Addio al progetto di recupero dell'ex Sanderson, la Regione lo definanzia

Addio al progetto di recupero dell’ex Sanderson, la Regione lo definanzia

Marco Olivieri

Addio al progetto di recupero dell’ex Sanderson, la Regione lo definanzia

Tag:

sabato 17 Agosto 2024 - 20:09

Una delibera della Giunta Schifani fa tramontare ogni prospettiva per l'area a Messina

di Marco Olivieri

MESSINA – Delibera della Giunta regionale dell’8 agosto 2024. Il governo Schifani decide di revocare diversi progetti. Tra questi, il recupero dell’ex Sanderson di Messina. C’era stato un concorso di progettazione espletato ma ora nulla rimarrà di quell’idea. Di fatto, si è deciso di definanziare alcuni interventi in passato programmati, considerati ora lavori “non avviati” e ” non realizzabili”. Insomma, progetti valutati “difficili da realizzare o ormai impossibili”. In questo elenco spicca “l’intervento di riqualificazione e valorizzazione del servizio di architettura e ingegneria per il progetto di fattibilità tecnica ed economica, tramite concorso di progettazione, del Centro fieristico e congressuale nell’area ex Sanderson ed ex cotonificio a Messina”.

In sostanza, addio all’idea di un Centro fieristico e congressuale in quegli spazi da anni abbandonati. In totale, risultano residue disponibilità di 3.610.771,61 da utilizzare per il finanziamento di nuovi interventi. Tra i non realizzati, pure il progetto esecutivo per i lavori di riqualificazione, ristrutturazione e adeguamento del campo di calcio e campetto polifunzionale del Comune di Sinagra.

Il caso dell’ex Margherita

Gli interventi finanziati adesso riguardano Palermo e i Comuni di Trabia e Ciminna nel Palermitano. In generale, esiste il problema della marginalità di Messina rispetto alla programmazione della Regione siciliana. Lo abbiamo scritto più volte.

Da anni, come Tempostretto, ci occupiamo dell’ex Margherita. E ancora, dopo tante promesse e attese, si è avuta una svolta parziale: 16,8 milioni dei fondi Fsc sono destinati all’idea di una Cittadella della cultura nell’ex ospedale. Ma la parte relativa alla Biblioteca regionale, malgrado sia un progetto esecutivo e si potrebbe partire subito con il bando di gara, non è stata inserita nell’ambito dei fondi Fsc 2021-27 per lo sviluppo e la coesione. E l’attesa sembra infinita.

Ora una nuova doccia fredda per Messina in relazione all’ex Sanderson. Altro simbolo di una Messina che non rinasce.

Articoli correlati

18 commenti

  1. Siamo lontani da un reale risanamento della città . La politica se ne frega e i cittadini ne subiscono le conseguenze. Una sola parola: vergogna!

    20
    5
  2. Fare un parco sarebbe troppo difficile e poco dispendioso…..un bel parco vicino al mare e ad una zona oramai non più periferia e bisognevole di uno spazio….lo faranno mai .. aspettiamo le prossime promesse elettorali

    18
    4
  3. …CENTRO FIERISTICO E CONGRESSUALE ??? dopo aver distrutto la Fiera Internazionale di Messina ??? CITTADELLLA DELLA CULTURA NELL’EX OSPEDALE MARGHERITA ??? ma il Palazzo della Cultura non basta ???

    13
    13
  4. Tra l’inadeguato accorinti, de luca incapace di qualsiasi rapporto istituzionale e l’attuale ologramma messina é destinata a sprofondare nel dimenticatoio autocondannata da un voto di protesta che ha favorito una spirale di involuzione sempre più profonda. Temo la miracolata o qualche altro/a incompetente peggiore degli ultimi tre visto, che a quanto pare, al peggio non c’è fine

    20
    17
  5. bello il governo schifani eh?

    22
    11
  6. Palermo solo Palermo e sempre Palermo.
    Di questo a Messina ci saremmo anche e di molto stufati, presidente Schifani.

    23
    13
  7. Marcella Millimaggi 18 Agosto 2024 08:20

    Nellì’area ex “Margherita” con buona pace di tutti poteva essere realizzato il Palazzo di Giustizia e avrebbero avuto tutto: stanze per magistrati togati e non; parcheggi per auto e motorini di impiegati, giudici e professionisti; spazio per i faldoni. Il tribunale “Civile” poteva definirsi realmente tale con una minima spesa di adeguamento le sale c’erano già, le stanze pure etc….; Meglio pagare affitti di qua e di là e intasare le strade del centro!
    La risistemazione dell’area SANDERSON? A chi importa?
    L’acqua? Si potrebbero mettere le ruote alla VARA ma meglio bagnare con le autobotti! Anche alle tre del pomeriggio per raffreddare la strada!
    I messinesi? … Si rinfreschino con l’acqua minerale!

    20
    19
  8. Marcella Millimaggi 18 Agosto 2024 08:33

    Il ponte! Quello è importante! si faranno 20Km per accedervi, perchè si parte da Messina e si arriva a Villafranca Tirrena per fare i poco più di tre Km per andare nell’altra sponda! Ma vuoi mettere la soddisfazione?! Che importa tutto il resto?!…

    16
    11
  9. Ma cosa vi aspettavate da un palermitano come Schifani, dov’è il coordinatore di Forza Italia di Messina,dove sono i politici messinesi,i difensori a parole della città,i rappresentanti della Lega,di Fdl,ma vuoi vedere che la colpa e di De Luca,sicuramente sì.

    15
    8
  10. Ma guarda un po’, l’ingratitudine fatta persona! Schifani, dopo tutti gli attestati di benemerenza da parte di De Luca e c. toglie dei soldi a Messina. Chi l’avrebbe mai detto, SCANDALO

    8
    2
  11. Gentilissima dottoressa Matilde Siracusano, Sottosegretaria di Stato per i Rapporti con il Parlamento del Governo Meloni, esponente di spicco di Forza Italia, come il Senatore Renato Schifani, attuale Presidente della Regione Siciliana, ritiene di potersi spendere a favore della Sua città, per questa vergognosa decisione assunta dal Governo della Regione, a danno di Messina e dei Suoi concittadini?

    17
    5
  12. La soluzione è realizzare la regione dello Stretto. E’ più vicina Napoli a Roma o Firenze a Bologna che Palermo a Messina. Non c’è e non può esserci un interesse comune per il territorio tra città così distanti. Messina resta sempre tagliata, esclusa.

    13
    1
  13. Cittadino sconvolto 18 Agosto 2024 13:13

    ….il problema serio sono gli amministratori che occupano gli scranni del potere amministrativo locale… ormai non dialogano più con il potere politico locale e sono fatti fuori da ogni possibilità di gestire quattrini per il territorio…. fintanto che ci saranno questi “non equilibri”.. dovrei pagare il caro prezzo dell’ isolamento politico…ma tanto le feste in piazza con salsiccia,birra e patatine che fanno da coreografia a deliranti comizi elettorali hanno convinto i messinesi ad esprimere questo genere di risultato….Amen

    5
    5
  14. L’importante era togliere 1,4 miliardi dai finanziamenti per darli al ponte. Il resto non era trendy.

    10
    8
  15. Molto più facile tenersi una zona inquinata e nel degrado più totale…tanto qui non siamo nel salotto buono della città..siamo nella zona Sud….in tutti i sensi.

    6
    0
  16. MONDELLO STEFANO 18 Agosto 2024 17:41

    Costruiamoci un dissalatore.
    Ferribotte

    3
    0
  17. Trento e Bolzano, lontane dal capoluogo di regione, quindi con interessi territoriali ed amministrativi diversi, hanno la totale autonomia e sono equiparate amministrativamente alle regioni. Se assoggetate alle regioni di appartenenza sarebbero state tagliate, escluse. Invece con l’autonomia sono i territori al primo posto in Italia in tutto e per tutto. Appartenere al territorio non significa che per forza devi essere sottomesso a terze città. La Sicilia è un’isola, con un territorio ben definito ma troppo grande. Si è realizzato un unico ente amministrativo, le province autonome sono diventate province regionali. In realtà l’area dello Stretto è sempre stata libera, ha sempre avuto i comandi ed i centri direzionali più importanti. Da quando Messina è provincia sottoposta alla regione la sua storia ed il suo lavoro è sfumato. Tutti i comandi e le direzioni sono state depredate, nulla è rimasto a Messina. Le ferrovie a Palermo, le poste a Catania, i comandi delle forze dell’ordine equamente divisi tra Palermo e Catania, il distretto miltare a Catania ect. Adesso si attaccano le strutture ospedaliera, il centro di eccellenza pediatrico di Taormina deve essere chiuso per aprire a Palermo. E si andrà avanti con il poco che è rimasto, con tagli ed emarginazione del territorio messinese. Le soluzioni sono due: provincia autonoma sull’esempio di Trento e Bolzano. Regione dello Stretto con la città metropolitana di Reggio che soffre gli stessi problemi. Continuare a subire questa situazione, che già porta il record di giovani che emigrano da Messina per mancanza di lavoro e prospettive, porterà ad aumentare l’agonia, alimentata da decisioni regionali mortali per Messina.

    8
    0
  18. Però avranno il Ponte…priorità delle priorità…

    5
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007