Il presidente Sciotto paventa di lasciare. Intanto però con i mister Raciti e Cinelli concorda: "La salvezza del Messina arrivata con una vittoria ha un sapore diverso. Lo dovevamo allo splendido pubblico"
MESSINA – Al termine della 36ª giornata del campionato dove il Messina ha superato per 1-0 il Taranto, sancendo la matematica salvezza nella categoria, in conferenza stampa il presidente Sciotto e mister Ezio Raciti si sono tolti alcuni sassolini dalla scarpa. Resta comunque un ultimo impegno, sabato prossimo 16 aprile, nuovamente in casa contro la Turris.
Una cavalcata trionfale nel girone di ritorno 26 punti conquistati, con ancora due partite da giocare, contro i 14 dell’andata. Dall’ultimo al quindicesimo nel girone C, una serenità ritrovata ma soprattutto una dirigenza che ha fatto quadrato per raggiungere l’obiettivo salvezza. Anche se il presidente Sciotto confessa che non era questo l’obiettivo prefissato ad inizio stagione, il Messina doveva competere per un campionato di vertice.
Per mister Raciti, oltre a diversi sassolini dalla scarpa che si è tolto, ha commentato la partita contro il Taranto dicendo che: “il pareggio andava bene a entrambe ma l’obiettivo oggi era vincere per salvarci coi nostri mezzi e non per disavventure altrui. Inoltre anche per dare soddisfazione allo splendido pubblico odierno. Per noi è stata la giornata perfetta: vittoria salvezza arrivata con la rete del messinese Peppe Rizzo sotto la Curva Sud”.
“Sul mio futuro dico che in modo sereno la società deciderà. Sicuramente un pezzo di cuore rimarrà a Messina – afferma Raciti -. dopo un risultato del genere. Ho legato coi ragazzi è qualcosa che ti tocca dentro, poco fa mi sono commosso con loro negli spogliatoi. Per festeggiare, invece di portarmi in trionfo che peso, mi hanno buttato a terra e mi sono saltati addosso”.
Sciotto: “L’obiettivo era chiudere tra le prime sei”
“Sono certamente molto contento e più felice di aver raggiunto la salvezza che di aver vinto lo scorso anno il campionato di Serie D. I programmi però erano i primi sei posti. Questo è gruppo importante ho detto ai ragazzi che credevo in loro e dedico questo traguardo a mio fratello Pippo che non c’è più.
Splendida cornice di pubblico, bravi loro nella giornata di oggi, forse la prima in 5 anni in cui vedo un pubblico così caloroso. Nella mia vita sono abituato a vincere e non a perdere. La squadra era buona ma mi sono accorto quasi subito che mancava l’esperienza giusta. Sembrava ci fosse il demonio dentro questa squadra a dicembre. Contento di essermi impuntato su alcune scelte: Russo sono stato minacciato che doveva per forza andare via, contro tutti l’ho tenuto. Altri giocatori, Carillo, Damian e Celic erano pronti ad andare via nel mercato. Lo stesso Fofana si sarebbe dovuto avvicendare con Rizzo, ma non era questa la mia idea, ho insistito perché tutti restassero fino alla fine del campionato.
Non so cosa farò, deciderò nei prossimi 10-15 giorni intanto dovevo salvare il Messina, uscire con una sconfitta, quale la retrocessione, sarebbe stato come distruggere i miei cinque anni di presidenza. Ripeto obiettivi erano diversi ma abbiamo lottato per raggiungere questo traguardo. Ci tengo a precisare che gli allenatori erano due, che agivano in un perfetto binomio, Cinelli e Raciti. Entrambi meritano le lodi per quello che hanno fatto”.
Raciti: “I miei numeri smentiscono i critici”
“È normale che sono contento, ce l’abbiamo fatta. È stato un percorso difficile che ha richiesto tanto lavoro. Con 40 punti in classifica e due partite da giocare, senza caso Catania, penso ci saremmo salvati lo stesso. Dal mercato in poi la squadra ha fatto un campionato eccezionale, da media playoff. Cercheremo di ottenere un’altra vittoria, sabato prossimo contro la Turris, vogliamo che sul campo ci salviamo con onore, i ragazzi lo meritano.
Paradossalmente qualcuno negli spogliatoi qualche giocatore era rammaricato perché sta finendo il campionato. Siamo diventati un gruppo che si trova bene e ha piacere a stare assieme, la paura è che il gruppo possa disperdersi. Quanto al pubblico messinese auguro loro di ritrovare entusiasmo e voglia di tornare allo stadio. Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato a questo percorso, tifosi calciatori e staff. Ma anche chi ha lavorato prima di me in panchina e in società e il presidente in primis che non si è arreso a dicembre e ha rafforzato il progetto. Non potevamo deludere nessuno.
Sicuramente durante il percorso si parlava dell’esperienza del mister, i miei numeri dicono altro tra la salvezza di Siracusa e Messina, percentuale di punti fatti è altissima. Alla fine il lavoro paga, chi critica a priori dovrebbe avere un po’ di buonsenso. Io dove sono andato quasi mai non ho centrato l’obiettivo prefissato ad inizio stagione. Di mio in questa squadra c’è la passione, la voglia, l’esperienza, saper gestire momenti dove altri sono più impulsivi. La cosa migliore è stato entrare in empatia con squadra e calciatori. Alla fine sono sempre stato leale sincero e schietto, correttezza e trasparenza sempre. Il giocatore lo apprezza e infatti ho avuto dimostrazioni di affetto incredibile.
Io credo che un allenatore debba sempre valorizzare tutto il potenziale intorno alla squadra, dai calciatori allo staff. Mister Daniele Cinelli è un ragazzo pieno di entusiasmo ed educazione e in campo sviluppa tutto ciò che viene discusso e organizzato all’esterno. È il braccio di questo staff, essendo più giovane è normale sia così. Ho cercato di valorizzare per il bene della squadra tutto quello che poteva fare. Ci tengo a condividere con tutto lo staff tecnico il risultato ottenuto. Sembra tutto facile ma è stato un percorso difficile, oggi gioiamo e siamo tutti contenti. Molte cose vengon superate alla fine ma ribadisco che non era semplice”.
Cinelli: “Premesse per fare un campionato diverso”
“Sono arrivato a Messina grazie a mister Sullo che saluto e abbraccio forte. Quando siamo stati esonerati siamo tornati a casa. Richiamati a metà dicembre Sasà non ha accettato, io si. Dopo le due partite contro Paganese e Catania e dopo le feste di Natale con Raciti, che ringrazio pubblicamente per lo spazio che mi ha dato da protagonista, abbiamo iniziato il lavoro. C’era da fare una rincorsa ardua, nel momento in cui si raggiunge il risultato che abbiamo ottenuto è una soddisfazione personale e di gruppo immensa.
Con Sullo posso dire che la squadra giocava abbastanza bene poi ci sono stati problemi di risultati. Quando sono tornato con Raciti, che ha portato calma e saggezza, abbiamo ottenuto quello che volevamo. Abbiamo portato una serenità incredibile nei momenti critici del campionato, soprattutto nella quotidianità e nel lavoro giornaliero, fondamentale per rendere al meglio delle possibilità.
A gennaio squadra rafforzata da giocatori che hanno dato una grande mano. Abbiamo messo giocatori al posto giusto, la squadra è forte per la categoria. Per noi ci sono tante buone premesse ma non decidiamo noi in società. Sotto il profilo tecnico ci sono ottime premesse per fare campionato diverso”.