E' guerra aperta tra sindaco e organizzazioni sindacali. L'affondo di De Luca dopo l'esame del piano industriale: "Non siano complici di illegalità" e sulle assunzioni internali spiega "negli enti pubblici si entra per concorso pubblico. Ora basta con le pressioni e le minacce". Un attacco che comporterà sicuramente la replica.
E’ guerra frontale tra sindaco e sindacati sull’Atm.
Dopo aver deliberato in giunta il bilancio di previsione 2018-2020, De Luca su facebook, allegando la determina, spara a zero contro la politica e le organizzazioni sindacali facendo riferimento al Piano industriale 2018-2020 varato dalla precedente gestione.
“I sindacati sono per la legalità o per le illegalità?- scrive sul suo profilo facebook- L’Atm ha operato in violazione delle regole contabili per assumere amici e parenti della politica e delle organizzazioni sindacali. Non ho paura delle minacce e delle intimidazioni”.
Già nei giorni scorsi, in risposta alle contestazioni di Cgil-Cisl-Uil il primo cittadino non era stato tenero, ma con le dichiarazioni di questa mattina lo scontro è aperto ed i toni si fanno roventi e seguirà la controreplica.
De Luca elenca poi i passaggi temporali che riguardano le somme richieste dall’Atm all’amministrazione Accorinti per sopperire alla grave situazione in rosso. In primavera però il segretario generale Le Donne dice no alla cifra richiesta (50 milioni in 3 anni), ma nonostante ciò l’Atm presenta un “conto” salato.
Il sindaco spiega come il precedente piano industriale ATM 2018 – 2020 di febbraio 2018 (gestione Foti) prevedeva che il comune di Messina avrebbe dovuto erogare circa 50 milioni di euro di contributo ad ATM in 3 anni.
Il comune di Messina con nota del 26 marzo 2018 del segretario generale Le Donne nella sua qualità di ragioniere generale stabiliva invece che avrebbe erogato ad ATM per il triennio 2018 – 2020 circa 37 milioni di euro
La giunta comunale del sindaco Accorinti, il 21 giugno 2018, approvava il bilancio del comune di Messina prevedendo per ATM circa 37 milioni di euro di contributo e non 50 milioni di euro
Il direttore generale di ATM con sua nota del 12 luglio 2018 trasmetteva al sindaco De Luca tutta la documentazione inerente le 74 assunzioni effettuate con la società interinale con il piano industriale ATM che prevedeva 50 milioni di euro di contributo del comune di Messina ad ATM MENTRE IL COMUNE DI MESSINA AVEVA DELIBERATO 37 milioni appena un mese prima.
Da questa disamina temporale il sindaco conclude in modo pesantissimo invitando il Cda dell’Atm ad andare in procura.
“Conclusioni: le 74 assunzioni effettuate con le società interinali erano prive di copertura finanziaria e tutti lo sapevano. Preciso che il consiglio comunale, tra l’altro, non ha mai approvato i bilanci di ATM del 2012 – 2017.
Mi sono stancato di subire minacce ed avvertimenti anche di queste 74 persone che mi accusano di averli fatti ingiustamente licenziare. Mi sono stancato di essere paragonato ad un criminale sociale da parte dei sindacati che continuano a dire falsità nella evidente loro connivenza. Mi sono stancato delle pressioni sindacali tendenti a difendere l’illegalità e ad alimentare l’odio di queste persone nei miei confronti.
Mi sono stancato dell’ostruzionismo di alcuni autisti ATM (qualcuno si rifiutano di fare straordinario altri si mettono in malattia) per creare disservizi in quanto hanno amici e parenti in quei 74 lavoratori interinali che dovremmo assumere a tutti i costi per garantire sotto minaccia un buon livello di servizio. Per me questa è un’altra forma di rasenta la mafiosità. IN ATM – AMAM – MESSINA SERVIZI come in Magistratura – Finanza – Stato – Comune ed in tutta la pubblica amministrazione si entra per pubblico concorso e non per pubblici calci in culo !
VISTO CHE IL BUON GOVERNO VIENE SCAMBIATO PER MACELLERIA SOCIALE INVITO IL CDA DI ATM A PROCEDERE ALLE DENUNZIE DEL CASO ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA
Quando i sindacati vorranno un confronto sulle altre illegalità riguardanti l’arruolamento di personale in AMAM – MESSINA SERVIZI – guardie venatorie città metropolitana ecc. sono a loro disposizione. Se i sindacati vogliono continuare su questa strada facciano pure, vuol dire che intendono continuare ad essere complici dell’illegalità”.
Più che un post è una dichiarazione di guerra alla quale sicuramente seguirà la replica dei sindacati che l’1 ottobre avrebbero dovuto avere il primo incontro.
Nella delibera l’amministrazione stanzia per il triennio 2018-2020
Le seguenti cifre:
2018- 13 milioni e 365 mila
2019-12 milioni 760
2020- 12 milioni e 155
Allegata alla delibera c’è la tabella con la quale, nel precedente Piano industriale dell’Atm venivano chiesti complessivamente 50 milioni di euro per far fronte alle gravissime criticità
ECCOLA
Nei tre anni trascorsi la contrazione dei contributi, sia da parte del Comune che della Regione Sicilia, è stata così rilevante da determinare una condizione di perdita economica di ATM di carattere strutturale assolutamente non compensabile dai miglioramenti di efficienza ed efficacia della propria azione gestionale: nessuna Azienda può sostenere una perdita del 50% dei ricavi sulla voce che rappresenta oltre l'80% dei propri ricavi complessivi.
Tale situazione ha, peraltro, forti impatti anche sotto il profilo finanziario: laddove non si creino le condizioni perché la Società possa generare un risultato economico positivo ed un flusso di cassa da destinare al pagamento dei debiti, difficilmente l'attuale situazione debitoria, alquanto critica, potrà essere sanata sul lungo termine se non attraverso il ricorso a strumenti straordinari.
Ad oggi la Regione Sicilia ha già dichiarato la propria indisponibilità ad una revisione dei contributi erogati; conseguentemente ATM ha avviato un'azione di contenzioso finalizzata al recupero, anche parziale, di quanto ritiene di propria spettanza.
Al netto di possibili risultati favorevoli dell'azione legale intrapresa, ATM si trova nella necessità di richiedere al Comune di Messina un incremento del contributo/Km certamente per gli anni di Piano, secondo i valori espressi nella Tabella che segue.
Per il 2018 venivano chiesti 15 milioni e mezzo, per il 2019 la somma saliva a 17 milioni 171 mila, per il 2020 venivano richiesti 17 milioni e 183 mila. Le cifre si raggiungevano aumentando il costo contributo per km da 2,73 centesimi a 3, 15 per il 2018, 3 euro per il 2019.
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quindi i sindacati non difendono i lavoratori in quanto tali ma difendono i lavoratori in quanti parenti o amici o amici degli amici? non ci capia nenti.ma sulu che è uno schifo.
De Luca mi deludi….te ne sei accorto ora quali sono i requisiti per entrare in ATM ecc…..io andavo in prima elementare quando iniziai ad avere contezza sulla compravendita dei posti di lavoro ad amici parenti e leccaculo di partito ecc…e sicuramente anche da prima