di tempo parate sicura su Kanoute e nella ripresa sul tiro insidioso dalla distanza di Di Gaudio.
Cinismo sotto porta
A completare il quadro perfetto l’attacco che produce e finalmente converte le occasioni in gol. Altra partita in cui il Messina segna anche nel secondo tempo e mette a referto almeno due gol. Balde emblema negativo della gestione precedente si è convertito a simbolo positivo della nuova gestione: 3 gol in 3 partite, la media lineare di una rete ogni 90 minuti. Entrambi fortuiti, deviazione sul primo e palla vagante sul secondo, ma fino a poco tempo fa non si riuscivano ad avere queste occasioni e neanche a convertirle.
Senza scomodare la media di mister Raciti, per adesso 3 punti in 3 gare, si può certamente dire che la gestione passata è stata definitivamente archiviata. Il Messina nelle ultime tre uscite ha già fatto meglio delle prime 20 giornate come gioco, eguagliato il numero di vittorie e avvicinato non poco agli 11 punti realizzati. La prossima sfida vedrà la capolista Catanzaro calcare il Franco Scoglio, quelli che avranno più da perdere sono i calabresi ancora imbattuti in campionato.