L’attuale presidente del club giallorosso ha incontrato in mattinata il socio Ficara e il dirigente Leonardo, nel pomeriggio i tifosi. Permangono i dubbi sul futuro
L’Acr Messina è come un corpo ferito che si trascina in cerca della propria salvezza. L’anima c’è, tenuta in vita dalla speranza di voltare finalmente pagina. Il cuore anche, quello dei tifosi organizzati e non che non vogliono rassegnarsi all’ennesimo fallimento. Ma le brutte notizie provengono dagli altri “arti”, quelli che dovrebbero garantire al club la sopravvivenza e alla squadra l’iscrizione ad un campionato, almeno la serie D. Eppure questo passaggio, da qualche settimana a questa parte, non sembra così scontato.
Ieri colui che risulta ancora essere l’attuale presidente, Bruno Martorano, ha incontrato nel corso della mattinata a Reggio Calabria il socio Nuccio Ficara e il responsabile dell’area tecnica Pasquale Leonardo. Quest’ultimo starebbe continuando a lavorare per allestire la squadra per il prossimo anno, qualora il Messina dovesse ancora esistere. Contattare atleti non è certamente facile con certezze minime sul futuro e senza neppure conoscere l’eventuale campionato che i giallorossi potranno disputare. Farsi trovare pronto è però la missione del dirigente reggino.
Lasciando da parte per ovvie ragioni gli aspetti tecnici, nel pomeriggio poi Martorano ha incontrato rapidamente anche i rappresentanti dei club organizzati, provandoli a tranquillizzare sul futuro prossimo del club. Il massimo dirigente dell’Acr ha annunciato di avere chiuso i bilanci relativi agli anni 2009 e 2010, anche se l’imminente ultimazione del lavoro sui conti finanziari era già stata comunicata parecchie settimane fa. Tale passaggio sarebbe propedeutico ad un’eventuale cessione del club. Dopo la mancata risposta al gruppo rappresentato dall’avvocato Luigi Passari, che aveva presentato un’offerta da 100mila euro, Martorano ha rivelato che un gruppo pugliese sarebbe pronto a subentrare al gruppo reggino oggi alla guida del Messina. I soggetti coinvolti dovranno però avere una forza economica notevole per risanare una volta per tutte una società che paga ancora le fallimentari gestioni dei vari Di Lullo, Di Mascio, Santarelli e per ultimo lo stesso Martorano, che ha rispettato solo in minima parte le tante promesse fatte nel corso del campionato appena concluso.