L’Ars mette una “crocetta” sulle Province

L’Ars mette una “crocetta” sulle Province

DLT

L’Ars mette una “crocetta” sulle Province

Tag:

DLT |
martedì 19 Marzo 2013 - 21:36

Votato il maxi-emendamento proposto dalla maggioranza e concordato col governo, manca solo il sì al testo. Le prime reazioni

L’abolizione delle province è sempre più vicina, manca solo l’ultimo passaggio. Quando erano da poco passate le 20, l’Assemblea regionale ha approvato -con 53 voti a favore, 28 contrari e 1 astenuto – il maxi-emendamento proposto dalla maggioranza e concordato col governo. L’Ars tornerà a riunirsi domani alle 16 per le dichiarazioni di voto ed il voto finale al disegno di legge.

Se tutto filerà liscio e la maggioranza dovesse tenere come è successo oggi, le Province saranno definitivamente cancellate e con essa anche tutte le poltrone politiche. In questo caso, dunque, salterebbero le elezioni di fine maggio.

La Riforma prevede la sostituzione delle Province con liberi Consorzi ed il passaggio dovrà avvenire entro e non oltre il 31 dicembre. Per la scelta degli organi dei liberi consorzi si procederà con una elezione “di secondo grado”, e cioè non attraverso il voto dei cittadini, ma tramite quello dei rappresentanti dei Comuni che comporranno il Consorzio. Nella fase di passaggio dalle Province ai Consorzi ,gli enti provinciali verranno commissariati.

LE REAZIONI POST – VOTO

Brinda il partito democratico. “Una svolta per la Sicilia e per il Paese, una riforma che parte da qui e porta la nostra isola ad essere un punto di riferimento a livello nazionale per modernità e innovazione istituzionale. Il Pd all’Ars ha lavorato a lungo per questo risultato: è una vittoria di tutta la coalizione che sostiene il governo Crocetta. Avevamo preso un impegno e lo abbiamo mantenuto ” . Lo dicono Baldo Gucciardi, presidente del gruppo PD all’Ars e Giuseppe Lupo, segretario regionale del PD, a proposito del voto con il quale l’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato l’articolato del disegno di legge che prevede che entro il prossimo 31 dicembre sia approvata una legge che definisce il modello di Consorzi di comuni in sostituzione delle Province, con elezioni di secondo livello.

“Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto: in Sicilia non si voterà più per eleggere presidenti e consiglieri provinciali. Le Province da oggi sono organi di secondo livello. Adesso inizia il percorso di profonda riforma della Regione”. Lo dice Antonello Cracolici, deputato del gruppo PD all’Ars.

Commenti entusiasti anche dal Movimento Cinque Stelle. “Siamo un modello per l'Italia”, commenta a caldo il capogruppo, Giancarlo Cancelleri. “La Sicilia è la prima regione che cancella le province. Siamo passati da ultimi della classe a pionieri nella lotta contro gli sprechi e agli enti inutili”. Il deputato Giorgio Ciaccio sottolinea un altro aspetto positivo della bocciatura delle Province: “E' la prima vera applicazione – dice – dello Statuto siciliano nella sua forma più pura”.

“Se questo è il massimo che il partito delle Province e degli sprechi può mostrare, attraverso l'ostruzionismo in Aula – commenta Francesco Cappello – i siciliani possono dormire sonni tranquilli”.

“Questo risultato – afferma Salvatore Siragusa – è l'ennesima dimostrazione che il Movimento 5 Stelle è tutt'altro che protesta, ma proposta concreta e serissima”.

Malumori nel centro-destra. In Aula, durante il dibattito per la riforma del sistema delle Province, il vicecapogruppo del Pdl, Marco Falcone, ha fatto un serio richiamo al regolamento e alla sua mancata attuazione nel caso specifico. “È grave che il ddl in discussione arrivi in Aula addirittura senza il parere della commissione di merito e, per questo, salti dunque anche il passaggio in commissione Bilancio – ha sottolineato Falcone – Il ragionamento è semplice: stiamo istituendo di fatto le aree metropolitane che non potranno essere di certo a costo zero. Per una legge come quella che dovremmo fare in Aula c’è l’obbligatorietà di quantificazione della spesa. Quindi, questa legge deve completare l’iter nelle commissioni e uscirne con i loro pareri”.

6 commenti

  1. Finalmente un baraccone inutile é andato, e finalmente uno che fa fatti e non parole ……..

    0
    0
  2. Peppe Vallera 20 Marzo 2013 07:19

    Mi spiace non essere d’accordo con Lei.
    Stando a quanto viene riportato dagli organi di stampa, Crocetta vorrebbe sostituire le Province con “liberi consorzi” di comuni, a capo di ciascuno dei quali i Sindaci del comprensorio elegerranno un presidente. Quindi organi di rappresentanza, consigli, spese.
    Quello che è uscito dalla porta rientrerà moltiplicato per 10 o per 20, visto che i “liberi consorzi” non ricalcherebbero la suddivisione territoriale delle ex province.
    Il tutto mi ricorda gli ATO, che avrebbero dvovuto rendere più snella ed efficiente la raccolta dei rifiuti e, invece, si sono rivelati degli ignobili carrozzoni mangiasoldi, un pozzo senza fine, con un disservizio pauroso a costi esorbitanti.
    Basterebbe, invece, creare, da parte della Regione, degli uffici decentrati (perl’ex provincia di Messina, ad esempio, uno in zona jonica, uno in zona tirrenica ed uno nella zona nebroidea) con tre/quattro dipendenti, cui i sindaci dovrebbero indirizzare le loro richieste, da porre al vaglio di un apposito ufficio regionale.
    Niente spese ulteriori, niente aggravi di costi.
    Non mi meraviglierei se la situazione, invece, peggiorasse.
    La Sicilia è la terra del Gattopardo, ove si cambia tutto per non cambiare niente.
    Qui si rischia di moltiplicare, all’ennessima potenza, il nulla.
    Giuseppe Vallèra.

    0
    0
  3. Ci saranno malumori, è ovvio, poi gli inevitabili aggiustamenti, anche con qualche spesa di gestione non prevista che è stata paventata come sconfinamento nell’illegalità, ma chiediamoci se tutto quello che di politico faceva la provincia era moralmente legale?
    Come i soldi che abbiamo speso, fin’ora inutilmente, per l’aeroporto di Reggio, solo per l’egocentrismo di Nanni che aveva gli obiettivi di incrementare il proprio potere e di dare fastidio, solo il solletico però, a Lombardo.
    Speriamo tempi passati… i soldi ci mancano però!

    0
    0
  4. Anche negli anni settanta si parlò di sostituire le amministrazioni provinciali dell’isola con i “Liberi Consorzi” al fine di adempiere ad una norma dello Statuto della Regione Siciliana., All’epoca, giustamente e con saggezza, prima della eliminazione delle amministrazioni provinciali, si cercò di dare corpo ai “Liberi Consorzi” ipotizzandone la loro configurazione nell’ambito del territorio regionale. Tutte le province furono impegnate in tale studio ed il risultato che ne venne fuori è stato quello che i costi sarebbero aumentati e che al posto delle nove province sarebbero venuti fuori da tredici a quindici liberi consorzi. Un esempio e quello che l’amministrazione provinciale di Messina si sarebbe doppiata in due “liberi Consorzi e precisamente quello dei peloritani che comprendeva la zona compresa fra Messina e Milazzo, versante tirrenico e Messina Santa Teresa Riva versante ionico. Ricordo allora la polemica su Taormina, isola bella compresa, che sarebbe stata inglobata nel “Libero consorzio della zona di competenza della amministrazione provinciale di Catania. Ricordo che allora gli organi politici della amministrazioni provinciali venivano eletti con elezioni di secondo grado, come previsto per i liberi consorzi. Lo studio allora effettuato dalle singole amministrazioni provinciali portò alla conclusione che i costi si sarebbe quasi raddoppiati e tutto fu archiviato. Allora, se bene ricorso, la Regione Siciliana abolì le amministrazioni provinciali ed istituì’ le Provincie Regionali, quali enti intermedi fra La Regione ed i comuni dell’isola, assegnandole nuove funzioni e modificando le modalità di voto degli organi elettivi da secondo grado in primo grado, ossia col voto diretto dei cittadini residenti nelle singole provincie. Il governatore Crocetta, oggi, annulla le provincie regionali, ma non dice quanti “liberi Consorzi” intende istituire e e la relativa area di competenza, ne dice quali funzioni detti liberi consorzi sono chiamati a svolgere. L’unico effetto., allo stato,positivo che con la nomina dei commissari nelle nove Province Regionali dell’isola, manda a casa circa quattrocento consiglieri Provinciali, nove presidenti e circa cento venti membri delle giunte. Questo si che si chiama tagliare i costui della politica, ma per il resto occorre attendere

    0
    0
  5. TITOLO RIDICOLO E BANALE

    0
    0
  6. Il via ad un nuovo sperpero di euro è stato dato. Chi terrà il conto?

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007