Dopo alcune stagioni in chiaro-scuro, la voglia di affermare le proprie qualità. Michele Emmausso presentato da Ciro Foggia
MESSINA – Il suo è stato uno dei primi nomi trascritti sul taccuino operativo del ds Domenico Roma e ad essere ufficializzato dalla società. Uno di quelli con “la pancia vuota” che il tecnico Giacomo Modica conosce bene (lo ha allenato alla Vibonese nella stagione 2019/2020) e con cui potrà iniziare a costruire l’imprevedibilità offensiva del suo nuovo Messina. Si tratta di Michele Emmausso, 26 anni il prossimo 4 agosto, proveniente dall’Az Picerno. Esterno d’attacco con licenza di far impazzire i difensori avversari. In tanti sono pronti a scommettere sulle sue potenzialità, intuite ampiamente ma ancora in buona parte inespresse.
Ci si è messa di mezzo più volte la dura realtà della vita, quella che non lascia spazio di rialzarti se non contando sulle proprie gambe e forza d’animo. E Michele ne è sempre venuto fuori, anche davanti alla prematura perdita della cara mamma o quando, lo scorso febbraio, si è trovato coinvolto in un brutto incidente frontale, rischiando tutto. Poche ore e un messaggio chiaro con cui ha raggiunto i suoi tifosi: “Grazie a Dio sto bene, sono a casa ma tornerò presto, sempre più forte di prima”. Due lunghi mesi prima di calcare nuovamente un terreno di gioco e, forse scherzo del destino o semplice casualità, proprio contro la sua nuova squadra, l’8 aprile scorso nello 0-0 del “Curcio” in cui, al 74′, rilevò il compagno di squadra Diop.
Emmausso: “Che inizi il campionato per toglierci tanti sassolini”
Ai microfoni dell’ufficio stampa societario, Michele non nasconde la propria voglia di Messina, la propria fame di successo: “Non vedevo l’ora di firmare a Messina, per la piazza, per il mister, per i nuovi compagni; vedremo di toglierci grandi soddisfazioni tutti insieme”. Il primo goal tra i professionisti, con la maglia del Taranto, nella gara persa dai pugliesi per 3-1 al “Franco Scoglio”; era il 19 marzo del 2017: “Ha fatto un certo effetto in quello stadio. Mi auguro di regalare gioie ai nostri tifosi. Una piazza che non scopro io. Faremo di tutto per far venire molta gente allo stadio per sostenerci. Abbiamo bisogno di loro come loro di noi. Non vediamo l’ora che inizi il campionato per toglierci tanti sassolini dalle scarpe per quanto successo lo scorso anno. Si è comunque conquistata una grandissima salvezza e quest’anno cercheremo di regalare nuove gioie”.
Ciro Foggia: “Cresciuti insieme, ha qualità importanti”
Tra i suoi amici ed estimatori, Ciro Foggia. La punta centrale che, nell’anno dell’ultima promozione del Messina tra i professionisti, ha vestito 33 volte la maglia biancoscudata realizzando 20 goal, lo conosce bene.
Entrambi originari di Scampia, hanno condiviso tanto, compresi i primi passi della loro carriera calcistica: “Con Michele siamo cresciuti insieme alla Scuola Calcio (Sporting Neapolis, ndr), sebbene io sia di sei anni più grande. Abitavamo vicini. Mio papà era l’allenatore della squadra. Ogni giorno lo andavamo a prendere a casa e lo portavamo al campo per gli allenamenti. Un bravissimo ragazzo. Forte e, secondo me, con Modica potrà fare benissimo. Ha qualità importanti, anche sotto l’aspetto umano”.
I ricordi di Ciro corrono indietro, tanto, nel tempo: “Da piccolino era il tipico scugnizzo di Scampia: ribelle ma con un cuore d’oro. E a quell’età già si vedevano le sue doti. Aveva qualcosa in più rispetto agli altri. Tecnicamente, già da piccolo, un fenomeno. Era la mascotte di tutti. Noi più grandi lo tenevamo in grande considerazione. Sono passati tantissimi anni ma il legame è forte”.
Certo è che Michele non ha ancora raccolto quanto effettivamente meriti: “Purtroppo, ha avuto anche problemi familiari che lo hanno accompagnato. Ha perso la mamma giovane e ovviamente ne ha risentito. Credo che non sia stato neppure gestito bene. Poteva essere già tranquillamente in serie B. Con Modica ha una grande opportunità per esplodere definitivamente”.
Se vuole può vincere le partite da solo
Sulle sue caratteristiche umane e da atleta, Ciro non fa misteri: “E’ un esterno tecnicamente dotato e a cui piace saltare spesso l’uomo. E’ capace di giocate importanti e possiede una grande facilità nel calciare. Ha un tiro in grado di impensierire chiunque. Se riesce ad ambientarsi, può dare tanto. Un ragazzo che si affeziona alla gente e a cui piace esaltarsi”.
Se Ciro fosse un suo compagno di squadra o il suo allenatore, non avrebbe dubbi su cosa ricordargli continuamente: “Che è il più forte di tutti e che, se vuole, può vincere le partite da solo perché ha qualità importanti”. Pochi dubbi su Michele Emmausso, non da parte di uno qualunque. Ciro di talento se ne intende; uno che con le maglie della rete si è sempre preso tanta confidenza, l’ultimo che a Messina è stato capace di andare in doppia cifra. Chissà che per Ciro non sia arrivato il momento di passare lo scettro, chissà che, dalle parti di Messina, Michele da Scampia non riesca a far dimenticare Ciro l’Airone: “Quello mai (ride,ndr)”.