Ad Abakainon e Alesa riecheggiano le voci delle donne di Troia

Ad Abakainon e Alesa riecheggiano le voci delle donne di Troia

Redazione

Ad Abakainon e Alesa riecheggiano le voci delle donne di Troia

martedì 27 Agosto 2024 - 12:40

Doppio appuntamento con “Donne di Troia” per la rassegna “Il Sorriso degli Dei” nei siti archeologici di Tripi e Tusa

Doppio appuntamento nei siti archeologici di Abakainon a Tripi e Alesa a Tusa con la rassegna “Il Sorriso degli Dei”. Il 30 agosto alle 21 tra i resti della stoà di Tripi e domenica 1 settembre alle 21 ad Alesa andrà in scena “Donne di Troia”, con Carmela Buffa Calleo, per la regia di Aurora Miriam Scala (aiuto regia e supporto tecnico Uccio di Maggio; scene e costumi BFCLab. Produzione Teatro dei Due Mari).

Le voci delle donne di Troia

Carmela Buffa Calleo e Aurora Miriam Scala saranno le voci delle donne di Troia, che nonostante abbiano subìto l’onta della guerra rimangono salde nella loro regalità. Tra loro c’è la millenaria Ecuba che apre la scena ed evoca la sua storia come una vecchia fanciulla troiana in un loop eterno. Racconta tutto da regina fiera e madre inconsolabile, da narratrice e spettatrice allo stesso tempo, per poi cambiare aspetto e forma raccontando le altre donne di questa dolorosa vicenda. La prima ad essere evocata è Cassandra: bianca e pura, portatrice di verità mai credute. L’emarginata che voleva salvare Troia dal suo triste destino è invece costretta a vederla perire rovinosamente. Cosciente della sua triste fine, si abbandona candidamente al suo destino.

Andromaca ed Elena

Poi c’è Andromaca, nera: una donna forte e decisa, legata al marito Ettore da un filo indissolubile che va ben oltre la morte. Moglie e madre fedele, tutto le è stato strappato: il marito e il figlio Astianatte. Non c’è pietà nel suo racconto contro i nemici, non ci sono lacrime, ma solo rabbia senza fine. Di seguito Elena, rossa e piena di fuoco. Quel fuoco che l’ha portata a fuggire con Paride e che ha condotto Troia alla rovina. Trascinata a casa da Menelao, è l’unica che potrà dirsi salva dalla schiavitù. Ecuba la detesta a tal punto che si strapperà di dosso i suoi panni, non sopportandone il ricordo. La stessa Ecuba finirà, dunque, così come ha iniziato, pronta a raccontare di nuovo la tragedia immane, in un canto di tenerezza ed eterna sofferenza che non avrà mai fine.

La valorizzazione dei parchi archeologici

Con “Donne di Troia” prosegue il percorso di valorizzazione dei siti afferenti al Parco Archeologico di Tindari, grazie alla rassegna itinerante ideata dalla direttrice artistica Anna Ricciardi e fortemente sostenuta dal direttore del Parco, Domenico Targia. Fondamentale, inoltre, si sta rivelando la collaborazione delle istituzioni locali, dei volontari e delle associazioni di promozione culturale, tra cui le Proloco. Una sinergia che sta dando i frutti sperati, specie sul fronte della valorizzazione e della promozione dei siti ricompresi nell’ambito territoriale del Parco Archeologico di Tindari.

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