L'Irccs all'Ordine dei giornalisti: "errore nella delibera. Quando necessario procederemo con il concorso"

L’Irccs all’Ordine dei giornalisti: “errore nella delibera. Quando necessario procederemo con il concorso”

L’Irccs all’Ordine dei giornalisti: “errore nella delibera. Quando necessario procederemo con il concorso”

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giovedì 13 Ottobre 2016 - 14:12

Per un'erronea dizione nella delibera d'incarico si è creato un malinteso, spiega il direttore generale dell'Irccs in merito alla vicenda legata alla figura di addetto stampa dell'istituto e che ha portato ad un intervento dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia

Il direttore generale dell’Irccs Angelo Aliquò risponde all’Ordine dei giornalisti di Sicilia in merito alla vicenda legata all’incarico di addetto stampa conferito nelle scorse settimane senza ricorso ad una selezione.

La querelle che è sorta, e che ha interessato Codesto Spett.le Ordine professionale, nasce da una erronea prospettazione della questione di fondo che sottende l'incarico conferito alla Dott.ssa Roberta Cortese.

lnvero, forse a cagione di un eccessivo rigore di alcuni appartenenti al Suo Ordine, fors'anche per una erronea dizione utilizzata nella delibera di incarico, è stata sopravvalutata, sicuramente in maniera non capziosa da parte Vostra, una vicenda che, diversamente da quanto si vorrebbe rappresentare, non ha nulla di poco chiaro od illegittimo. Ma, andando con ordine. Fermo il rispetto della normativa prevista in materia, nella specie la Legge n°150 del 2000, l'incarico conferito alla Dott.ssa Cortese, al di là della dizione usata nella delibera di incarico, non attiene sicuramente alla fattispecie prevista dall'articolo 9 della sopraccennata normativa atteso che, così come statuito dallo stesso Consiglio di Giustizia Amministrativa per la regione siciliana, "non mira a costituire un rapporto di pubblico impiego, ma solo una relazione contrattuale che impegna ad una prestazione d'opera nella forma della collaborazione preordinata e continuativa di natura privatistica, giustificata nel quadro della autonomia organizzativa ed imprenditoriale …'"; per altro verso, non v'è chi non veda come un incarico conferito per un tempo oltremodo limitato, appena tre mesi, non possa configurare in alcuna maniera la "creazione" di una addetto (rectius: ufficio) stampa, ex art 9 della Legge n°150 del 2000, bensì, un incarico di semplice portavoce, ex art.7 della citata Legge, in attesa di una ristrutturazione aziendale che tenga conto degli sforzi fin'ora profusi

da parte della Direzione Aziendale dell'lstituto. A nessuno sarà sfuggito, men che meno ai professionisti del giornalismo messinese, che tra mille difficoltà, frapposte sia dalla burocrazia così come da una certa parte della cosiddetta società civile, l'lstituto che rappresento ha posto in essere una attività diretta al recupero tanto della struttura dell'ospedale Piemonte che dei livelli occupazionali preesistenti, addirittura incrementandoli. Non appena l'lRCCS-Piemonte avrà la necessità di dotarsi di un ufficio stampa provvederà, in maniera limpida e confacente alla normativa in materia, ad avviare una selezione pubblica fermo restando le considerazione già svolte che, mi creda, non intendono in maniera alcuna ad eludere le normative che disciplinano la materia. Al netto di precedenti, che sicuramente non appartengono alla storia dell'IRCCS e della Direzione Aziendale, sono certo che Lei vorrà dare atto degli sforzi profusi nell’interesse della collettività senza infingimenti di sorta che potrebbero sorgere da rappresentazioni capziose che potrebbero riverberare in maniera oltremodo negativa sulla presente vicenda.

Per quanto attiene l'efficacia, la qualità e la capillarità de ll'informazione, sono sicuro che gli appartenenti al Suo Ordine professionale, al netto delle dichiarazioni "rese a caldo", non faranno mancare il loro apporto trincerandosi dietro a sterili polemiche dirette solamente a tutelare meri interessi di bottega.

L'incarico, limitato a soli tre mesi, di portavoce o addetto stampa, che dir si voglia, è stato peraltro affidato ad una giornalista regolarmente iscritta al Vostro Albo, che, in ogni caso, merita anch'essa la tutela dell'Ordine di fronte agli immotivati, da me ritenuti tali, assalti perpetrati ingiustamente.

ln ogni caso, grato per la Sua fattiva collaborazione resto a disposizione per ogni chiarimento reputasse opportuno, aderendo fin da ora alla Sua manifestata disponibilità a fornire qualsiasi tipo di supporto e contributo per una futura creazione di un Ufficio Stampa, avente le caratteristiche previste dalla normativa in materia.

Il Direttore Generale Angelo Aliquò

Ndr– Prendiamo atto della disponibilità del DG dell’Irccs-Piemonte di procedere con selezione pubblica quando si presenteranno le condizioni, nonché del chiarimento in merito ad un’erronea dizione nella delibera di conferimento dell’incarico. Si precisa infine, per ulteriore chiarimento, che “portavoce o addetto stampa che dir si voglia” (come si legge nella nota del DG) non sono due figure equivalenti. Il portavoce infatti è un incarico esclusivamente fiduciario, solitamente di nomina da parte di un organismo politico con durata legata al mandato stesso (ed infatti è un ruolo legato alla figura di vertice dell’Ente), mentre l’addetto stampa non è un incarico di tipo fiduciario, può essere a tempo indeterminato e cura i rapporti di comunicazione ed informazione per conto dell’Ente che rappresenta e non per la sola figura di vertice.

Superfluo sottolineare che la querelle in questione non influirà, né avrebbe mai potuto influire, vista la professionalità da sempre dimostrata nel seguire giornalisticamente le vicende relative al Polo di riabilitazione, gli articoli di questa testata giornalistica.

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